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Crowbar – Zero And Below

Dopo “Dream In Motion”, suo primo lavoro solista pubblicato nel 2020, il cantante e chitarrista Kirk Windstein torna a pubblicare materiale inedito con i Crowbar, una delle band cardine, insieme agli Eyehategod, dello sludge metal. Malgrado questo “Zero And Below” fosse pronto, in realtà, già da un biennio, l’insorgere della pandemia ha convinto gli statunitensi a procrastinarne l’uscita, vuoi per l’impossibilità di promuoverlo dal vivo, vuoi per il clima di paura e tristezza che si respirava ovunque nel mondo.

Una situazione non ideale per accogliere un nuovo disco bilioso, ma comunque non depressivo, che, seguendo le orme degli ultimi lavori, in particolare “Symmetry In Black” (2014) e “The Serpent Only Lies” (2016), si caratterizza per la discreta presenza di melodie rotonde e orecchiabili, capaci di far affiorare in superficie le profonde radici hard e southern rock del combo statunitense. Beninteso, la melassa rancida di liriche e riff ancora ristagna convinta nel fango, eppure rispetto ai memorabili “Odd Fellows Rest” (1999) e “Sonic Excess In Its Purest Form” (2001), si avverte una certa serenità che, non a caso, va di pari passo con lo stile di vita del mastermind, oggi decisamente meno insalubre.

Scabro e compatto, il songwriting non desta troppe sorprese, con qualche vecchia frustrata hardcore/thrash (vedesi “Bleeding From Every Hole”) a velocizzare dei brani volti generalmente al mid-tempo coriaceo e paludoso, mentre detta legge assoluta il muggito torbato del frontman che, quando occorre, non si astiene dal proporre un pulito burbero e rauco. L’opener “The Fear That Binds You” intreccia, in un abbraccio mortale, Black Sabbath e Pantera, “Her Evil Is Sacred” scuote il terreno attraverso la sua cadenza monolitica e minacciosa, la similmente sismica “Confess To Nothing” sbuffa con cupa e fumosa letargia, “Chemical Godz” suona come se Tony Iommi insegnasse agli Slayer l’arte della lapidazione.

Laddove il groove gelatinoso spruzzato di noise di “It’s Alway Worth The Gain” ammette poche repliche e l’ipnotica “Denial Of The Truth” non sembra aliena da sfumature grunge, le massicce “Reanimating A Lie” e “Crush Negativity”, si snodano lentamente, da esperti alligatori della Louisiana che sguazzano nel doom più putrido e monumentale sondando i movimenti della preda da azzannare. L’album si chiude con una title track livida e malinconica, glaciale nel proprio incedere fatale e che tiene davvero fede tanto al titolo quanto all’artwork.

I Crowbar continuano a pestare duro anche in “Zeo And Below”, tuttavia da rulli compressori dotati di intelligenza compositiva riescono a inglobare dei piccoli spunti in grado di sciogliere quella melma densa e oleosa che si incrosta alle corde e al cuore. I padroni di New Orleans non abdicano, mai.

Tracklist

01. The Fear That Binds You
02. Her Evil Is Sacred
03. Confess To Nothing
04. Chemical Godz
05. Denial Of The Truth
06. Bleeding From Every Hole
07. It’s Always Worth The Gain
08. Crush Negativity
09. Reanimating A Lie
10. Zero And Below

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