Leaves' Eyes
Fires In The North (EP)

2016, AFM Records
Symphonic Metal

Recensione di Eleonora Muzzi - Pubblicata in data: 25/09/16

Nel mare magnum del metal sinfonico con voce femminile di stampo operistico nate dopo la metà degli anni 90 abbiamo visto un po' di tutto. Sono nate, vissute e decedute band di grande talento, alcune di queste hanno proliferato, facendo nascere dalle proprie costole band altrettanto valide. Sono anche successi disastri degni delle tanto vituperate telenovelas sudamericane degli anni 70/80, con licenziamenti piazzati su internet il giorno dopo un concerto trionfale, gruppi che si sono sgretolati per via di faide interne, rivalità tra fandom... chi più ne ha più ne metta.


In questo maelstrom di gruppi provenienti dai quattro angoli del globo terraqueo, i Leaves' Eyes avevano comunque mantenuto una carriera non sulla cresta dell'onda, senza mai arrivare a suonare in stadi pieni fino all'orlo, ma sempre, più o meno, costante. Poi arriva il 2016 e Liv Kristine se ne va, o viene cordialmente messa alla porta, non si è capito, ed entra la finlandese Elina Siirala.


Ed eccoci alla release di questo nuovo EP con appunto la nuova voce, "Fires In The North". Di nuovo non c'è molto, solo la title track "Fires In The North" presentata in maniera normale e in acustico, e tre brani ri-registrati che provengono dal precedente disco "King Of Kings" rilasciato lo scorso anno, "Edge Of Steel" che vedeva la partecipazione di Simone Simmons, "Sacred Vow" e "Sword In Rock". Vediamo quindi la nuova entrata alle prese con materiale nuovo e vecchio, per quanto recente. Come se la cava?

Egregiamente. Sulla performance della nuova cantante non c'è nulla da dire. La voce è armoniosa ed estremamente piacevole, si incastra bene anche nei brani precedentemente registrati dalla Kristine, in particolare su "Sacred Vow".
Musicalmente parlando, la band mantiene la sua vibe, il suo stile, senza uscire dai propri schemi. "Fires In The North" è il classico pezzo dei Leaves' Eyes che non sfora di un millimetro il target che la band si prefissa, atmosfere epiche senza essere troppo bombastici, un tocco di romanticismo inglese ottocentesco con le tematiche dei testi e boom, l'EP è pronto. Peccato solo che la produzione e i suoni non siano all'altezza, troppo secchi e raffazzonati per permettere di apprezzare a pieno brani che pur non avendo nulla di eccezionale sono sicuramente molto piacevoli da ascoltare.
C'è anche da dire che in relativamente poco tempo scrivere, arrangiare e registrare materiale nuovo, mentre ci si aggiusta come band dopo l'entrata di un nuovo membro, non è sempre facile, riuscire a farlo in maniera perfetta è quasi impossibile, però un po' più di cura nel missaggio e nei suoni avrebbe giovato moltissimo.


In sostanza, "Fires In The North" è un EP che non colpisce nè in un senso nè in quell'altro, non eccelso ma nemmeno orrendo. Una buona presentazione per la nuova cantante, un po' anonima, senza grandi sorprese. Un contentino in attesa di un nuovo album, niente di più.





Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool