Anthrax
For All Kings - Tour Edition

2017, Nuclear Blast
Thrash Metal

Raramente una performance degli Anthrax è poco coinvolgente o scadente e di bassa qualità. Dal vivo sono una sentenza, in grado di mettere d'accordo anche i più scettici.
Recensione di Federico Falcone - Pubblicata in data: 20/03/17

Nel corso di una carriera iniziata nel lontano 1981, gli Anthrax hanno saputo guadagnarsi la fama di live band d'eccezione. Già, perché Scott Ian e soci, anche a distanza di tre decenni, sono tra i pochi che riescono a infuocare i palchi come ai tempi d'oro. Raramente una loro performance è poco coinvolgente o scadente e di bassa qualità. Dal vivo sono una sentenza, in grado di mettere d'accordo anche i più scettici.

 

A distanza di un solo anno dalla pubblicazione di "For All Kings", undicesimo album in studio uscito il 26 febbraio 2016, la band dà alle stampe una "Tour Edition" per celebrare nel migliore dei modi il tour di supporto all'album. Viene, così, riproposta per intero la tracklist presente sull'ultima fatica in studio, senza alcuna variazione nel posizionamento dei pezzi presenti in scaletta. La band è in forma e l'attacco "Impaled" - "You Gotta Believe", provoca immediatamente una scarica d'adrenalina incredibile. Qualcuno obietterà che le nuove canzoni non hanno l'appeal di hit come "Caught In A Mosh" o "Madhouse" (probabilmente vero), ma poco importa, perché la scelta degli Anthrax di esplorare nuove sonorità li ha portati a scrivere canzoni di assoluto valore. Frank Bello e Charlie Benante formano una sezione ritmica precisa come un metronomo e potente come un colpo di cannone. Mai un calo d'intensità o una sbavatura. Sarà per questo che suscitano l'invidia di molte band, anche ben più celebrate? Belladonna è sugli scudi e dopo aver superato i problemi alle corde vocali, sta vivendo una seconda giovinezza. Le esecuzione di "Evil Twin" e "Zero Tolerance" ne sono la dimostrazione. Scott Ian è, come al solito, una macchina da guerra capace di sciorinare riff su riff con incredibile sicurezza e maestria. Il nuovo insidiato Jon Donais è una vera rivelazione, non perché qualcuno dubitasse delle sue capacità, ma per la personalità con la quale interpreta pezzi scritti da gente come Dan Spitz o Rob Caggiano. A impreziosire il disco, cinque demo version contenute nel secondo cd.

 

Per concludere, "For All Kings - Live Edition" è un album che non può, né deve, mancare nella discografia dei fans più accaniti della band. Coloro i quali, invece, si sono da poco avvicinati agli autori di ellepì seminali come "Fistful of Metal" o "Among The Living", forse farebbero bene a ripescare "The Island Years" o "Music Of Mass Destruction", per avere un'idea più chiara dell'assoluto valore degli Anthrax in sede live.





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