Dragonforce
Ultra Beatdown

2008, Roadrunner Records
Power Metal

Recensione di Gaetano Loffredo - Pubblicata in data: 29/03/09

“Perché cambiare quello che per noi va fin troppo bene?” Così i Dragonforce si sono presentati alla stampa mondiale per promuovere il nuovo attesissimo album, Ultra Beatdown, in uscita per Roadrunner Records e addirittura Universal, segno che più di qualcuno si è accorto che il prodotto riesce a vendere molto bene. E quanto avrà influito quella Through The Fire & Flames inserita come bonus track conclusiva nel videogioco campione d’incassi 2007 Guitar Hero III?

Fatto sta che Herman Li e soci non hanno intenzione di scostarsi di un solo centimetro dal loro fantomatico power metal ultrasonico; e perché mai dovrebbero se sono in grado di far girare un sacco di soldi per il solo fatto che vanno più veloce degli altri? Perché questa, in fin dei conti, è l’unica caratteristica che li distanzia dai gruppi “normali” ma anche da quelli “anonimi”; si parla di composizioni appena sufficienti che vengono ripetute (e succede ciclicamente) ogni qual volta si deve uscire con un nuovo titolo: Ultra Beatdown è un seguito ultra scontato che gli amanti della categoria innalzeranno, ancora una volta, a capolavoro.
Valley Of The Damned è un album che ancora oggi si fa apprezzare per le buone idee, Sonic Firestorm stupì mezzo mondo per l’esecuzione supersonica, Inhuman Rampage è la succursale di Sonic Firestorm e questo Ultra Beatdown, benché prodotto molto meglio rispetto al resto della discografia, la solita solfa che si ripete per la terza volta consecutiva: strofa, ritornello, strofa, assolo infinito, ritornello. Il tutto amalgamato con una ritmica modello “razzo spaziale del Dr. Zarkov” ed effetti sonori stile videogame anni ottanta. Riusciranno i nostri eroi ad andare ancora più veloce e ad abbattere definitivamente il muro del suono?

L’album si lascia ascoltare una, due, tre volte, dopodiché ritornerete nei limiti di velocità consentiti, alla ricerca di qualcosa che badi più alla sostanza che alla superficie. Passi il primo, ok il secondo, chiudiamo un occhio sul terzo, dal quarto in poi cominciamo a sentirci presi in giro.



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