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Finalmente, dopo tanto peregrinare e dopo tanti, troppi imprevisti, gli I Prevail riescono a giungere a Milano, per il loro primo show da headliner in Italia. E c’è mancato poco anche questa volta, perché a pochi giorni dalla data tanto attesa i motivi per rimandare l’intera leg europea c’erano, eccome: Brian Burkheiser, preziosissima voce melodica e co-frontman della band, è costretto a saltare il tour perché è stato operato d’urgenza a causa di una malattia molto rara. Si chiama Sindrome di Eagle e costringerà il buon Brian a una lunga e faticosa convalescenza. Qui il dilemma: che fare? Costringere i fan italiani e di tante altre nazioni ad attendere ancora uno o due anni, dopo che già la pandemia aveva reso vane le loro speranze? Oppure resistere – “mandando a fare in culo tutto quanto”, per citare Eric Vanlerberghe – e presentarsi sul palco, anche per Brian?

Se siamo qua a parlarne, vuol dire che ha vinto il coraggio di andare avanti lo stesso, lasciando a Dylan Bowman il compito di provare a colmare una parte di questo vuoto. “Una parte”, perché in realtà è Eric, la voce death del gruppo, a prendersi l’intera band sulle spalle e tenere in piedi la baracca. Non sono mancate le polemiche eh, sia chiaro. Molti in questi giorni hanno espressamente chiesto agli I Prevail di annullare tutto, per offrire la possibilità di rimborso a chi aveva aspettato così a lungo nella speranza di vedere la band intera, Brian incluso. Ma nonostante questo, in ognuna delle tre tappe che hanno visto il combo del Michigan vagare per la Germania, la risposta dei fan è stata straordinaria. Lo dimostrano i tantissimi TikTok e Reel che hanno riempito il web, testimoniando la ferocia con cui i metalhead tedeschi hanno aggredito ogni venue, una città dopo l’altra, ripagando il coraggio degli I Prevail e mandando un messaggio forte e chiaro. E quando tocca all’Italia rispondere all’appello, l’Alcatraz di Milano non è da meno.

IPrevailMilano 1

Brian può recuperare con tranquillità allora, ha le spalle coperte. Questo però non vuol dire che lo spettacolo messo in piedi dai quattro quinti della formazione statunitense sia totalmente riuscito. I ragazzi suonano da paura, su questo non c’è dubbio, ma chi ha avuto la fortuna di vedere gli I Prevail al Knotfest la scorsa estate, mentre il sole rovente di giugno scioglieva l’Arena Parco Nord, sa di cosa si sta parlando. L’alchimia tra Brian ed Eric che quel giorno stregò la città di Bologna, oggi lascia il posto a una strana dicotomia, nella quale la voce di Dylan sembra quasi rallentare la prova di Eric, ancora più potente del solito. Un peccato, ma è anche un mezzo miracolo quello compiuto dal chitarrista americano, che comunque ce la mette tutta e non si risparmia, cantando ogni singola parola che avrebbe cantato il suo frontman. E allora chiudiamo un occhio e buttiamoci nel pogo, in quella massa informe che trasforma l’Alcatraz nel cratere di un vulcano in eruzione.

“True Power” è l’assoluto protagonista della serata, soprattutto con “Body Bag” – per distacco il miglior pezzo dello show – e le irresistibili “Bad Things” e “Choke”. Spazio anche a “Trauma”, il secondo album che ha in qualche modo tracciato un percorso molto preciso per gli I Prevail, valendo persino una candidatura ai Grammy 2020 per il miglior album rock. E poi c’è quella cover lì. Sì, proprio quella. Non vergognatevi: molti di voi li hanno conosciuti così, con l’ottima cover metal di “Blank Space” di Taylor Swift. E tutti, davvero tutti, la cantano come se fosse un antipasto di San Siro.

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A farne le spese è invece “Lifelines”, il disco d’esordio tutto pop punk e metalcore che non prevedeva ancora le tante contaminazioni che hanno reso questo progetto così appetibile. Si passa dal rap all’elettronica, dal pop al post-hardcore, sempre restando heavy. Così i Nostri riescono nell’impresa di emergere da una scena metalcore americana che sembra abbia sempre meno da offrire, laddove persino nel Regno Unito si finisce col riciclare le stesse due o tre idee degli ultimi tre lustri.

Un’ora e un quarto è la durata concessa da questo mezzo miracolo compiuto senza un frontman. Di più non si può chiedere e neanche è necessario farlo. La promessa di Eric sul palco è quella di tornare presto, il prima possibile, questa volta al completo: riavremo Brian e con lui quell’equilibrio assoluto tra melodico e urlato, e allora sì, che avremo nuovamente prova del vero potere degli I Prevail.

Setlist

There’s Fear in Letting Go
Body Bag
Self-Destruction
Bad Things
Blank Space (Taylor Swift cover)
Visceral
DOA
Deep End
Breaking Down
FWYTYK
Judgement Day
Choke
Hurricane
Bow Down
Gasoline

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