NUOVE USCITERECENSIONI

Gloryhammer – Return To The Kingdom Of Fife

Si può dire che è ufficialmente iniziata la battaglia intergalattica per lo scettro del power metal. A poco più di un mese di distanza dall’album d’esordio di Thomas Winkler con i suoi ANGUS McSIX, ecco la pronta risposta del suo ex gruppo. I Gloryhammer infatti sono pronti a controbattere con il nuovo “Return To The Kingdom Of Fife”, quarto album di una band in decisa ascesa di popolarità. Un successo che nel corso di questi ultimi anni è stato suggellato da un pubblico sempre in costante aumento ai live, tour da headliner di grande successo e seguito dalle apparizioni sempre in posizioni di maggior prestigio nei festival, e nei dati di vendita. Ora lo split, probabilmente poco amichevole, con Thomas Winkler ha costretto la band ad affidarsi al nuovo Sozos Michael dietro al microfono, che se a livello vocale, seppur con un timbro leggermente diverso, non fa rimpiangere il precedente vocalist, forse a livello di personalità e di presenza scenica sembra avere ancora del lavoro da fare rispetto al suo predecessore.

Dopo la lungo intro “Incoming Trasmission” si parte a mille con la cavalcata “Holy Falming Hammer of Unholy Cosmic Frost”, che ha nel ritornello il suo punto di forza, entrando in testa al primo ascolto. Si nota fin da subito la lieve differenza tra l’ex Thomas e Sozos, che ha un timbro sicuramente più pulito e forse meno incisivo, ma non ha problemi a reggere il confronto. “Imperium Dundaxia” risulta molto più compatta ed heavy, donando un’atmosfera più oscura ad un brano, che si apre comunque nella parte dedicata al chorus. A seguire la trascinante “Wasteland Warrior Hoots Patrol” che incrocia con grande sapienza riff di chitarra, tastiere, velocità e una melodia travolgente per un pezzo che si sospetta potrebbe già diventare un must dal vivo pronto a trascinare le folle.

Altro highlight è “Brother Of Crail”, che trasuda epicità da ogni nota, grazie anche qui ad un coro pronto ad infiammare il pubblico sottopalco. La velocità torna a mille per un classico pezzo in stile Gloryhammer: “Fire Eternal” dove Sozos riesce a mettere in luce tutto il suo talento trovandosi particolarmente a suo agio sulle note alte, in un brano enfatizzato dalla sua pulizia vocale proprio sulle note più acute. Discorso simile anche per “Vorpal Laserblaster of Pittenweem” che porta a mille il ritmo e ricorda i Dragonforce.  Sound più cadenzato e marziale per “Sword Of The Goblin Horde” che ci conferma una band in gran forma e che nonostante tutto non ha bisogno sempre di spingere sull’acceleratore per essere incisiva. Sul finale ancora la band che si esprime sui suoi canonici binari di melodia e ritornello orecchiabile grazie a quello che è stato uno dei singoli che ha anticipato l’album, “Keeper of the Celestial Flame of Abernethy”. Si conclude in maniera ambiziosa con il brano lungo ed articolato dal titolo “Maleficus Geminus” che racchiude moltissimi spunti interessanti tra richiami epici, spunti heavy e cori trascinanti.

I Gloryhammer ripartono dalle loro solide certezze musicali, non cambiando particolarmente il percorso che li ha portati fino a qui, ma qualche accorgimento seppur minimo rispetto alla strada maestra riesce a garantire un percorso di continuità ma anche una maturazione a livello di songwriting. Rimanendo in bilico tra saettate di eccessi melodici ed un power canonico dalle sfumature epiche, hanno saputo ritagliarsi il loro posto in un mercato che grazie a band come loro sta vivendo una seconda giovinezza e ciò non può che far bene all’intero settore. Anche il confronto, che sia reale o costruito, con l’ex Thomas Winkler ed i suoi ANGUS McSIX non può che essere di stimolo a ciò che verrà nel futuro. Certo, i Gloryhammer rimangono ancora un gruppo che probabilmente continuerà a dividere il pubblico, rappresentando gli eccessi spesso portati al limite scaturiti dall’universo power metal. Rimarrà, quindi, chi li ama e chi invece non li sopporta e questo nuovo lavoro difficilmente stravolgerà questo equilibrio. Ma in fondo è anche questo il bello della musica.

Tracklist

01. Incoming Transmission
02. Holy Flaming Hammer of Unholy Cosmic Frost
03. Imperium Dundaxia
04. Wasteland Warrior Hoots Patrol
05. Brothers of Crail
06. Fife Eternal
07. Sword Lord of the Goblin Horde
08. Vorpal Laserblaster of Pittenweem
09. Keeper of the Celestial Flame of Abernethy
10. Maleficus Geminus (Colossus Matrix 38B – Ultimate Invocation of the Binary Thaumaturge)

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