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Wednesday 13 – Horrifier

Musicista di rado a corto di ispirazione, Joseph Michael Poole, durante la pandemia, ha avuto non pochi problemi nell’evocare gli spiriti maligni di quart’ordine che di solito ne affastellano gli album. Bisogna anche sottolineare come negli anni recenti i dischi dei Wednesday 13 rechino le impronte di un mastermind meno propenso agli artifici da teatrino macabro, con “Condolences” e “Necrophaze” che, in misura diversa, riprendevano il clima oscuro del vecchio “Skeletons” (2008), rivestendosi di una luttuosa – e adulta – patina heavy/dark.

Complice uno studio di registrazione casalingo colmo di memorabilia dell’orrore, l’ex Frankenstein Drag Queens From Planet 13 è riuscito,  in ogni caso, a evadere da un pericoloso blocco autoriale, pubblicando un “Horrifier” che prosegue bene o male la scia degli ultimi due platter e nel quale non si lesinano riferimenti a opere lontane nel tempo, specialmente “Fang Bang” (2006) e il non irreprensibile “The Dixie Dead” (2013). Un nono lavoro, dunque, realizzato con il consueto piglio del mestierante aduso al riciclo di sé medesimo, gradevole, ma che rimane fuori dal podio delle prove migliori dello statunitense di Charlotte.

L’intro “Severed” dà il via a un viaggio ricco di black humour, VHS e cultura pop ‘80/’90, eppure il primo vero brano della scaletta, “Insides Out”, costituisce, forse, uno dei numeri più cupi e massicci della storia della band, con i subdoli chitarroni sludgy che ricordano i dolori dei Crowbar e non certo le atmosfere licenziose del Sunset Strip. La versatilità del gruppo, da sempre capace di mescolare stili a volte antitetici, si evidenzia nel resto del lotto, dal pastiche à la Rob Zombie di “Exhume And Devour” all’horror punk modello Murderdolls di “You’r So Hideous” e “Good Day To Be A Bad Guy”, dalle venature thrash/blues della tilte track  al greve southern di “Hell Is Coming”, sino al Wasp pensiero di “Halfway To Grave”.

L’omaggio a John Carpenter, palese già nei synth cinematici dell’opener, trova corpo in una standard e a tratti soporifera “Return To Haddonfield”, pezzo ispirato al franchise di “Halloween”, e nell’industrial frastornante di “Christine: Fury In The Night”, mentre si stacca dal resto “The Other Side”, accorata ballad dedicata alla madre e al gemello artistico Joey Jordison, seconda grave perdita affettiva per The Duke Of Spook dopo quella del 2018 di Frank Pucci, voce dei Necrophagia.

“Horrifier” racchiude delle buone canzoni, tirate, accattivanti, spesso umbratili, a cui manca, però, la classica scintilla in grado di renderle davvero indimenticabili. Anche se vittime di una leggera flessione creativa, i Wednesday 13 continuano comunque a rappresentare una sicurezza per chi voglia divertirsi e morire di paura tra le spettrali attrazioni di un luna park dismesso soltanto in apparenza.

Tracklist

01. Severed
02. Insides Out
03. Exhume And Devour
04. You’re so Hideous
05. Good Day To Be A Bad Guy
06. Return to Haddonfield
07. Horrifier
08. Hell Is Coming
09. Halfway To The Grave
10. Christine: Fury In The Night
11. The Other Side

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