Stratovarius
Best Of

2016, EAR Music
Power Metal

Un ripasso essenziale prima dello SpazioRock.it Festival
Recensione di Gaetano Loffredo - Pubblicata in data: 27/05/16

Gli Stratovarius sono indiscutibilmente uno dei gruppi più importanti della storia del power metal, posizione avvalorata non solo dall’alta qualità dei sedici dischi pubblicati dal 1989 ad oggi ma dalle elevate posizioni raggiunte nelle classifiche di tutto il mondo. Il Best Of giunge forse nel momento migliore e conferma che l’idillio tra band e casa discografica funziona a meraviglia. Ai fan farà piacere sapere che i brani che compongono questa raccolta sono stati selezionati da Jorg Michael, storico batterista che è stato costretto ad lasciare il gruppo nel 2010 per curare un brutto male. Ai 29 pezzi selezionati suddivisi su due dischi (edizione standard), è stato aggiunto un terzo disco audio (cofanetto) con l’ottima esibizione della band durante l’edizione più recente del Wacken Open Air Fest. Il primo cd è aperto da un brano inedito, ‘Until The End Of Days’, che ben rappresenta gli Stratovarius d’ultima generazione anche se forse un po’ troppo di maniera: sezione ritmica esaltata da un’iper-produzione, ritornello gradevole e un Timo Kotipelto super protagonista con la sua voce riconoscibile tra un miliardo. La band crede moltissimo nella qualità delle ultime pubblicazioni, e vorrei ben vedere, offrendo ampio spazio ai quattro dischi più recenti che sono presenti con ben dieci canzoni su ventinove. La parte centrale della carriera degli Stratovarius è anche quella che ha consentito la più grande esposizione mediatica: Episode, Destiny, Infinite e soprattutto Visions non potevano mancare all’appello con alcuni dei brani più significativi della storia del genere. Certo, tralasciare un pezzo come ‘Legions’ è paragonabile al “villipendio alla Costituzione” ma chi sta scrivendo questa recensione ammette candidamente che avrebbe incluso Visions per intero all’interno di questo Best Of. Tra i sedici dischi pubblicati l’unico a non avere un brano in rappresentanza è il primo, Fright Night, poi Da Twilight Time in poi c’è spazio per tutti, anche per l’omonimo Stratovarius, contestato e mal digerito da fan e critica. Gli Stratovarius sono in forma, e questo prodotto conferma che la recente produzione non teme il confronto con quella più datata. Acquisto obbligatorio per un ripasso prima di rivederli in Italia, headliner della prima edizione del festival del magazine che state leggendo.




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