Leaves' Eyes (Liv Kristine)
Nel corso del 2009 ci siamo occupati più volte dei Leaves' Eyes, la band della biondissima e sempreverde Liv Kristine, veterana del gothic metal e fautrice di quella che fu la rivoluzione della cosiddetta scena 'female fronted'. Dopo aver regalato ai propri fan un prezioso cofanetto testimone della loro fitta attività live, i Nostri tornano a far sentire la propria voce con un EP, "My Destiny", e soprattutto con un album, "Njord", pronti a portare il loro nome sulla lingua di tutti gli estimatori del metal sinfonico, anche quelli che in passato gli avevano snobbati. Proprio perché, come la dolcissima Liv ci ha confermato, la musica dei Leaves' Eyes è un'esperienza unica, "per le orecchie, per i cuori e per le menti"...
Articolo a cura di Marco Belafatti - Pubblicata in data: 28/08/09

Avete pubblicato un EP intitolato “My Destiny”. Come mai avete scelto questa traccia per spianare la strada per il vostro terzo album e di cosa parla la canzone?

“My Destiny” è un brano con il quale ci si può facilmente sintonizzare. È un buon modo per introdurre il nostro nuovo album (che uscirà il 28 agosto), anche se va detto che ci saranno canzoni meno commerciali all’interno del disco. “My Destiny” è un vero e proprio EP, venduto al prezzo di un singolo, nel quale troverete quattro canzoni che non compariranno nell’album ed un brano che farà parte della tracklist di “Njord”.

So che state girando un video per questa canzone. Puoi darci qualche notizia riguardo al concept o alla produzione?


Mi piacerebbe portare l’intero album su uno schermo cinematografico, vale a dire girare un film intitolato “Njord”! Vogliamo condurre il nostro pubblico in un meraviglioso e fantastico viaggio attraverso il tempo e lo spazio, per allontanarci dallo stress quotidiano. A mio parere, questo è uno degli aspetti comunicativi più importanti dell’arte in generale. La storia del Nord, la nostra cultura, la nostra natura hanno così tante cose da offrire! La musica dei Leaves’ Eyes è rilassante, ma quando la si ascolta è possibile ritrovare in essa tutti i miei temi. Anche la copertina è stata realizzata nello stile di una locandina cinematografica. "Njord" potrebbe tranquillamente essere una colonna sonora. Lo scorso weekend (l’intervista risale a metà agosto, ndr), abbiamo girato il video di “My Destiny” in Svezia con il team di “Revolver”. Le riprese sono state effettuate all’esterno ed il tempo è stato meraviglioso! Le immagini che abbiamo ottenuto sono magiche e sorprendenti, mi è sembrato veramente di girare un film! Per me sarebbe un vero sogno e spero che un giorno questo possa realizzarsi. Le tre grandi spade che compaiono nella copertina di “My Destiny” sono quelle di un famoso monumento situato vicino a Stavanger. Queste spade di pietra sono situate proprio nel luogo dove sono cresciuta, nello Hafrsfjord vicino Stavanger, sulla costa sud-occidentale. È una grande emozione vedere il monumento ed il fiordo sulla copertina dell’EP! Esse simboleggiano la vittoria di Hafrsjord, riportata da Harald Haarfagre sugli altri re vichinghi tra l’870 e l’880. Haarfagre è stato il primo re norvegese ad unire le sue numerose tribù in una sola nazione. Anche nel video ci saranno immagini legate ai Vichinghi ed un sacco di meraviglie della natura.

Credo che i brani contenuti in “My Destiny” segnino una nuova direzione per il vostro sound. Voglio dire, durante l'ascolto dei nuovi brani, sono stato sorpreso da un sacco di chitarre distorte, linee vocali ed arrangiamenti sofisticati. Cosa ne pensi?

“Njord” (prodotto da mio marito Alexander Krull) è molto più potente rispetto a qualsiasi altra produzione musicale alla quale io abbia partecipato in passato. Da un punto di vista tecnico, ci ritroviamo sempre con un bagaglio di nuove idee e nuovi obiettivi. Abbiamo il nostro studio di registrazione personale ed esso ci ha dato la possibilità di specializzarci nella produzione di album e DVD. “Njord” possiede un sound allo stesso tempo più ‘bombastic’ e delicato di quello di “Vinland Saga”, grazie anche alle nuove tecniche. Le parti classiche sono state registrate a Minsk (dalla Lingua Mortis, sotto la supervisione di Victo Smolski). Inoltre abbiamo potuto contare sulla partecipazione di un coro locale (Al Dente), per le parti corali e su quella di alcuni solisti per quanto riguarda strumenti particolari come la cornamusa irlandese (uilleann pipe) ed il flauto a fischietto (tin whistle). Queste canzoni mi hanno ispirato a sfruttare maggiormente le mie conoscenze nel campo del canto classico; ho imparato molto e sono cresciuta, sia come cantante che come artista. Tutto ciò ha trasformato il nostro album in un'esperienza singolare e sfaccettata. Per le orecchie, per i cuori e per le menti.

I nuovi membri hanno preso parte alla composizione del disco?

In realtà sono arrivati un po’ ‘troppo tardi’ per prendere parte al processo di scrittura. Comunque, posso dirti che Alla è la bassista perfetta per la nostra band, ed è anche una grande amica. Ha molto talento e non è certo il tipo di donna che piange per la mancanza di una doccia durante un tour. Naturalmente, anche noi condividiamo i nostri segreti da ragazze! Abbiamo scoperto Seven Antonopolous circa 10 mesi fa, e devo dire che si tratta di un grande batterista! Proprio ora sta registrando alcune parti per il mio nuovo album solista nella stanza accanto, che vedrà la luce entro la fine di questo anno o all'inizio del 2010.

Come suonerà “Njord”? Cosa dobbiamo aspettarci da questo disco?


leaves_eyes_intervista09_01_01Abbiamo registrato ben 18 canzoni ed ognuna di esse è stata inclusa nell’EP o nell’album. I nostri ascoltatori riceveranno una lauta ricompensa in cambio dei soldi spesi. Questo è anche un modo per ringraziare i nostri fan e le persone che ci seguono in ogni parte del mondo, ma anche per condividere questa meravigliosa esperienza con il nostro pubblico, attraverso la nostra musica. Se dovessi descrivere "Njord" in soli quattro aggettivi direi che si tratta di un album bombastico, emotivo, pieno di contrasti e genuino. Il feedback ricevuto finora è stato assolutamente incredibile. Molti giornalisti ed appassionati hanno già sottolineato che il 2009 potrebbe rappresentare l'inizio di un meraviglioso viaggio per Leaves' Eyes. Mi auguro che l’intero universo abbia recepito questo messaggio!

Perché avete scelto di proporre un brano strettamente legato al folklore anglosassone come “Scarborough Fair”, quando siete sempre stati interessati alla storia ed alla tradizione vichinga?

“Scarborough Fair” è una canzone tradizionale britannica che veniva cantata nel mercato commerciale della città di Scarborough, in Inghilterra. I Vichinghi hanno giocato un ruolo molto importante negli scambi commerciali durante il Medioevo, esercitando un’immensa influenza sulle isole britanniche. “Scarborough Fair” veniva quindi cantata anche dai vichinghi. Io stessa ho trascorso alcune settimane a Scarborough, durante un viaggio di studio, e sono molto interessata alla storia anglosassone medioevale.

Liv, in questo disco il tuo approccio vocale si spinge maggiormente verso territori operistici, soprattutto nei ritornelli. È forse un modo per sottolineare un’immagine ancora più epica dei Leaves’ Eyes?

Quando lavoro sulla tecnica canora e sull’espressività delle mie melodie, mi lascio sempre ispirare dalla musica. È lei a consigliarmi il registro con il quale dovrò esprimermi. Per “Njord” ho sfruttato l’esperienza acquisita nel campo del canto classico durante la mia adolescenza, quando facevo parte di un coro operistico in Norvegia. In qualità di artista, tendo sempre al miglioramento, ma fino ad oggi ho fatto tutto per conto mio. Non ho mai studiato musica, né ho mai visto un insegnante di canto, ma ho cominciato a cantare ancor prima di imparare a parlare, e questa cosa rappresenta un’esperienza, una conoscenza musicale che non può essere rimpiazzata da alcun tipo di lezione.

Di cosa parlano i testi di “Njord”? Continuerai a dedicarti alle tematiche vichinghe?


I testi di “Njord” hanno principalmente a che vedere con personaggi della mitologia scandinava (ad esempio “Njord”, “Fröya's Theme”, “Nine Wave Maidens” e “Ragnarok”), oppure con luoghi ed avvenimenti storici (“Scarborough Fair”, “The Battle of Maldon”, “Emerald Island”, “Irish Rain”, “Les Champs de Lavande”). Questo è il motivo per il quale ho sentito la necessità di esprimermi attraverso diverse lingue. “Vinland Saga” (così come l’EP “Legend Land”, pubblicato poco dopo) era interamente basato sulla scoperta dell’America da parte di Leif Eiriksson. “Njord”, invece, sviluppa un concept molto più vasto, muovendosi attraverso la storia e la mitologia nordica. Ho sempre voluto che il nostro sound e la nostra arte fossero autentici, in modo tale da dare ai nostri ascoltatori l’impressione di trovarsi immersi in un’esperienza meravigliosa. Credo che la nostra musica necessiti di un concept interessante e curato nel dettaglio, che faccia viaggiare attraverso il tempo e lo spazio. Ho sempre avuto un particolare interesse per la storia; quando mi trasferii dalla Norvegia alla Germania 12 anni fa, portai con me più libri di storia che scarpe e vestiti! Le liriche sono state scritte in 8 diverse lingue (inglese, alto tedesco medio, inglese antico, gaelico, norvegese, islandese, francese ed una sequenza fonetica immaginaria inventata da me). Mi sono perfino messa a studiare il francese, per poter scrivere un brano in questa lingua. In passato ho studiato l’inglese antico e l’alto tedesco medio; è stato molto bello poter attingere da queste conoscenze. Il gaelico, invece, è una lingua completamente nuova per me, ma fortunatamente ho trovato una persona straordinaria che mi ha affiancato in questa esperienza. “Njord” è un album che richiede una grande apertura, in termini linguistici.

Qual è il posto dei Leaves’ Eyes all’interno della cosiddetta scena ‘female fronted’?

Io ero già lì all’inizio, nel 1994, quando i Theatre Of Tragedy inaugurarono la rivoluzione del ‘gothic metal a voce femminile’, e sono ancora qui, con i Leaves’ Eyes, per provare a regalare al mio pubblico un’esperienza indimenticabile. Non sono molto interessata a quanto accade attorno a me nel music business, perché quello che creo con la mia band viene soltanto dal mio cuore, dalle mie conoscenze, dalle mie esperienze. Posso dirti con il cuore in mano che la mia arte è qualcosa di unico.



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Ci sono altre band di queste genere che apprezzi?

Sono cresciuta con la musica di Ozzy Osbourne e dei Black Sabbath, che sono tuttora i miei artisti preferiti insieme al compositore norvegese Edvard Grieg, Enya, Monserrat Caballe, Hans Zimmer e Madonna. Per quanto riguarda altre band di questa scena direi Nightwish, Midnattsol ed Elis.

Gli Epica pubblicheranno il loro nuovo album ad ottobre. Non senti alcun tipo di competizione?


Per niente. Come ho già detto, non m’interesso molto a ciò che succede nella scena. La musica degli Epica si allontana nettamente dai miei gusti personali e tra me e Simone non c’è alcun tipo di competizione.

Alcuni mesi fa ho saputo che avresti pubblicato un nuovo album solista. Uscirà prima della fine del 2009?

Sono passati tre anni da “Enter My Religion” ed è sempre bello esplorare nuovi aspetti della propria arte dopo qualche tempo. Sto ultimando le registrazioni del mio terzo disco solista proprio in questo momento ed ora vedo le cose in una nuova prospettiva. “Enter My Religion” è stata una grossa produzione, alle cui spalle c’era una major (la Roadrunner Records, ndr). Tuttavia, nel 2008, ho deciso di affidare la pubblicazione di questo nuovo album ad una label più piccola, che mi garantisse totale libertà nell’intero processo creativo, dal primissimo demo alla versione definitiva. Sono molto contenta di “Enter My Religion”, ma da allora sono migliorata molto da un punto di vista artistico e tecnico e posso assicurarti che il prossimo lavoro sarà un bel passo in avanti rispetto al passato. Ho dato me stessa per far sì che i nuovi brani suonassero al 100% Liv Kristine, registrandoli in presa diretta affinché i miei fan possano cogliere tutto ciò che sono, il mio carattere, le mie emozioni, i miei respiri, che a volte potranno essere perfetti ed altre volte no. Voglio che il pubblico possa ascoltare ME, non la solita cantante con una voce carina. Voglio arrampicarmi attraverso i vostri cuori ed i vostri sentimenti. Ho scritto personalmente tutte le liriche e tutte le canzoni, queste ultime con l’aiuto di Torsten (il chitarrista dei Leaves’ Eyes) e mio marito Alex sarà il produttore. La data di pubblicazione è ancora da decidere, ma credo che potrete ascoltarlo entro la fine del 2009 o l’inizio del 2010, come ho detto poco fa.

Quali saranno i vostri prossimi passi? Ci sarà la possibilità di vedervi suonare in Italia?

Ci imbarcheremo per un tour europeo nel mese di novembre, mentre a dicembre saremo impegnati negli Stati Uniti, per poi toccare la Russia e tornare in Europa all’inizio del nuovo anno. Nel 2010 suoneremo anche in Sud America. Voglio ringraziarti di cuore Marco, spero che l’album ti piaccia! Mi auguro di incontrarti ad uno dei nostri concerti.


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