Therion
The Beloved Antichrist

2018, Nuclear Blast
Symphonic Metal

"Se vogliamo mettere un piede nel mondo delle Rock Opera, dobbiamo avere una storia credibile, che possa funzionare anche al di fuori della nostra cerchia di fan".  (Christofer Johnsson)

Recensione di Luca Ciuti - Pubblicata in data: 09/02/18

Tre ore, quarantesette brani, ventinove personaggi, una rock opera. Dopo una lunga gestazione e un'altrettanto lunga narrazione "The Beloved Antichrist", liberamente ispirato all'omonimo testo letteraria di Vladímir Solov'ëv, è finalmente realtà. Onore dunque al merito di Christofer Johnsson (qui l'intervista), perché, a prescindere da quelli che saranno i riscontri di vendita e di critica, non è da tutti uscirsene nel 2018 con un un'impresa tanto imponente. Aggiungiamo a quanto detto, due mesi di ascolti che l'etichetta e la band hanno concesso agli addetti ai lavori per assimilare tutto con il tempo necessario; le nostre impressioni sono quindi frutto di un udire non continuo, ma comunque ripetuto, ragionato, talvolta stravolto a seconda del momento. Lo abbiamo auscultato in ogni verso e modalità concepibili, tutto d'un fiato, a piccole dosi, a caso, sull' iPod, in modalità stereo, insomma, abbiamo dispiegato tutti i mezzi possibili per dare a "The Beloved Antichrist" un degno e adeguato resoconto. Trovare il giusto approccio e la corretta chiave di lettura resta forse il principale fra i quesiti che ruotano attorno all'opera.

 
Possiamo dividerci sulle opinioni, si dice, ma non sulle statistiche. Nella storia dei Therion i numeri parlano chiaro da sempre e ci raccontano una generosità che, in termini quantitativi, ha davvero pochi eguali, sin dai tempi di "Celebrators of Becoming" (ben quattro DVD), "Live In Mexico", passando per il doppio concept "Lemuria" e "Sirius B", fino ai recenti "Gothic Kabbalah" (doppio album) e "Adulruna Rediviva & Beyond" (3 DVD). In questo senso, "The Beloved Antichrist" si inserisce perfettamente nella tradizione del combo svedese, anzi, ne rappresenta la logica evoluzione, il climax di una proposta che si è caratterizzata negli anni per la sua spinta evolutiva e colta. Va detto subito che del romanzo originale la trama in questione ha in comune soltanto lo spunto iniziale, l'intera storia è stata completamente rielaborata secondo il gusto e l'ispirazione del leader dei Therion. L'idea della rock opera maturava da tempo nella mente del leader Christofer Johnsson e vede la luce secondo una sua logica precisa dopo una gestazione lunga, silenziosa e anche un po' tribolata, se pensiamo ai soliti avvicendamenti in line up e agli acciacchi che hanno colpito il povero Johnsson.
 
 
Sin dai tempi di "Lepaca Kliffoth", il percorso artistico dei Therion è stato caratterizzato dalla necessità di comunicare qualcosa di grande. Una continua progressione verso l'alto, come se Christofer Johnsson si sentisse investito del dovere di compiere grandi imprese, partorire opere "alte" per la realizzazione di sé e della sua creatura. Alla stregua di un superuomo, o più correttamente di un "oltreuomo" come lo intendeva Nietzsche, un altro che, al pari di Solov'ëv, sul tema dell'Anticristo aveva molto da dire. Ma non addentriamoci in questioni troppo grandi.

 
Dall'Anticristo a Gesù Cristo, anzi, precisamente Jesus Christ Superstar. Per decifrare la monumentale release dei Therion occorre senz'altro partire da qui Christofer Johnsson lo aveva pronosticato quattro anni fa, parlando dell'opera. Non fidatevi delle apparenze, Johnsson incarna alla perfezione l'immagine dell'artista contemporaneo, tanto immerso nel processo creativo quanto lucido e attento pianificatore di tutte le attività connesse alla band. "The Beloved Antichrist" ha non a caso un'impronta profondamente razionale, sin troppo; non è "Tommy", per intenderci, e neppure "The Wall", se proprio vogliamo scomodare le pietre miliari. Non ha un impianto visionario, che non sarebbe neppure nelle corde della band, e a conti fatti non ha neppure un anthem. Johnsson ha sempre fatto riferimento a "Jesus Christ Superstar" come modello di rock opera che ha fatto breccia nella cultura popolare, che aveva un inno da regalare al pubblico. Di tutto questo non v'è traccia in "Beloved Antichrist", un disco suonato in maniera divina (ci saremmo stupiti del contrario...), interpretato impeccabilmente dai suoi numerosi "attori", ma che difetta di due caratteristiche imprescindibili per questo tipo di opere: la tensione  narrativa e la presenza di un anthem da tramandare ai posteri. Nessuno di questi brani diventerà un tormentone mainstream, ma neppure diventerà, e qui risiede la pecca maggiore, un classico dei Therion; aggiungiamo che a far difetto è la quasi totale assenza di ritmo narrativo, ci aspettavamo atmosfere ai limiti del misticismo, oscure, risvolti esoterici e inquietanti, invece tutto sembra sin troppo solare e dispersivo al punto che il livello di attenzione tende ad avere bruschi e improvvisi cali già durante il primo atto. Tre ore per quarantasette brani poi rappresentano una sfida davvero ardua per chiunque, anche se fossero brani dei Ramones.

 
Non c'è davvero niente da salvare? Un attimo, il platter si ascolta comunque bene, le prestazioni dei vocalist sono di altissimo livello e va riconosciuto ai Therion di non aver appesantito il disco con arrangiamenti pomposi e fuori misura. Dei tre atti in cui l'opera è divisa, è il primo quello che regala i momenti migliori: 'incipit di "Turn From Heaven" cattura proprio per la sua semplicità, con quel basso distorto, pochi riff e una melodia che si insinua gradualmente, "Bring Her Home" e "Nothing But My Name" ricordano i passaggi esoterici di "Lemuria", "Through Dust, Through Rain" ci consegna una voce femminile, quella di Lori Lewis, in grande spolvero su un brano che fa letteralmente accapponare la pelle. Siamo di fronte a un'opera lirica nel senso più letterale del termine; "Morning Has Broken" indica la rotta definitiva del disco, è il trionfo delle voci, tenore e soprano, baritono e mezzo soprano, la varietà dei registri presenti stupisce ed è un dato innegabile. Il resto del lotto fornisce solo a sprazzi spunti davvero interessanti, il valzer di "Dagger Of God", qualche riff azzeccato ("Remaining Silent"), assieme a tanti altri più banali come "Cursed Be The Fallen", o il binomio "Shoot 'Em Down" e "Beneath Starry Skies", un pasticcio così esemplare che si fa fatica a pensare che possa essere uscito dalla penna dei Therion. I due restanti atti sono un lento scivolare nell'oblio, fino al disperato tentativo di trovare nel finale una magniloquenza che stenta ad arrivare del tutto. Manca il filo conduttore, quel qualcosa che tenga in tensione l'ascoltatore per tutta la durata dell'opera, un qualcosa che di sicuro non è facile da concepire, ma neppure impossibile specie se si decide consapevolmente di cimentarsi sulla lunga distanza.
 
 
Non avranno tutti i crismi della rock opera, ma i già citati "Sirius B", "Lemuria" e "Gothic Kabbalah"  staccano di parecchio il nuovo materiale sotto ogni punto di vista: atmosfera, coinvolgimento emotivo, oscurità, pesantezza, narrazione. Qualcosa di vagamente simile a "The Beloved Antichrist" i Therion lo avevano già pubblicato, e con risultati assai più lusinghieri. Vedremo se il disco supererà i facili entusiasmi della prima ora o se verrà annoverato come la più classica delle occasioni perdute. Essere ambiziosi è senz'altro una gran dote, al pari di essere consapevoli, talvolta, dei propri limiti.




Act I
01. Turn From Heaven
02. Where Will You Go?
03. Through Dust, Through Rain
04. Signs Are Here
05. Never Again
06. Bring Her Home
07. The Solid Black Beyond
08. The Crowning Of Splendour
09. Morning Has Broken
10. Garden Of Peace
11. Our Destiny
12. Anthem
13. The Palace Ball
14. Jewels From Afar
15. Hail Caesar!
16. What Is Wrong?
17. Nothing But My Name
 
Act II
01. The Arrival Of Apollonius
02. Pledging Loyalty
03. Night Reborn
04. Dagger Of God
05. Temple Of New Jerusalem
06. The Lions Roar
07. Bringing The Gospel
08. Laudate Dominum
09. Remaining Silent
10. Behold Antichrist
11. Cursed By The Fallen
12. Resurrection
13. To Where I Weep
14. Astral Sophia
15. Thy Will Be Done!
 
Act III
01. Shoot Them Down!
02. Beneath The Starry Skies
03. Forgive Me
04. The Wasteland Of My Heart
05. Burning The Palace
06. Prelude To War
07. Day Of Wrath
08. Rise To War
09. Time Has Come/Final Battle
10. My Voyage Carries On
11. Striking Darkness
12. Seeds Of Time
13. To Shine Forever
14. Theme Of Antichrist

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