Gamma Ray
Master Of Confusion

2013, earMUSIC/Edel
Power Metal

Recensione di Davide Panzeri - Pubblicata in data: 27/02/13

Alt! Fermi tutti! Se siete entrati qui per leggere la recensione al nuovo album dei Gamma Ray, ne rimarrete piuttosto delusi (ma dipende dai punti di vista). A meno che non siate fan della band o particolarmente attenti alle news del metal odierno, forse non saprete che il cd qui presente è solo un goloso antipasto di quello che sarà il nuovo disco dei tedeschi previsto per l’uscita a fine anno.

Master Of Confusion” è un regalo che i Rayz fanno ai propri fan, pressati incessantemente dalla label, pubblicano oltre a due nuovi brani anche un paio di cover e una discreta quantità di brani live estrapolati direttamente dal Blu-ray “Live – Skeletons & Majesties” che per motivi di spazio non saranno lì presenti. Col solito stile irriverente che li contraddistingue, Kai & co. ci presentano due brani inediti: “Master Of Confusion”, che è dichiaratamente una presa in giro sul loro ritardo di pubblicazione del nuovo album ("The label’s calling, boys are you done? / The deadline's past, time to deliver / I am so sorry, we're running late/Some unexpected ghost in the machinery") e la più heavy metal tra le due “Empire Of The Undead”; poco da dire su queste due canzoni: semplici, divertenti, melodiche e leggermente nostalgiche del passato (e se il buongiorno si vede dal mattino…). Il resto del disco si snoda tra le cover di “Lost Angels” degli Sweet (canzone e band cui dobbiamo rendere grazie, dato che è stata proprio questa traccia a far decidere a Kai Hansen di unirsi a un gruppo), “Death Or Glory” degli Holocaust e le versioni live di alcune tra le più famose canzoni dei tedeschi, un po’ rivisitate e ri-arrangiate per l’occasione, che contribuiscono a dare quel pizzico di interesse e peculiarità in più a un disco che altrimenti sarebbe stato un classico, banale e sapido singolo. “The Spirit”, “Wings Of Destiny”, “Farewell”, “Gamma Ray”, “Time To Break Free” (con la partecipazione dell’ormai inseparabile Kiske) e la finale “Insurrection” permettono di raggiungere rapidamente i circa sessanta minuti di musica e a cesellare un prodotto che saprà intrattenere gli ascoltatori in vista dell’uscita a fine album dell’undicesimo studio album dei Re del Power Metal.




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