Sunstorm (Joe Lynn Turner)
La spettacolare performance sul nuovo disco del progetto Sunstorm proietta Joe Lynn Turner nell’olimpo dei migliori cantanti in attività. SpazioRock, in collaborazione con Frontiers Records, ha raggiunto l’ex Rainbow & Deep Purple per una lunga, cortese e piacevole chiacchierata. Buona lettura.
Articolo a cura di Gaetano Loffredo - Pubblicata in data: 26/06/09

Ciao Joe, sono felicissimo di tornare a parlare con uno dei miei più grandi idoli di sempre, dopo la lunga chiacchierata telefonica in occasione dell’uscita del tuo ultimo solo album, Second Hand Life.


Ciao Gaetano, grazie per le tue parole e per il tuo supporto.


Non mi rimane che farti i complimenti per il nuovo Sunstorm, House Of Dreams, l’ottima prosecuzione del lavoro cominciato qualche tempo fa…


Grazie di nuovo per i complimenti. Non vorrei parlare di progressione, ma di una continuazione di quanto avevamo cominciato col primo album. C’erano diversi brani nel mio archivio che Frontiers voleva che rivedessi e che pubblicassi, sia io che la band avevamo contatti con un altro grande songwriter come Jim Peterik (Pride Of Lions, ndg). Il primo disco è stato accolto benissimo e Frontiers ci ha creduto così tanto da propormi una seconda release: eccoci qua con “House Of Dreams”. Consentimi di dire che il primo disco è stato una sorta di “apprendimento” per noi, parlo di musicisti, scrittori e produttori, era infatti la prima volta che ci misuravamo con un progetto come questo. Ma in “House Of Dreams” tutto è stato più semplice perché conoscevamo ogni singolo aspetto di ciò che dovevamo affrontare. Il risultato è grandioso, un altro centro di Frontiers, Dennis Ward e dei musicisti coinvolti.


E quali sono i tuoi “sogni”, Joe?


Vivo il sogno ovunque mi trovi, sembra ci sia sempre più interesse verso il rock melodico. E’ davvero eccitate suonare per progetti del calibro di “Over The Ranbow” e “Big Noize”… proporre nuovamente questa grande musica ai fan.


Li hai introdotti, parliamone: stai per tornare a cantare i pezzi dei Rainbow con gli “Over The Rainbow”, ma senza Ritchie Blackmore. Come mai questo come back?


Risposta molto semplice: i fan lo richiedevano a gran voce. E comunque, non potevamo dare vita a questo progetto senza un Blackmore alla chitarra. Abbiamo chiamato suo figlio, Jurgen, anche lui è un eccellente chitarrista, è entusiasta di far parte della band.


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State già registrando un disco con gli “Over The Rainbow”?


Non ancora, ma stiamo lavorando per registrare un live album, un dvd e solo dopo, forse, uno studio album. Ci sta balenando anche l’idea di pubblicare un live album con qualche brano inedito da studio. Per ora sono tutte voci, ma qualcosa faremo. Non abbiamo ancora stabilito regole.


Torniamo ai Sunstorm: com’è nato il progetto? Si può già parlare di un eventuale terzo capitolo?


Sunstorm è un’idea di Frontiers Records. Mario e Serafino mettevano in commercio cassette prima di inaugurare una vera e propria casa discografica. Non so come, ma avevano una vecchia cassetta coi miei demo dei primi anni ottanta e hanno pensato che fosse una buona idea pubblicare quella musica che non ha mai avuto una chance prima d’ora, brani che dovevano far parte del seguito di “Rescue You” ma che fu cancellato per le inadempienze della mia vecchia etichetta. Inoltre, sapevano che avevo scritto dell’altro e che avevano persone fidate da coinvolgere nel progetto. E’ stato chiamato Dennis Ward che a sua volta ha coinvolto grandi musicisti, così il primo Sunstorm è venuto alla luce.
Riguardo alla domanda sul terzo capitolo, è ancora troppo presto per parlarne. Dovrei avere ancora diverse canzoni nel mio archivio ma ci sarebbe da “scavare” a fondo.

 

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E allora parliamo dei musicisti che ti seguono in quest’avventura… li hai cercati insieme a Frontiers o te li hanno semplicemente “assegnati d’ufficio”?
 
Dovresti fare questa domanda a Dennis Ward e a Frontiers Records, sono loro gli unici responsabili in tal senso. Per registrare le mie parti sono stato aiutato da uno dei miei “soliti sospetti”, Karl Cochran. Abbiamo lavorato nello studio di Karl in New Jersey (USA).


Che te ne pare della nostra Frontiers Records?


Sono grandi conoscitori del genere e sono felice di lavorare insieme a loro. Ci siamo conosciuti molto tempo fa e mi hanno sempre supportato, cosa che apprezzo tanto.


Non è il caso di tornare a lavorare col tuo amico Glenn Hughes?


Mi piacerebbe tornare a fare un disco con Glenn ma in questo momento entrambi siamo troppo occupati coi nostri progetti.


Hai in mente altri progetti a parte Sunstorm? Presumo tu stia già lavorando sul nuovo disco solista…


Da oggi in poi mi concentrerò soprattutto su Over The Rainbow e sulle date coi Big Noize, farò anche un tour in Sud America per promuovere i miei dischi solista e l’annuncio ufficiale verrà dato presto. In questo momento sono in Svezia, faccio interviste e lavoro su alcuni nuovi brani. Poi tornerò negli Stati Uniti per qualche giorno di vacanza e salirò sul palco con gli Over The Rainbow in USA, in programma ho alcune date in Brasile e in altre parti, come detto, del Sud America.


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Che opinione ti sei fatto della scena musicale odierna? Stiamo meglio o peggio rispetto a vent’anni fa?


La tecnologia ha i suoi vantaggi, e in questo senso si sta meglio oggi. La gente può fare dischi spendendo meno soldi ed è facile lavorare con tutti anche se sei molto lontano. Lo chiamo “hands across the water”. Ecco l’altra faccia della medaglia: ci sono alcuni talenti nella scena odierna, è vero, ma non mi pare che ci siano così tanto scrittori, cantanti e musicisti che possano realmente fare musica come la si faceva un tempo, e che possano diventare classici tra 10 o 20 anni.


C’è qualche musicista con cui non hai lavorato e che invece vorresti al tuo fianco?


Alcuni artisti famosi della scena odierna come Chad Kroeger e i Nickleback, Chris Daughery e i Daughtery, Rob Thomas e i ragazzi di Matchbox 20. Mi viene in mente anche Johnny Lang. Ci sono artisti hip hop, per esempio, coi quali mi piacerebbe lavorare.


Bene Joe, grazie di nuovo per il tempo che mi hai concesso. Vuoi aggiungere qualcosa?


Grazie a te e ai tuoi lettori per il supporto che mi date, rendendo viva la mia musica. Vi amo tutti indistintamente, JLT.




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