Un gruppo del calibro dei Muse non ha certo bisogno di presentazioni, né tantomeno di pubblicità. Come ha già dimostrato con concerti dagli allestimenti sempre più fantasmagorici, la band non è certo timida in materia di effetti scenici e visivi. E il film "Muse: Drones World Tour", nelle sale in esclusiva il 12 e 13 luglio, distribuito da Nexo Digital, che trasporta per 90 minuti il suo pubblico sotto il palcoscenico, tra la folla acclamante e gli acuti di Matthew Bellamy, ne è l'ennesima dimostrazione.
Il trio britannico ha conquistato ormai da tempo un posto tra le band di riferimento di questo nuovo millennio. Ma non sono soltanto le indiscusse capacità musicali ad averli resi famosi. I loro concerti infatti sono ben noti per essere veri e propri spettacoli a tutto tondo, esperienze uniche di cui la musica è solo una delle componenti. Dunque, per chi non fosse ancora riuscito ad assistere ad una loro performance live, o per chi ci è riuscito e ha voglia di rivivere almeno in parte quelle emozioni, questo documentario ne offre l'occasione!
Il film si apre con le parole di Matthew che induce lo spettatore a riflettere sul rapporto tra uomo e tecnologia, tema centrale nell'ultimo lavoro del gruppo: "Drones" è infatti un concept album che attraverso una visone distopica, per non dire apocalittica, della nostra società in un prossimo futuro, ripercorre la storia di un soldato trasformato in macchina. In un'ora e mezza il documentario mette insieme varie performance tratte dal loro ultimo tour. I vari spezzoni sono sapientemente collegati, grazie a tecniche audio-visive e fotografiche all'avanguardia, dando origine ad un continua successione di luci ed immagini accompagnate da quelle canzoni che, dal '94 ad oggi, hanno contribuito a a fare la storia del rock contemporaneo. I pezzi si succedono uno dietro l'altro, senza interruzione. Sonorità elettroniche si mescolano con chitarra, batteria, tastiere e la virtuosissima voce di Bellamy recita il ruolo di protagonista per tutta la pellicola. Cori a cappella che rimandano inequivocabilmente alle armonie di canti gregoriani degli album più recenti si alternano con i timbri più selvatici degli esordi.
Mentre Matthew saluta i suoi fan sparsi per il mondo sentiamo parte del concerto, al centro dell'arena, in mezzo alle grida delgli astanti nel parterre. Sul palco, tra le luci abbaglianti dei riflettori, si distinguono le sagome di Bellamy e dei suoi, mentre in alto fluttuano innumerevoli sfere gonfiabili, che rendono il tutto ancora più incredibile. Illuminate da laser rossi, esse si trasformano in placente per poi diventare globi terrestri di vari colori. Sebbene un film non possa sostituire l'esperienza di un'esibizione live, lo show rende onore ai suoi protagonisti, riassumendo nella durata di un concerto quello che è stato un tour durato più di un anno. L'esperienza e il gusto innovativo dei due registi Tom Kirk e Jan Willem Schram si traducono in un prodotto unico nel suo genere: gli effetti speciali, la musica e l'elevata qualità delle immagini che si sovrappongono e si susseguono sullo schermo creano uno clima capace di coinvolgere lo spettatore, rendendolo partecipe in prima persona per tutta la durata del lungometraggio.
Lo spettacolo è un crescendo di adrenalina, che si conclude con un'emozionante performance di "Knights of Cydonia": tra il silenzio generale un assolo di Chris all'armonica fa da intro al pezzo. Una cascata di luci è lo sfondo perfetto e la voce in falsetto di Matt viene presto affiancata da quelle del pubblico: dalla platea si leva un coro che invade la sala cinematografica lasciando l'audience in poltrona con un'irrefrenabile voglia di presenziare ad una delle date del loro prossimo tour.