Anthrax
For All Kings

2016, Nuclear Blast
Thrash Metal

Un album piuttosto solido ma poco ispirato, capace di suscitare emozioni altalenanti tra noia ed interesse.
Recensione di Claudio Maroni - Pubblicata in data: 28/02/16

Sono passati cinque anni dall'ultimo lavoro di Scott Ian & soci e francamente speravamo in qualcosa di ancora meglio, ma purtroppo la Musa accorre in aiuto dell'artista solo quando lo decide lei. "For All Kings" è un disco ambiguo e parlare di tutte le sue sfaccettature non è cosa facile.

 

Iniziamo parlando della produzione: il lavoro è sicuramente ben curato, gli strumenti sono nitidi e ben distinguibili, chitarre e basso si amalgamano bene con voce e batteria senza che nessuno copra l'altro, ma il sound generale non è quello che ci si aspetterebbe da una band come gli Anthrax. E' tutto molto moderno, tutto molto compresso e suona tutto molto "tight". Forse anche troppo. Tralasciando qualche aiutino "studio" per intonare la voce poco nascosto.

 

Per quanto riguarda la tracklist, abbiamo tredici pezzi (di cui due intro) che un po' fanno pesare i 59 minuti che compongono l'album. Tutti i pezzi sono generalmente buoni, come ci aspetterebbe da una band dalla carriera trentennale, ma non c'è alcun momento musicale che faccia capire all'ascoltatore perché gli Anthrax facciano parte dei Big Four. Nessuna canzone salta particolarmente all'orecchio ed è tutto infinitamente "normale". Si alternano momenti di noia a momenti dove l'attenzione viene catalizzata su particolari passaggi, strofe o solo. Fate conto che quest'album sia un viaggio in macchina da soli ed in aperta campagna. Nessuna buca, nessuno scossone, intorno a voi ci sono campi a perdita d'occhio, il cielo è sereno e non succede niente di particolare fino alla fine del vostro percorso. Di sicuro è un album che può piacere ma ci saremmo aspettati qualcosa in più, magari qualche azzardo che avrebbe sicuramente aggiunto un po' di pepe a quello che sarebbe potuto essere di certo un lavoro migliore. Ai posteri -ma soprattutto ai fan più integralisti- l'ardua sentenza, per ora ci lasciamo con la segreta ma viva speranza, che il prossimo album prenda ciò che di buono c'è in questo e gli aggiunga quel tocco che lo trasformi in una composizione degna del loro nome.





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