Duran Duran
A Diamond In The Mind - Live 2011 [DVD]

2012, Eagle/Edel
Pop Rock

Una spettacolare resa audiovisiva immortala lo show dei Duran Duran a trentasei anni dalla formazione
Recensione di Eleonora Muzzi - Pubblicata in data: 02/07/12

A trentasei anni dalla formazione della band, i Duran Duran si ritrovano reduci da un decennio perennemente sulla cresta dell'onda, con una fan base che attraversa generazioni intere, hanno prodotto una discografia sterminata, tra LP, live album, singoli e side project e ancora riescono ad accaparrarsi nuovi estimatori. L'uscita, nel 2010, di “All You Need Is Now” ha messo in moto una macchina mediatica immensa, e il successo dell'album ha portato la band inglese in giro per il mondo con una miriade di concerti. “A Diamond In The Mind – Live 2011” è la registrazione di uno di questi show, tenuto a Manchester, Inghilterra, lo scorso 16 Dicembre, e riassume parte del tour mondiale che li ha tenuti sui palchi tra il 2010 e il 2011. Ridimensionati i lustrini, i frizzi e i lazzi dei gloriosi 80s, i Duran Duran passano ad un livello superiore di live show, concentrandosi sull'aspetto musicale, pur non disdegnando giochi di luce, spettacolari scenografie e quel tocco glam che ha contraddistinto il primissimo periodo di vita della band, quello new-romantic.


Parlando dell'aspetto prettamente musicale dello spettacolo in questione, abbiamo di fronte oltre 90 minuti di musica di altissimo livello, dettato performance invidiabili da parte di tutti i musicisti sul palco, che messi insieme formano un ensemble inarrestabile. Non solo parliamo della band effettiva, ovvero Simon Le Bon, Nick Rhodes, Roger Taylor e John Taylor, ma anche di tutti i musicisti di supporto, ovvero Dominic Brown alla chitarra, Anna Ross ai backing vocals, Simon Willescroft al sassofono e Dawn Adams alle percussioni. La setlist, incentrata per ovvi motivi sull'album più recente, “All You Need Is Now”, ripercorre tutta la carriera degli inglesi, andando a pescare da quasi tutti i dischi, compresa la raccolta di sole cover con “White Lines” - l'unica grande esclusa è “Save A Prayer”, ma dato lo show ad alto tasso adrenalinico, introdurre una ulteriore ballad non avrebbe avuto molto senso. Benché abbiano tutti raggiunto o superato la soglia dei cinquantanni, sul palco i Duran Duran si muovono come se ne avessero appena venti (chi ha mai visto “Working For The Skin Trade”, live storico del 1988, vedrà come lo scorrere del tempo non abbia tolto vigore e entusiasmo ai quattro), e la resa di brani anche non semplici come “Ordinary World” e “All You Need Is Now” (soprattutto dal punto di vista vocale) è assolutamente perfetta, segno che tanti anni on the road, con i loro alti e bassi, ha portato la band ad un'incredibile consapevolezza delle proprie capacità, cosa che si rispecchia nei live odierni.


La lunga intro strumentale sfuma in “Before The Rain”, brano che pur partendo lento aumenta di ritmo e intensità fino a sfumare in “Planet Earth”, primo dei grandi classici. Seguono “A View To A Kill”, tema dell'omonimo film dedicato a James Bond e “All You Need Is Now”. Già fermandosi a questi primi brani, si capisce come la formazione abbia completamente recuperato la forma fisica e musicale dopo che Le Bon, lo scorso anno, ha quasi rischiato di perdere completamente la voce (fatto documentato anche nel documentario inserito come bonus, di cui parleremo in seguito). Il concerto prosegue praticamente senza interruzioni; da notare lo splendido duetto con la backing vocalist Anna Ross su “Safe (In The Heat Of The Moment)” e “The Man Who Stole A Leopard”. Si fa un salto nel passato con la cover “White Lines” e “Careless Memories”. Il ritmo cala giusto il tempo di “Ordinary World” e accelera nuovamente con “Notorious” e il suo ritmo funky e “Hungry Like The Wolf”. Subito dopo “Reach Up (For The Sunrise)” è tempo di una pausa brevissima. Si ricomincia per l'encore con “Wild Boys”, riarrangiata per un medley con la celeberrima “Relax” degli allora colleghi Frankie Goes To Hollywood e “Rio”, che chiudono definitivamente il concerto registrato. Esistono due bonus, non inseriti nella copia per la stampa, di “Come Undone” e “Is There Something I Should Know?”, ma non è chiaro se siano state registrate in questa serata o in altro ambito.


Come già detto, abbiamo di fronte un concerto assolutamente perfetto anche nei piccoli dettagli, con una setlist molto varia ed esecuzioni da manuale, ma parlando di un DVD, oltre all'aspetto musicale bisogna valutare anche regia, scenografia, montaggio e qualità delle riprese, e tutti e quattro questi criteri sono pari alla qualità del concerto. Partiamo dalla scenografia sul palco: oltre ai canonici schermi piatti che proiettano immagini a tema (spezzoni del videoclip durante “Girl Panic!”, elementi tratti da “Second Life” per “The Reflex” e via discorrendo), le luci tendono quasi tutte al rosso e al giallo, creando una scena calda, perfettamente illuminata, assolutamente a tono con alcuni brani più energici ma adattabile anche ai brani più lenti come “Ordinary World”, o sensuali come “The Man Who Stole A Leopard”. I “costumi di scena”, ovvero l'abbigliamento dei musicisti, così scuri e coperti di elementi rifrangenti, creano ulteriori giochi di luci che abbelliscono la scena. Di fatto, i musicisti stessi sono dei riflettori, elementi mobili che rendono il palco un ambiente in continuo mutamento. Uno spettacolo per gli occhi, un bel grattacapo per la fotografia, che nonostante le difficoltà date dalle luci è chiara e nitida, anche nei momenti più scuri; l'immagine non perde minimamente definizione, cosa che avrebbe minato i momenti che la regia di Gavin Elder ha voluto proporre in bianco e nero. E da questo punto di vista abbiamo a che fare con una regia dinamica e veloce, che propone inquadrature un po' particolari come il grandangolo fisso sulle tastiere di Nick Rhodes o la videocamera dietro il palco che permette una visione d'insieme qualche metro più indietro del punto di vista di Roger Taylor (ripreso anche da una videocamera fissa alla maniera di Rhodes, non una drum cam ma quasi), più tutte le videocamere mobili presenti nell'arena, per una full immersion nel concerto, quasi ad esserci per davvero. Su alcuni brani i clip proiettati nei megaschermi vengono messi a schermo intero, per mettere l'accento su alcuni momenti salienti. Non sono rari i primi piani ai partecipanti nelle prime file. Per non lasciare attimi di vuoto, inoltre, durante la lunga intro musicale vengono mostrati clip registrati nel backstage, come la band che si riscalda prima di salire sul palco. Rimane la qualità video e audio. Avendo visionato il girato tramite codificazione video di qualità media, per ovvi motivi di facilità di trasferimento agli addetti alle recensioni, e non sapendo se ci sarà mai una edizione ad alta definizione su supporto Blu-Ray Disk (vero banco di prova della qualità delle registrazioni audio e video), possiamo solo dare un giudizio sommario, ma da quel che abbiamo visionato è certo che la qualità del video in standard definition (720 px) sarà ottimale. Anche l'audio è ottimo, sia se ascoltato tramite casse che tramite cuffia ad alta qualità.


Per chiudere questa lunga recensione, possiamo solo dire che con questo “Live 2011” i Duran Duran e la produzione hanno superato se stessi, donando ai propri fan in tutto il mondo un prodotto di qualità superiore sotto tutti gli aspetti, che soddisferà tutti grazie ad una scaletta perfettamente calibrata e un'esperienza visiva a 360°. “A Diamond In The Mind – Live 2011” è un live DVD da antologia, con un comparto tecnico eccelso che supporta perfettamente un ottimo concerto. Un must per tutti i fan dei Duran Duran.





01. Return To Now
02. Before The Rain
03. Planet Earth
04. A View To A Kill
05. All You Need Is Now
06. Blame The Machines
07. Safe (In The Heat Of The Moment)
08. The Reflex
09. The Man Who Stole A Leopard
10. Girl Panic!
11. White Lines
12. Careless Memories
13. Ordinary World
14. Notorious
15. Hungry Like The Wolf
16. (Reach Up For The) Sunrise
17. The Wild Boys/Relax (Medley)
18. Rio
19. A Diamond In The Mind

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