Uriah Heep
Into The Wild

2011, Frontiers Records
Hard Rock

Fresco, leggero e convincente: questo è il ventitreesimo album degli Uriah Heep.
Recensione di Alessandra Leoni - Pubblicata in data: 08/04/11

Arrivare a ben ventitrè album non è un traguardo per tutte le band e non è un privilegio di molti; c'è chi se lo può permettere e riesce a sfoderare ancora album piacevoli e di classe. Chi scrive parla chiaramente degli Uriah Heep, che in tempi record danno alla luce un nuovo full-length, intitolato "Into The Wild".


Non vi è nulla di stravolgente o di nuovo in questa nuova fatica, ma solo tanta voglia di fare musica, dopo una lunghissima ed onorata carriera. Certo è che sin dalle primissime note, questo "Into The Wild" suona decisamente più forte e consistente del suo predecessore, "Wake Of The Sleeper", che segnava il ritorno a fare dischi in studio da parte dei Nostri. Abbiamo hard rock disimpegnato e leggero, con venature funky nell'opener "Nail On The Head" ed un bell'Hammond in sottofondo. La title-track è una scarica di energia e potenza, grazie alla performance vocale di Bernie Shaw, che graffia ed aggredisce nella trascinante "Money Talk". Un'altra prova maiuscola da parte del cantante è ravvisabile in "Trail Of Diamonds", brano delicato ed emozionante, con dolci vocalizzi che spalancano le porte ad una seconda parte del pezzo nettamente più vivace ed aggressiva. Si avverte una decisa freschezza in tutte le tracce che compongono questo disco, ma soprattutto la sottoscritta trova che quest'album possa piacere a tutti, dai fan di vecchia data degli Uriah Heep, passando per i fan che si avvicinano solo adesso a questi titani dell'hard ‘n' heavy. "Southern Star" è semplicemente accattivante con il riff iniziale di chitarra e dà l'idea di essere un brano dove si respira la libertà assoluta, che in fondo è alla base del rock e nel cuore di ogni rocker. Apice di questo principio di libertà è la conclusiva "Kiss Of Freedom", lunga ben sei minuti, che esalta il lavoro pregevole del sottovalutato chitarrista e fondatore Mick Box, unico superstite della line-up originale.


"Into The Wild" è un disco che riesce ad accontentare tutti i fan di questa band. Non è un lavoro rivoluzionario, ma in esso si riesce a respirare la voglia di fare musica in libertà, anche perché non si ha più niente da dimostrare. Da ascoltare con piacere e disimpegno, vi farà sentire molto più sollevati e rinfrescati.





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