Sunstorm
The Road To Hell

2018, Frontiers Music
Melodic Rock

Recensione di Marilena Ferranti - Pubblicata in data: 17/06/18

Se non avete idea di chi sia Joe Lynn Turner probabilmente potreste dover ripassare un po' di storia deel rock; certo non si pretende che abbiate consumato i dischi dei Fandango ma RainbowDeep Purple e Yngwie Malmsteen dovrebbero dirvi qualcosa di più. Una delle voci più note dell'hard rock anche nei panni di solista, Turner contattò anni orsono il Presidente di Frontiers Serafino Perugino, e dal quel sodalizio nacque il primo album, "Sunstorm", nel 2006, seguito nel 2009 da "House of Dreams", "Emotional Fire" nel 2012, e nel 2016 "Edge Of Tomorrow". Oggi tutti i fans vecchi e nuovi dell'ugola splendente di Joe possono immergersi nel suo ultimissimo album, "The Road To Hell", ancora una volta con la produzione di Alessandro Del Vecchio.
 
Una formazione, quella dei Sunstorm, che aggiunge al talento di Turner quello di musicisti di altissimo livello con un'importante componente di italianità: Nik Mazzucconi (Ian PaiceCarmine AppiceGlenn Hughes) al basso, Simone Mularoni (DGM) alla chitarra, Alessandro Del Vecchio (Hardline e troppe collaborazioni in veste di musicista, cantante e produttore per citarle tutte) alle tastiere e Edo Sala (Paul Gilbert, Reb Beach) alla batteria. 
 
Possiamo parlare di un flusso di continuità coi precedenti lavori della band. "The Road To Hell" è un gradevole mix di undici tracce che fin dalle prime note sprigionano un'energia e un impatto sonoro indiscutibile, merito anche della bravura dei musicisti che le eseguono. "Only The Good Survive" esplode con tutta la sensualità della voce di Turner e se avete amato i dischi dei Revolution Saints probabilmente vi sentirete subito a casa. Mularoni ci piazza un solo di gran classe e la sezione ritmica regala un tiro esplosivo al pezzo. La title track si apre con la mano pesante di Mazzucconi al basso che regala un atmosfera potente ai primi secondi del brano, rendendolo epico; un brano che non stupisce ma trascina, e viene elevato dalla ingombrante ma mai eccessiva presenza dei cori. "On The Edge" viene introdotta da un bello scambio di opinioni tra la sei corde di Mularoni e le tastiere di Del Vecchio, sarebbe stato interessante sentire di più a proposito di questo "siparietto", ma nessuno si lamenti dell'ugola di Turner.
 
 
Per ora tutto bene, anche se al primo ascolto si nota una sorta di appiattimento sonoro nella percezione dei brani, forse cambiando l'ordine delle canzoni l'impressione sarebbe stata diversa. "Blind The Sky" migliora questa sensazione con un trionfo di suoni chiari e un bellissimo intro. Tastiere alla Deep Purple, cambi di tonalità super azzeccati... se mai avremo occasione di riuscire a sentirli dal vivo questa potrebbe essere una scelta furba per aprire un live. "My Eyes On You" rallenta il ritmo ma non colpisce, mentre "Future To Come" arriva epica e potente, sarebbe curioso vedere le braccia di Edo Sala dopo l'esecuzione di questo brano. Bellissimo ritornello, meno originale il solo di chitarra, super interessante l'idea dello stop al minuto 2.46 con un brevissimo intermezzo di pianoforte. Poteva mancare il momento romantico? Eccovi servita "Everywhere", così sofferta e intensa. E' sempre bello ascoltare una ballad maestosa, sopratutto quando viene eseguita così bene! Pezzo da dieci e lode, alza notevolmente la media del disco regalando attimi di pura goduria uditiva. Poi giustamente arriva "Resurrection" che ci sveglia dal torpore romantico rialzando subito il ritmo e introducendo il "rush finale" composto da "Calling", "State of The Heart" e "Still Fighting". Tre tracks in linea con la prima parte del disco: forse invertendo alcuni pezzi si sarebbe ottenuto più respiro e creato maggior attaccamento nell'ascolto, alcune canzoni sembrano fin troppo "livellate" come mood.
 
 
Niente da dire invece sull'intensità interpretativa di Turner, e su una band alla quale non si può criticare nulla, ma proprio nulla. Nel complesso un album di una qualità indiscutibile, consigliato a chi sta cercando di capire come si suona bene. Un po' meno straordinario a livello di idee rivoluzionarie e spunti creativi sopra le righe, anche se bisogna ammettere che molti dei pezzi crescono con gli ascolti e se siete fan di questo genere di certo non rimarrete delusi.
 




01.Only The Good Will Survive
02.The Road To Hell
03.On The Edge
04.Blind The Sky
05.My Eyes On You
06.Future To Come
07.Everywhere
08.Resurrection
09.Calling
10.State Of The Heart
11.Still Fighting

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