NUOVE USCITERECENSIONI

Preoccupations – Arrangements

Già sotto il moniker Viet Cong, con un omonimo debut ambizioso e ben riuscito, Matt Flegel e soci ci avevano dato la prova concreta di quanto fosse facile, per loro, riassaporare tonalità musicali figlie degli anni ’80, così seriamente lontane – trent’anni abbondanti erano passati -, eppure così palpabili. La musica degli (ormai) Preoccupations ha da sempre scongiurato il bisogno di una macchina del tempo per ammollare l’anima in quel freddo clima goth e new wave che tanto aveva ipnotizzato la visione del rock e del post-punk a livello globale. Anni dorati, di cui il solo pacato richiamo suscitato dalle note del nuovo “Arrangements” fa fremitare il pubblico più in là con l’età e smuove le più curiose frange della nuova generazione.

Se “New Material” si era fatto apprezzare ampiamente per il suo preponderante gioco con l’elettronica, anch’essa secca, misteriosa, fuori dal tempo, l’ultima creazione della band di Calgary riporta in auge le sei corde, sempre intinte nelle atmosfere evanescenti proprie del dream pop e del goth-rock più datato: The Cure, Siouxsie and The Banshees, Joy Division si rimescolano nel calderone canadese, dove ribollono gli ardori post-punk di una movimentata “Fix Bayonets!” e gli intagli chitarristici di una “Ricochet” che mira al radiofonico, danzando su linee di basso che ricordano, con i dovuti paragoni, quelle di Simon Gallup.

Come una premonizione, “Death Of Melody” marcia su tratte più buie dove la melodia non risulta completamente stecchita, ma intraprende un vagabondaggio acido e scostante, un andamento che trova un equilibrio magnetico nella morbida voce del frontman, assoluto pivot nelle contorsioni del volatile espandersi di “Slowly”. Un collegamento col precedente in discografia è ravvisabile nella leggera pioggerella di synth che ricopre il manto di “Recalibrate”, una schiarita necessaria che ci riporta alle sinuose lande sonore di “Tearing Up The Grass”, che chiude il plot con un crescendo melodico che schiude timidamente le persiane e lascia entrare un flebile spiraglio di luce.

Bisogna pur confessare che abbiamo avviato l’ascolto di “Arrangements” con una buona dose di sicurezza, garantita da buonissimi singoli e dalla consapevolezza – guadagnata discograficamente – di una compagine che difficilmente manca il bersaglio: non un gioiello come il sorprendente debut, ma un altro onestissimo lavoro in studio che ci disegna dei Preoccupations alle prese con le idee momentanee, intenti ad adattare il loro sound rispetto ad un mood passeggero. Se abbiamo preferito, in parte, la celebrazione del synth di “New Material”, non possiamo non dare il giusto riconoscimento alla ripresa di una ricerca melodica più spinta di “Arrangements”, album che può solo corroborare la crescita in positivo di una carriera, già di per sè, eccezionale.

Tracklist

01. Fix Bayonets!
02. Ricochet
03. Death Of Melody
04. Slowly
05. Advisor
06. Recalibrate
07. Tearing Up The Grass

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