Motörhead
Bad Magic

2015, UDR
Hard & Heavy

“We are Motörhead... and we're gonna kick your ass… Again!
Recensione di Andrea Mariano - Pubblicata in data: 28/08/15

Avevamo lasciato i Motörhead, discograficamente parlando, due anni fa, con un tutto sommato buon “Aftershock” ed un Lemmy reduce da mesi piuttosto complicati e tribolati a livello di salute (diabete mai curato che ha iniziato a bussare per chiedere il conto), ma con la voglia di continuare e resistere. Oggi, 28 agosto 2015, è il giorno del check up: come sta il paziente? Bene. Benissimo. Fottutamente in forma.

“Victory Or Die” ci da il benvenuto all’ultima fatica dei Nostri con un calcio allo stomaco incredibile ed inaspettato: Lemmy canta bene, dannatamente bene, decisamente meglio rispetto al recente passato, e la coppia Campbell – Dee cementa un muro sonoro non indifferente, granitico come sempre, ma la sensazione sin dai primi secondi è che tutta la band goda di una forma smagliante. “Bad Magic” macina chili di distorsione e rock n’ roll adrenalinico come se nulla fosse, fila liscio fino alla fine con un’agilità ed una forza devastante incredibile, tanto che vien spontaneo, automatico, necessariamente fisiologico premere il tasto “Play” di nuovo dopo la quarantina di minuti abbondanti passati a tirare pugni all’aria. L’anima blues e più malinconica - ma non per questo meno robusta e potente - dei Motörhead arriva con “’Till The End”, toccante, ruvida, se vogliamo anche autobiografica, con un assolo eccellente. Ah, per la cronaca: il disco si chiude con una cover davvero riuscita di “Sympathy For The Devil” dei Rolling Stones, tra le migliori mai registrate.

Il segreto di “Bad Magic”? In una parola: coesione. Coesione d’intenti, coesione d’idee, voglia di tutti e tre di dare il proprio contributo. Quest’album, il ventiduesimo della quarantennale carriera della inglese, è infatti il primo a vedere insieme Kilmister, Dee e Campbell in fase compositiva, e si sente decisamente: si divertono, il sound, seppur sempre ultra-riconoscibile, acquista una lucidità ed una robustezza nuove, i brani sono trasudano ispirazione e Rock con la R maiuscola e ben in evidenza.

Quarant’anni di storia, e nel 2015 hanno ancora qualcosa da dire e da insegnare. “Bad Magic” è un disco roboante quanto basta per scatenare fan storici, nuovi e puri e semplici amanti del Rock granitico e martellante. Difficilmente vi stuferete a premere play ancora, e ancora, e ancora e ancora...



Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool