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At The Gates – The Nightmare of Being

Inutile dire che il Roadburn Festival del 2019 abbia reso gli At The Gates audaci, complice il ruolo di curatore della kermesse orange affidato quell’anno a Tomas Lindberg. Il proposito del frontman svedese, esteso poi all’intera band, consisteva nel lasciar trasparire, in maniera chiara e netta, le varie influenze che innervavano sotterranee la loro discografia, pre e post-reunion. E dunque, contando sul credito accumulato durante una lungo cursus honorum e su un know-how all’altezza, il gruppo nordeuropeo, con il nuovo “The Nightmare Of Being”, pare rinascere davvero una seconda volta, visto che i due album del come back, “At War With Reality” (2014) e “To Drink From The Night Itself” (2018), pur di buon valore, non rappresentavano un convinto e reale iato rispetto alle grandi prove del passato.

L’occasione, favorita dalle limitazioni claustrali della pandemia, di potersi concentrare esclusivamente sulla preparazione del full-length, ha permesso al quintetto di curarne ogni minimo dettaglio, grazie anche alla supervisione del versatile ed esperto produttore Jens Bogren e dell’aiuto di Andy La Rocque. Ma non soltanto questo: il lavoro, a livello lirico, trae ispirazione dalle correnti della filosofia pessimista, prendendo spunto soprattutto dal saggio di Thomas Lingotti “The Conspiracy Against The Human Race”, il cui postulato iniziale riguarda la constatazione che la specie umana è l’unica consapevole della propria mortalità. Se a ciò addizioniamo il suggestivo artwork dantesco, di mano dell’artista concettuale Eva Nahon, appare evidente il desiderio, da parte dell’act, di riflettere sulla condizione antropica attraverso un LP prospettico, che, come tale, determina riverberi sonori sorprendenti.

La chitarra acustica posta a mo’ di introduzione di “Spectre Of Extinction” offre indizi significativi sulla diversità del platter; certo, gli svedesi non impiegano molto a riutilizzare le caratteristiche principali di una formula personale efficace e consolidata, costruita su riff death novantiani e lead melodici a essi sovrapposti. A priori, nulla di sconvolgente, almeno sino alla struttura cangiante e alle rotture brusche di “The Paradox” e a una title track che alterna robustezza e varchi eufonici, screaming e spoken word. Con l’avanzare della scaletta, gli At The Gates diventano ancora più ambiziosi, palesando un amore viscerale sia per i King Crimson che per il jazz di John Coltrane. “Garden Of Cyrus” costituisce l’avatar perfetto di suddetta brama creativa, l’episodio free per antonomasia; di conseguenza, non risulta poi così strano udire le note atmosferiche del sassofono dopo un assolo di sapore quasi gilmouriano. L’assenza di Anders Björler sembra, ormai, un pallido ricordo.

La coppia formata da Jonas Björler e Adrian Erlandsson arriva al punto di gratificare “The Fall Into Time” con una jam di basso e batteria in stile Geddy Lee/Neil Peart, tanto inattesa quanto deliziosa, alla quale si aggiungono via via cori epici, archi, fraseggi alle sei corde finemente ricamati. “Cosmic Pessimism”, che impiega nel testo estratti dall’opera omonima del pensatore statunitense Eugene Thacker, onora, invece, il vecchio krautrock prima di guadagnare muscoli nella progressione finale. Non mancano sezioni ispirate alla musica classica, dal macabro flauto di “Touched By The White Hands Of Death” al sinistro pianoforte che fa da sfondo alla seconda metà di “Cult Of Salvation”, mentre pure le roventi e maggiormente tradizionali “The Abstract Enthroned” ed “Eternal Winter Of Reason” si abbeverano dei toni sfumati e dei morbidi arrangiamenti cari al resto del lotto.

Ibrido e spiazzante, “The Nightmare Of Being” richiede tempo all’ascoltatore al fine di rivelare appieno la ricchezza di un vocabolario che si credeva difficile da redigere per gli ultimi At The Gates, lontani parenti degli sperimentatori di avvio carriera. Il trademark rimane riconoscibile, la spavalderia meno.

Tracklist
01. Spectre Of Extinction
02. The Paradox
03. The Nightmare Of Being
04. Garden Of Cyrus
05. Touched By The White Hands Of Death
06. The Fall Into Time
07. Cult Of Salvation
08. The Abstract Enthroned
09. Cosmic Pessimism
10. Eternal Winter Of Reason

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