Attivi dal 2013, i Monolord, con “Your Time To Shine”, giungono già al loro quinto album sulla lunga distanza. Originari di Göteborg, la Mecca europea del melodic death metal, il power trio svedese ha da sempre, in realtà, percorso una strada opposta a quella intrapresa da At The Gates, Dark Tranquillity, In Flames e compagnia, preferendo dedicarsi a un doom chiaroscurale che si è arricchito, nel corso degli anni, di molteplici sfumature. Laddove l’ultimo LP “No Comfort”, pur non rinunciando a una compatta pesantezza di base, mostrava influenze provenienti direttamente dai Pink Floyd, nel nuovo disco la band spinge con maggior decisione sul pedale meditativo e crepuscolare, in linea con la consapevolezza, espletata nelle liriche, che il tempo, ormai, è un lusso da non sprecare, visti i danni apocalittici inflitti dall’uomo all’ecosistema globale.
“The Weary” apre fragorosamente il full-length attraverso una tempesta sonora che pian piano aumenta di pressione, spazzando via qualsiasi cosa davanti a sé prima di lasciare il posto a una serie di fraseggi chitarristici di sapore settantiano. Questa tendenza rétro opera da filo conduttore dell’intero lotto, umettando di psichedelia “To Each Their Own” e di orecchiabilità la cappa nebbiosa di “I’ll Be Damned”; quando si tratta della costruzione degli assoli, invece, i riferimenti diventano gli Scorpions – opportunamente stonerisée – dell’era Uli Jon Roth più che le cupe accordature di Toni Iommi. La produzione, effettuata presso i gli studi Berserk di proprietà del batterista Esben Willems, regala a ciascun strumento uno spazio e un risalto congrui: di particolare pregio il lavoro al basso di un Mika Häkki abile nel tessere alle quattro corde moderni ricami gotici à la Type O Negative. Nonostante i trentotto minuti di durata per sole cinque canzoni, le atmosfere e gli stati d’animo si susseguono comunque con fluidità, dalla malinconia amara e straziante di “Your Time To Shine” ai lunghi momenti epico-riflessivi di una “The Siren Of Yersinia” che si conclude, per converso, in maniera incisiva e quasi brutale.
Gli ultimi bagliori di luce, poi la fine del mondo: “Your Time To Shine” rappresenta un messaggio urgente, un appello a invertire la rotta se si vuole sopravvivere e ripartire da zero. Gli stessi Monolord sembrano sulla strada del cambiamento: malgrado l’amore per il fuzz e i Black Sabbath resti intatto, gli scandinavi distillano melodie omeopatiche sul tutto, avviandosi verso territori musicali di matrice rock. La muta continua.
Tracklist:
01. The Weary
02. To Each Their Own
03. I’ll Be Damned
04. Your Time To Shine
05. The Siren Of Yersinia