Soundgarden
Echo Of Miles: Scattered Tracks Across The Path

2014, A&M
Grunge

Ricordi, tributi e stravaganze in una folle e psichedelica traversata di ventisette anni di grunge
Recensione di Riccardo Coppola - Pubblicata in data: 30/11/14

Comincia a trovar posto su svariate valide enciclopedie mediche una vocina per la "sindrome del cofanetto": trattasi d'una cronica deficienza che colpisce prevalentemente cinquantenni fiaccati dalle fatiche dei tour di una lunghissima carriera, e che nel suo sconfortante quadro clinico annovera la spasmodica necessità d'affacciarsi sul mercato discografico con frequenza molto maggiore alla quantità di cose che s'hanno ancora da dire, e spesso la voglia di volere metter fondo ai risparmi di folle di fan disposte ad accaparrarsi anche la più inutile release dei propri beniamini.

I Soundgarden hanno in effetti da tempo cominciato a preoccupare, mostrando in più di un'occasione i primi inequivocabili sintomi del morbo: dopo la reunion del 2010, infatti, la rock band di Seattle ha sepolto l'ottimo "King Animal" sotto un ammasso di accessorie pubblicazioni, tra una riedizione dei propri tre classici ("Classic Album Selections", 2012) e un'ulteriore versione riveduta e corretta di quello forse più rappresentativo ("Superunknown - 20th Anniversary Edition", dello scorso maggio), un greatest hits ("Telephantasm", 2011) e un live album registrato quasi vent'anni fa ("Live On I-5", 2011). "Echo Of Miles" si propone come accurata opera archeologica, compiuta dallo stesso chitarrista Kim Thayil, che scava all'interno di una nutrita discografia per pescare una grandissima quantità di rarità e b-sides, catalogandole su ben tre dischi dedicati a brani originali, a cover e a stravaganti remix o particolarità strumentali.

Per quanto tale scenario possa lasciare abbastanza freddo anche chi per la band di Chris Cornell prova una discreta ammirazione, "Echo Of Miles" mostra però ben presto di possedere svariate carte da giocare per dimostrare di non essere (soltanto) un'abile operazione di marketing volta a dare una nuova scintillante veste a inutili rimasugli di registrazione. Il disco di "originals", infatti, esibisce i pacioccamenti col proprio sound fatti da una band in continuo divenire, coraggiosi e atipici proprio perché non costretti a finire su disco: le iniziali, grezzissime b-sides dei singoli anteriori a "Bad Motorfinger", con l'avvicinamento graduale al sound più profondo e articolato dei grandi album che si concretizza in una stupenda, tagliente "Fresh Deadly Roses"; la maturità assoluta degli anni '90, che porta in dote brani che dell'heavy grunge caratteristico della band avrebbero avuto le potenzialità per diventare veri inni (la cadenzata e oscillante "Cold Bitch", l'acida e riverberata "Blind Dogs", la devastante "Bleed Together", quasi un aggressivo e parimenti valido complemento alla maggiormente blasonata "Blow Up The Outside World").

Alla ricostruzione storica, inoltre, si aggiunge il ripescare da semi-dimenticati nastri della fine degli anni '80 due splendidi inediti: una limacciosa "Kristi", fatta di lugubri mugugni avvolti da riff ribassatissimi in tempi dispari, attorno a una continua guerra tra fluidità solistiche di Thayil e laceranti batoste di Cameron; la psichedelica "Storm", che su un continuo saliscendi di Shepherd alle quattro corde sparge irrequieti gemiti di chitarra e teatrali sovrapposizioni di cavernosi mugugni, acuti strilli e delle più ammiccanti, quasi sacrali tonalità del superbo finale. E un gran merito è anche quello di trovare un posto -su una release più appetibile di un ulteriore greatest hits o di una colonna sonora- per il sabbathiano gioiello "Black Rain" o per la cinematografica hit "Live To Rise", anthemica semi-ballatona rock che avrebbe aumentato la caratura anche del contemporaneo "King Animal".

Supplemento molto più significativo dell'interlocutorio disco di "oddities" (che strapperà forse un ascolto o poco più, suscitando qualche interesse solo per strumentali come "Twin Tower" o la già sentita "The Telephantasm") la raccolta di cover merita anch'essa parecchia attenzione, essendo infatti testimonianza della vastità e della varietà del campionario di ispirazioni cui la band ha attinto, e che tanto particolare ne ha reso la proposta: tra rapide sfuriate punk (i Ramones, i Fear) che giustificano i brevi assaggini di tale genere che in ogni album sono apparsi a spezzare la tensione, e gustosi tributi a sua maestà Jimi Hendrix, ogni brano -che sia un residuo new wave come "Girl You Want" o una comedy song come "Earache My Eye"- viene contaminato all'anima marcia che ha ravvivato ogni brano dei Soundgarden, dando alla collezione una coesione quasi da raccolta di inediti.

Assolutamente un'operazione commerciale, assolutamente una strizzata d'occhio ai collezionisti, "Echo Of Miles" riesce comunque a trovar posto in quella ristretta cerchia di opere commemorative che provocano più piacere al possessore quando sono dentro uno stereo, piuttosto che su uno scaffale (e in questo caso il packaging è anche d'assoluto pregio). Tre ore e mezza di musica di qualità per ispezionare sotto diverse angolazioni ventisette anni di nera crudeltà tinta di accecante psichedelia, di ancestrale rabbia metal declinata in coinvolgenti radio ballads, di assoluta follia riversata in intricatissime costruzioni metriche.



Disc one - Originals

 

01. Sub Pop Rock City (Sub Pop 200)
02. Toy Box (Flower single b-side)
03. Heretic (Loudest Love EP)
04. Fresh Deadly Roses (Loudest Love EP)
05. HIV Baby (Room a Thousand Years Wide single b-side)
06. Cold Bitch (Spoonman single b-side)
07. Show Me (No Alternative)
08. She's a Politician (Satanoscillatemymetallicsonatas EP)
09. Birth Ritual (Singles soundtrack)
10. She Likes Surprises (international version of Superunknown)
11. Kyle Petty, Son of Richard (Fell on Black Days single b-side)
12. Exit Stonehenge (Spoonman single b-side)
13. Blind Dogs (The Basketball Diaries soundtrack)
14. Bleed Together (Burden in My Hand single b-side)
15. Black Rain (Telephantasm compilation)
16. Live to Rise (The Avengers soundtrack)
17. Kristi (Previously unreleased)
18. Storm (Previously unreleased)

 

Disc two - Covers

01. Swallow My Pride (Fopp EP.)
02. Smokestack Lightning (Ultramega OK)
03. Everybody's Got Something to Hide Except Me and My Monkey (John Peel Sessions) (Previously unreleased)
04. Thank You (Falettinme Be Mice Elf Agin) (John Peel Sessions) (Previously unreleased)
05. Come Together (Loudest Love EP)
06. Stray Cat Blues (Satanoscillatemymetallicsonatas EP)
07. Into the Void (Sealth) (Satanoscillatemymetallicsonatas EP)
08. Girl U Want (Satanoscillatemymetallicsonatas EP)
09. Touch Me (Rusty Cage single b-side)
10. Can You See Me? (Friday Rock Show BBC Sessions) (Outshined b-side)
11. Homicidal Suicidal (Friday Rock Show BBC Sessions) (Outshined b-side
12. I Can't Give You Anything (Friday Rock Show BBC Sessions) (Outshined b-side)
13. I Don't Care About You (Friday Rock Show BBC Sessions) (Outshined b-side)
14. Waiting for the Sun (Live) (Before the Doors: Live on I-5 Soundcheck)
15. Search and Destroy (Live) (Live on I-5)
16. Big Bottom (Live) (Louder Than Live)
17. Earache My Eye (Live) (Louder Than Live)

 

Disc Three - Oddities

 

01. Twin Tower (Previously unreleased)
02. Jerry Garcia's Finger (Pretty Noose single b-side)
03. Ghostmotorfinger (Fell on Black Days single b-side (as "Motorcycle Loop")
04. Night Surf (Previously unreleased)
05. A Splice of Space Jam (Blow Up the Outside World single b-side)
06. The Telephantasm (Telephantasm compilation)
07. Black Days III (Superunknown 2014 re-issue)
08. Karaoke (Burden in My Hand single b-side)
09. Fopp (Fucked Up Heavy Dub mix) (Fopp EP)
10. Big Dumb Sex (Dub version) (Loud Love single b-side)
11. Spoonman (Steve Fisk remix) (Black Hole Sun single b-side)
12. Rhinosaur (The Straw that Broke the Rhino's Back remix) (Ty Cobb single b-side)
13. Dusty (Moby remix) (Blow Up the Outside World single b-side)
14. The Telephantasm (Steve Fisk 2014 remix) (Previously unreleased)
15. One Minute of Silence (Ultramega OK)

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