Saxon - Sacrifice World Tour
16/06/13 - Factory, Milano


Articolo a cura di Stefano Torretta
Ultima data italiana, dopo Firenze e Roma, per il tour dei Saxon a supporto del nuovo album “Sacrifice”. Dopo il repentino cambio di locale, dai Magazzini Generali al Factory, annunciato a soli pochi giorni dall’evento, gli appassionati storici dei Saxon si ritrovano in attesa dell’apertura dei cancelli: il pubblico pagante in fila non è certamente quello degli anni di maggior successo della band (e forse questa affluenza al di sotto delle aspettative degli organizzatori è il motivo del cambio di locale), ma il numero è destinato a crescere in attesa dell’esibizione. Oltre a persone di una certa età (che con tutta probabilità seguono i Saxon fin dai loro esordi alla fine degli anni ’70) fa piacere notare anche fan molto più giovani, segno che nonostante il passare del tempo, il gruppo riesce ancora a rinnovare il proprio bacino d’utenza, nonostante gli album non più eccelsi come quelli del passato pubblicati negli ultimi anni.

Ad aprire il concerto con perfetta puntualità ci pensano gli AC Angry, una giovane formazione tedesca: nei circa quaranta minuti a loro disposizione riescono egregiamente a svolgere il compito richiesto ad ogni band di supporto, ovvero scaldare il pubblico e renderlo pronto a scatenarsi durante l’esibizione del gruppo principale. Sebbene praticamente sconosciuti alla quasi totalità dei presenti, bastano pochi secondi del loro energico rock n roll per attirare l’attenzione anche di quella parte di pubblico che si stava godendo gli ultimi momenti di sole nella zona all’aperto del locale sorseggiando una birra, obbligandola ad entrare in massa all’interno della sala per farsi investire dall’energia della musica proposta. Il pubblico apprezza, segue con piacere il susseguirsi dei singoli brani, incita la band e la premia con un torrente di applausi, segno beneaugurante per la futura carriera degli AC Angry.

Giusto il tempo di un veloce cambio di strumenti sul palco ed arriva il momento che tutti i presenti aspettavano: la sala, che nel frattempo si è piano piano riempita fino alla sua quasi totale capienza, esplode in un boato quando nell’aria risuonano le note dell’intro strumentale del nuovo album. I Saxon si presentano immediatamente alla ribalta e, come si conviene per ogni tour a sostegno di una nuova pubblicazione, danno inizio alle danze con due estratti dall’ultimo album. Dal vivo sia “Sacrifice” che “Wheels of Terror” ne guadagnano e, nonostante i pareri contrastanti sulla qualità delle canzoni contenute nell’ultimo album, il pubblico mostra comunque di apprezzare e di avere già metabolizzato i brani, soprattutto “Sacrifice”, accompagnando a gran voce l’esibizione di Byford. Si prosegue con un salto nel passato: “Power and the Glory” e “Heavy Metal Thunder” vengono accolte dal pubblico con grande partecipazione e l’energia che si sviluppa rende il Factoy una sauna. Dopo due pezzi classici è il momento di un altro estratto dal nuovo album: “Made in Belfast”, sebbene applaudito, non riscuote comunque lo stesso successo dei primi due pezzi proposti, a riprova dell’altalenante qualità di “Sacrifice”. Prima di proseguire con la scaletta stabilita, Byford si fa dare dalle prime file del pubblico un cartello che riporta la richiesta di suonare “And the Bands Played On”. Alla piena unanimità i Saxon decidono di concedersi e di concedere questo fuori programma, per la grandissima gioia dei fan, che non si fanno scappare l’occasione di cantarla dalla prima all’ultima strofa. Dopo questo apprezzatissimo intermezzo riprende la serie di brani prestabiliti, con l’alternanza di canzoni provenienti dal passato più recente (“I've Got to Rock (To Stay Alive)”, “Conquistador” (con immancabile solo di batteria), “Iron Wheels” (naturalmente con chitarre acustiche), “Solid Ball of Rock”) a brani del recente “Sacrifice” (“Night of the Wolf” e l’apprezzatissima “Stand Up and Fight”, forse la migliore dell’album). Per la successiva canzone Byford lascia al pubblico la scelta tra “Dallas 1 p.m.” e “Motorcycle Man”: i favori sono tutti per la seconda, con un certo divertito “fastidio” da parte di Byford che si ritrova a doversi esibire in un brano veloce ed energico sotto le bollenti luci del palco. Ma da grande artista quale è non si tira certo indietro e non lesina alcuna energia durante l’esibizione. Dopo un ultimo estratto dal nuovo album (“Guardians of the Tomb”), il concerto inizia la sua fase conclusiva, con una sequenza di brani che fanno la gioia dei fan di più vecchia data: “747 (Strangers in the Night)”, “Strong Arm of the Law” e “Wheels of Steel” bruciano le ultime energie degli spettatori, che supportano comunque ad ogni nota l’esibizione dei Saxon. Qualche minuto di pausa per riposarsi e la band ritorna sulle scene accompagnata dal coro dei fan che li richiama a gran voce. Ultimi tre brani, ma di tutto rispetto: “Crusader”, “Denim and Leather” e “Princess of the Night”. Il coinvolgimento del pubblico è veramente indescrivibile e tale che Byford potrebbe anche permettersi di riposare godendosi l’interpretazione partecipe degli spettatori.

Nonostante il trascorrere degli anni (i tre membri storici ormai hanno tutti più di sessanta anni) i Saxon continuano a rivelarsi dei grandissimi artisti, capaci di trascinare dal vivo, oggi come trent’anni fa, senza risparmiare energie, ottenendo dal pubblico un successo meritatissimo. Un plauso particolare, per il successo della serata, va anche ai fan che vi hanno assistito: ciò che mancava come numero di partecipanti è stato comunque ripagato in termini di qualità, con un pubblico sempre partecipe, che non ha fatto mai mancare il proprio appoggio, e che in fatto di livello sonoro della propria partecipazione poteva rivaleggiare con folle di maggior entità.

A conclusione della serata la soddisfazione era evidente sui volti di tutti i presenti: su quelli dei fan per aver goduto di una esibizione come sempre di tutto rispetto e su quelli dei componenti dei Saxon per il calore trasmesso dal pubblico, con la certezza di avere una base di fan fedelissimi da ritrovare anche nelle prossime, certe apparizioni della band sul suolo italico.


Setlist

1. Procession (Intro strumentale)
2. Sacrifice
3. Wheels of Terror
4. Power and the Glory
5. Heavy Metal Thunder
6. Made in Belfast
7. And the Bands Played On (richiesta dal pubblico)
8. I've Got to Rock (To Stay Alive)
9. Night of the Wolf
10. Conquistador
11. Iron Wheels
12. Solid Ball of Rock
13. Stand Up and Fight
14. Motorcycle Man (scelta dal pubblico al posto di Dallas 1 p.m.)
15. Guardians of the Tomb
16. 747 (Strangers in the Night)
17. Strong Arm of the Law
18. Wheels of Steel

Encore:

19. Crusader
20. Denim and Leather
21. Princess of the Night


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