Blink-182
California [Deluxe]

2017, BMG/Sony
Pop Punk

Più California, non ce n'è mai abbastanza. The underdogs came home.
Recensione di Francesco De Sandre - Pubblicata in data: 15/05/17

Superata quota 50 milioni di album venduti in carriera dopo la pubblicazione di California, i Blink-182 sigillano il loro ritorno con un marchio di fabbrica che li ha accompagnati per tutti gli appuntamenti cruciali della propria discografia recente. Come per "Neighborhoods", il "Greatest Hits" del 2005, "blink-182", e il triplice "Take Off Your Pants And Jacket", anche a California spetta una Deluxe Edition - la più corposa di sempre - ad impreziosire un momento di ispirazione e di necessità espansiva, sostenuto anche dal vivo con quasi un milione di spettatori nelle date del tour americano.

 

"Ce la sentivamo e siamo tornati di nuovo in studio. Abbiamo chiuso due, tre, poi quattro canzoni, è finita con undici inediti ed eccoci di nuovo qui. Poteva anche diventare un nuovo album". Come se in effetti non lo fosse. Nelle parole di Travis Barker la genesi di "California Deluxe" è naturale ed essenziale. Come se ce ne fosse bisogno, a confermare l'autenticità di questa attitudine emergono "Parking Lot" e "Misery", singoli trainanti dell'edizione, in assoluta continuità con il primo disco. The underdogs came home è il motto dell'intera tracklist, dedicata a una fanbase crescente e a quella parte di essa che non se ne è mai andata, a chi si sa accontentare di un piccolo momento di felicità guadagnato sulle proprie spalle. All'energia dell'avvio si contrappone a sorpresa una malinconia DeLongiana, che si fa sentire in "Hey I'm Sorry" e "Last Train Home": Tom è un'entità della cui compagnia, in qualche modo, Mark Hoppus non può fare a meno. La versione Deluxe di California è specialmente la conferma definitiva della versatilità creativa di Matt Skiba, lucido e granitico sia alla voce - spesso multiple le linee vocali nei suoi cori e nelle sue strofe - che alla chitarra.

 

Undici nuovi pezzi abrasivi e una versione acustica, dal vivo, di "Bored To Death". Dal garage di San Diego alle capitali del mondo, la metafora Blink-182 è chiara: tra fare e non fare scegliere sempre la prima opzione, cercando di massimizzarla senza paura. Un altro insegnamento per le generazioni future. Deluxe o meno, i tre tenori del Punk Rock che ha fatto la nostra storia, confezionano con storie, sceneggiature e interpretazioni a posteriori una California state of mind da portarsi sempre dentro: di vuoto per liberarla ce n'è a sufficienza, di spazio per contenerla non ce n'è mai abbastanza.





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