Sunstorm
House Of Dreams

2009, Frontiers Records
AOR

Prendete e godetene tutti: SpazioRock presenta il disco AOR dell'anno.
Recensione di Gaetano Loffredo - Pubblicata in data: 26/06/09

Neanche il tempo di finire di incensare Jorn Lande, una delle migliori voci europee di tutti i tempi alle prese con un disco certamente positivo, che giunge in redazione il secondo capitolo della serie Sunstorm, “House Of Dreams”. Soffermiamoci dunque su un altro cantante tra i più influenti della storia del rock: Joe Lynn Turner, ex Deep Purple, Rainbow e Rising Force.
Anche in questa occasione si fa sul serio e appare chiaro fin da subito come il primo Sunstorm sia stato un trampolino di lancio per il secondo capitolo, l’ennesima gemma nella discografia del frontman americano e conseguente contro-filotto di Frontiers Records, che in una manciata di mesi ci riconsegna, tirati a lucido, Jorn Lande, Michael Kiske, Jeff Scott Soto e Joe Lynn Turner.


Squadra che vince non si cambia: i nomi di Dennis Ward (Pink Cream 69) e di Jim Peterik (Pride Of Lions, ex Survivor) continuano ad irrorare un progetto che si basa su brani inediti ripescati nel vecchio archivio di JLT, a quanto pare foriero di tali e tante idee che necessitavano a tutti i costi  una realizzazione in veste professionale.
Va detto, prima di cominciare con la relativa analisi, che “House Of Dreams” è il miglior disco AOR uscito nel primo semestre del corrente anno, e a confermare un’affermazione tutt’altro che forzata ci sono undici gioielli melodici confezionati con un’eleganza ed un’attenzione senza precedenti, sui quali si appoggia la splendida voce di Turner.
Migliorare l’omonimo esordio pareva essere un’impresa folle fino a qualche tempo fa, oggi invece, il rigore stilistico e il fascino di brani che delineano alla perfezione un’epoca d’oro, stabiliscono un nuovo punto d’arrivo.


Se ci fermiamo alla cinquina iniziale, dove qualunque nota sembra erigere un totem alla melodia intesa nella sua accezione più pura, la mente ci riporta ai tempi dei Survivor, ai capolavori degli Europe, agli estratti migliori del gruppo aor attualmente più in forma del pianeta, Pride Of Lions. Bastano perciò il ritornello di “Divided”, gli accompagnamenti di chitarra di “Don’t Give Up”, le aperture sinfoniche di “The Spirit Inside”, l’allegria di “I Found Love” e la poesia di “Say You Will” per giustificare voto e acquisto immediato. Un tocco di classe dietro l’altro.
Le canzoni assumono forme dagli angoli smussati, addolciti, ma non mancano i riferimenti all’hard rock dei Rainbow, “Gutter Of Gold”, e non manca la rassegna di docili mid-tempo, “Forever Now” su tutte, fino a raggiungere le vette del genere con un pezzo scritto dallo stesso Peterik, “Tears On The Pages” e la nuova versione della ballata “Walk On” che Turner scrisse negli anni d’oro assieme al grande Desmond Child (tra gli altri Kiss, Bon Jovi) per l’album “Freight Train Heart” di Jimmy Barnes.


Melodia. E’ tutta qui l’essenza di “House Of Dreams”, un disco che nella sua rassicurante immediatezza, nella sua profonda dolcezza e nella sua disarmante semplicità, farà perdere la testa a tutti gli ascoltatori sentimentali che sentiranno, anche in lontananza, il suo richiamo.





01.Divided
02.Don't Give Up
03.The Spirit Inside
04.I Found Love
05.Say You Will
06.Gutters Of Gold
07.Save A Place In Your Heart
08.Forever Now
09.Tears On The Pages
10.House Of Dreams
11.Walk On

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool