Non saranno certo gli eredi dei grandissimi Savatage, ma il sound che ci regalano gli Archon Angel richiama da vicino quello della leggendaria band dei fratelli Oliva, con influenze stilistiche provenienti anche da Circle II Circle e Secret Sphere. Dopo il concept album “Fallen”, “II”, pubblicato ancora una volta da Frontiers Music il 14 aprile, ne costituisce il prosieguo stilistico e narrativo, navigando tra un power/progressive metal di buona qualità e suggestive melodie di stampo AOR, per un platter i cui protagonisti restano indiscutibilmente il chitarrista e producer Aldo Lonobile e il frontman Zak Stevens. E proprio con quest’ultimo abbiamo discusso sia del nuovo lavoro, realizzato con il supporto di una band tutta italiana, sia delle tante esperienze discografiche che hanno coinvolto in prima persona il singer floridiano.

— SCROLL DOWN FOR THE ENGLISH VERSION —

Ciao Zak e benvenuto su SpazioRock. Come stai?

Alla grande. Attualmente sto facendo molta promozione stampa per l’album degli Archon Angel “II”. Come va da voi?

Non male, grazie. A proposito di “II”, il nuovo disco nasce sotto auspici migliori rispetto al debutto, uscito durante la pandemia. Come sono andate le cose in questi ultimi due anni per te e gli Archon Angel ?

Come band, abbiamo superato la tempesta e praticamente abbiamo subito iniziato a lavorare sulla musica per questo nuovo album. Molto è cambiato da quando, nel 2020, la pandemia ha fermato i concerti dal vivo. L’intero modello di business musicale è in effetti mutato nell’arco di circa tre anni. Personalmente, dal 2020 al 2021 ho lavorato molto come istruttore vocale, e poi, sia nel 2021 che nel 2022, siamo tornati con la Trans-Siberian Orchestra a girare gli Stati Uniti. Per di più, ho avuto del tempo a disposizione per incontrare i ragazzi dei Savatage, parlando di un possibile futuro insieme. Quindi, complessivamente, è stato un periodo difficile, ma sono stato molto fortunato, nel senso che non ho dovuto lasciarmi alle spalle un ampio segmento del business musicale e intraprendere altre iniziative. Inoltre, con gli Archon Angel, siamo stati molto felici di aver completato “II”, di cui siamo molto entusiasti.

Sei circondato da musicisti italiani, a partire ovviamente dall’autore delle musiche, Aldo Lonobile. Come vi siete approcciati al processo di registrazione? E com’è il tuo rapporto con Aldo?

Io e Aldo abbiamo un ottimo rapporto. È iniziato intorno al 2018, quando mi ha chiesto di cantare alcune canzoni del progetto “Avalon” di Timo Tolkki. Ha contribuito anche lui a realizzare quel materiale, quindi fin dall’inizio si è rivelato un rapporto di lavoro molto facile e gratificante. Aldo ha molto talento nel suonare la chitarra e comporre brani, ed è davvero semplice lavorare con lui. Mi invia sempre delle grandi idee, e io e mia moglie Katherine (che scrive tutti i testi per gli album degli Archon Angel) lavoriamo soltanto sulle liriche e le parti vocali a casa, negli Stati Uniti. Registro tutte le mie parti vocali in un grande studio vicino a casa nostra, e mandiamo le tracce ad Aldo, che produce e mixa gli album nel suo nuovo studio in Italia. Questo è praticamente il modo in cui la maggior parte delle cose vengono fatte al giorno d’oggi, grazie alla possibilità di condividere i file.

Aldo ha lavorato anche in cabina di regia e ha optato per un suono ancora più chiaro e scintillante rispetto a quello dello scorso “Fallen“. È la produzione più adatta per esaltare al meglio la tua voce potente? E ti ha chiesto consigli in merito?

Aldo vuole sempre il mio feedback quando si tratta di produrre la mia voce e mixare gli album. Abbiamo un ottimo metodo che abbiamo sviluppato nel corso degli anni, dalla pre-produzione fino al missaggio dei dischi. Funziona davvero alla grande perché abbiamo una comunicazione molto aperta in ogni momento, anche se siamo in continenti diversi. Aldo ha costantemente aggiornato il suo studio negli ultimi anni, quindi i nostri suoni migliorano sempre. Sono sicuro che continuerà questa tendenza perché punta sempre a un risultato migliore con ogni progetto.

“Fallen” era un concept album basato su un angelo moderno che faceva da tramite tra un’umanità tormentata e Dio. Se “II” è la continuazione di quella vicenda, di cosa tratta ora la trama? O queste canzoni non sono collegate tra loro?

L’album “II” è una continuazione di quel concept. Nel primo album, ovvero “Fallen”, al protagonista era stato ordinato di diventare un Arconte, per lo più contro la sua volontà. Era un uomo d’affari di successo che, in effetti, aveva problemi di abuso di sostanze. Viveva al limite ed era molto spericolato nella vita. In quel momento, le divinità giunsero da lui e gli dissero che avevano bisogno del suo aiuto per risolvere alcune questioni concernenti gli esseri umani. Non aveva alcun desiderio di diventare un Arconte e non aveva coscienza dei veri poteri che albergavano dentro di sé. In questo secondo disco, l’Arconte si è fatto valere nel proprio ruolo e lo ha pienamente accettato. Ora è in missione per scoprire il suo vero io interiore e aiutare le divinità ad affrontare i problemi complessi che vivono le persone sulla Terra. Ogni canzone del lotto è un capitolo separato nella vita attuale dell’Arconte. Ora sta imparando a usare il suo potere per il miglioramento dell’umanità. In questo senso, i brani sono legati tra loro. I testi di ogni pezzo danno all’ascoltatore delle idee sui pensieri che l’Arconte ha in ogni “capitolo” della sua vita. Questo album, secondo me, si concentra sulla scoperta di sé di “Archon” più che su ogni altra cosa.

La copertina dell’esordio, opera di Oleg Shcherbakov, era stata capace di tradurre perfettamente il senso dell’album. Cosa puoi dirci invece dell’artwork di “II”?

In questa seconda cover di Oleg Shcherbakov, vedo l’Arconte prendere coscienza della propria forza e sentirsi pronto, con disinvoltura, a superare le proprie paure e aiutare veramente gli esseri umani a portare le proprie preoccupazioni dinanzi alle divinità. Vedo ancora più forza e vigore all’interno dell’Arconte. Penso che Oleg abbia fatto un altro brillante lavoro su questa copertina.

Il sound dell’album è un prog/power/AOR con riferimenti a Savatage, Secret Sphere e Circle II Circle. Ma cosa rende gli Archon Angel così diversi e riconoscibili?

Sono d’accordo. Penso che la pura varietà presente nel nostro songwriting distingua questa band dalle altre. Non ho mai lavorato con un numero di songwriter così elevato come negli album degli Archon Angel. Ne abbiamo diversi, in qualsiasi momento, che lavorano sulla musica della band. Mi occupo degli arrangiamenti vocali e delle melodie, mia moglie Katherine scrive i testi, Aldo si occupa delle composizioni. Poi ci sono Alessandro Del Vecchio, il batterista Marco Lazzarini, Andrea Burrato, Simone Mularoni, Andrea Piccardi, Antonio Agate, Pete Apenborg, e, per la prima volta dai giorni dei Circle II Circle, Christopher Caffery (nella canzone “Quicksand”): tutti hanno contribuito in qualche modo alla scrittura di questo album. È un processo straordinario, che rende davvero la musica la migliore che abbiamo realizzato sino a oggi, secondo me.

Per il singolo “Fortress” è stato realizzato un video, ambientato nel mezzo della natura. Dove è stato girato? E cosa hai provato muovendoti in quella location all’aperto?

Mi piacciono molto le riprese video all’aperto. Questa passione risale alla mia prima clip “Edge Of Thorns”, con i Savatage. Siamo usciti in mezzo alla natura della Florida e abbiamo girato nei boschi, portando un piccolo pezzo di quelle regione nel mondo. Per “Fortress”, abbiamo girato la mia parte su un vecchio sentiero ferroviario chiuso e su un ponte sul Broad River nella mia città natale di Columbia, nella Carolina del Sud. Questo è stato positivo per la rappresentazione dell’Arconte, poiché ora risiede in un castello, la fortezza del titolo, dove può assorbire tutte le vibrazioni e l’ispirazione necessarie per i suoi doveri. Ha ancora dei sentimenti umani. Quindi deve essere attento ed equilibrato, bilanciando sentimenti umani e sovrumani nel suo nuovo ruolo. È stato incredibile come il nostro regista video Andrea Burrato sia stato in grado di fondere l’ambiente in cui abbiamo girato le mie parti con quello in cui i ragazzi della band hanno realizzato le loro in Italia. A me sembra che sia stato filmato tutto nello stesso posto!

Uno dei brani migliori del disco è sicuramente “Away From The Sun”, che, grazie al suo sapore cinematografico, potrebbe figurare nella colonna sonora di un film d’avventura. Cosa ne pensi di questa impressione? E a quale pellicola adatteresti la canzone?

Anche a me piace molto questa canzone! Ottima scelta! Utilizza una scala egiziana nella sua composizione. Questa è quella che chiameremmo una scala “esotica” nella musica occidentale, in quanto non è una delle scale comunemente utilizzate per scrivere musica nella nostra cultura. Solo per questo motivo, apprezzo molto questo brano. È uno dei miei preferiti dell’album. Sono d’accordo che potrebbe fungere da colonna sonora per qualcosa là fuori. Mi sarebbe stato di grande utilità in una delle scene d’azione del nuovo film di “Indiana Jones” (ride, n.d.r.)! Qualsiasi film con scene vicino alle piramidi d’Egitto potrebbe usare questo pezzo!

Se ti dicessi che Jon Oliva sarebbe orgoglioso di “Lake Of Fire”, quale sarebbe la tua reazione? Eccitato, sorpreso o dubbioso?

Sarei sicuramente entusiasta di sentire questo. Forse anche un po’ sorpreso. Jon è come un superuomo tra i compositori. Sembra che inventi sempre materiale straordinario. Non ho mai visto quest’uomo con il blocco dello scrittore. Semplicemente non è nel suo vocabolario musicale. È sempre ispirato da qualcosa.

Zak, sei stato un membro dei Savatage in uno dei loro periodi più complessi, registrando quattro album di vario livello con la band. Cosa puoi dirci di quei momenti emozionanti? E tra “Edge Of Thorns”, “Handful Of Rain”, “Dead Winter Dead” e “Wake Of Magellan”, a quale sei più affezionato e perché?

Questa è sempre una delle domande più difficili a cui rispondere. Probabilmente i momenti migliori sono stati nel periodo di “Edge Of Thorns”, a partire da quando mi sono unito alla band nell’estate del 1992. Avevamo ancora Criss Oliva che onorava il mondo con il suo modo di suonare la chitarra e con la sua abilità artistica al suo apice. E abbiamo avuto un grande successo radiofonico con la title track riprodotta su più di cinquanta stazioni radio rock negli Stati Uniti ad altissima rotazione. È stato davvero un momento magico per il gruppo. Quando ci ripenso ora, sembra un sogno aver avuto tutto questo in una volta. Poi c’è stato anche un tour europeo con gli Overkill, seguito da un tour negli Stati Uniti. Ma nell’ottobre del 1993, abbiamo avuto l’enorme, indicibile tragedia di perdere Criss. E il sogno, dopo, ha preso vie diverse. È stato comunque un decennio da sogno. Ciascuno di quegli album occupano un posto speciale nel mio cuore, e tutti hanno ancora il loro posto nel cuore del nostro pubblico di oggi.

Come hai accennato prima, sei stato anche ospite di “Angels Of The Apocalypse” e “Return To Eden“, due dei quattro album del progetto “Avalon” di Timo Tolkki. Che tipo di esperienza è stata per te? Ti ha arricchito musicalmente?

Quelli erano grandi album di cui far parte. Timo è un artista straordinario. È sempre un arricchimento lavorare con la sua musica. Imparo qualcosa da tutto quello che faccio. La musica di Timo è sempre così ben arrangiata e pensata. Ogni persona che suona negli album di Timo è sempre un talento di prim’ordine, quindi la considero una sfida per essere il più bravo possibile in quel momento e imparare e crescere da ogni opportunità.

L’ultimo album dei Circle II Circle risale al 2015. Quando avremo il piacere di ascoltare il successore di “Reign Of Darkenss”? C’è qualche motivo particolare per questa lunga assenza?

Questa è un’ottima domanda e senza una risposta facile. I Circle II Circle hanno avuto una carriera orgogliosa di tredici anni e sette album. Ogni membro del gruppo, durante i cambi di formazione, è stato una parte fondamentale della storia e della musica della band. Ci sono voluti tutti per portarlo avanti così a lungo. È arrivato, poi, un momento in cui abbiamo seguito altre avventure. Quando sono entrato a far parte della Trans-Siberian Orchestra a tempo pieno nel 2015, ho davvero ridotto la quantità di tempo che potevo dedicare ai Circle II Circle, e la band meritava la massima attenzione per poter continuare come avremmo voluto. Dico mai dire mai, quindi c’è la possibilità che i Circle II Circle possano, un giorno, rilasciare un altro album. Per ora, tutti i membri hanno altri progetti in corso, ma se si presentassero le giuste opportunità, potrebbe essere possibile andare avanti.

C’è un tour in programma per il nuovo album degli Archon Angel? O a causa dei vostri tanti impegni, suonerete solo nei festival e in appuntamenti simili?

Molto probabilmente ci sarebbero prima i festival, almeno credo. Siamo ancora una band relativamente nuova, e per come sono andati i tour dopo la pandemia, dovremmo prima vedere qual è il mezzo più fattibile per suonare dal vivo. Valuteremo tutte le possibilità e le opportunità.

Grazie per il tuo tempo, Zak. Lasceresti un messaggio ai vostri fan italiani e ai nostri lettori?

Grazie mille, Giovanni. Vorrei esprimere grande riconoscenza a tutti i nostri fan italiani, Vi ringraziamo per esserci stati e per aver dedicato del tempo ad ascoltare i brani. Speriamo davvero che vi piacciano le canzoni tanto quanto a noi è piaciuto fare gli album. E speriamo di vederci presto in Italia!

— ENGLISH VERSION —

Hi Zak and welcome to SpazioRock. How are you?

I’m doing great. I’m currently doing lots of press for the Archon Angel II album. How are you guys doing over there? 

Not to bad, thanks. Speaking of “II”, the new album was born under better  times than the debut, released during the pandemic. What happened to you and the band in these last two years?

As a band, we just weathered the storm and pretty much immediately started working on music for this new Archon Angel album. Much has changed since the pandemic shut down the music business for live concerts in 2020. The entire business model has pretty much changed in the span of about three years. Personally, I just took on more work as a vocal instructor from 2020-2021, and then we were able to go back out with T.S.O in the States in 2021 and 2022. Also, it gave us some time for the guys in Savatage to get back and meet as a group to talk about a possible future there.  So, it was difficult overall, but I was very lucky in the sense that I didn’t have to leave a large segment of the music business behind and pursue other ventures. Also, with Archon Angel, we were very thankful to have been able to complete this new album, which we are very excited about. 

You are surrounded by Italian musicians, obviously starting from the author of the music, Aldo Lonobile. How did you approach the recording process? And how is your relationship with Aldo?

Aldo and I have a great relationship. It started around 2018 when he approached me about singing a few songs on Timo Tolkki’s “Avalon” project. He had a hand in writing that material as well, so it turned out to be a very easy and rewarding work relationship from the very beginning.  Aldo is very talented in his guitar playing and songwriting, and it’s really easy to work with him. He sends me a great ideas, and my wife Katherine (who writes all the Archon Angel lyrics for the albums) and I just work on the lyrics and vocal parts at home in the U.S.A. I record all my vocals in a great studio near our home, and we just send the tracks to Aldo. He produces and mixes the albums in his new studio in Italy. That’s pretty much the way most things are done with file sharing in the business nowadays.

Aldo worked also on the production and he opted for an even clearer and more sparkling sound than the one in “Fallen”. Is the most suitable production to best enhance your powerful voice? And did he ask you for advice regarding this?

Aldo always invites my feedback when it comes to producing my voice and mixing these albums. We have a great process that we have developed over the years, from pre-production all the way to the mixing of the albums. It works really great because we have very open communicationat all times even though we on different continents. Aldo has been constantly upgrading his studio over the last few years, so our sounds are always improving. I’m sure he’ll continue this trend because he’s always aiming for a better result with every project. 

“Fallen” was a concept album based on a modern angel who acts as a medium between a tormented humanity and God. If “II” is the continuation of that concept, what is the plot about? Or are these songs unrelated to each other?

The “II” album is a continuation of the concept. In the first album, “Fallen”, the Archon has been ordered to become an Archon, mostly against his wishes. He was a successful businessman who, in fact, had substance abuse issues. He was living on the edge and was very reckless in his life. At that time, the divinities came to him and said they needed his help with the situations and the people of Earth. He had no desire to become an Archon and he had no true ideas about the powers within himself. In this second album, the Archon has come into his own in his own role and has fully accepted it. Now he’s on a mission to discover his true inner self, and to help the divinites with the complex problems that the people of Earth are experiencing. Each song on the album is a separate chapter in the current life of the Archon. Now, he is learning to use his power for the betterment of mankind. In this sense, the songs are related to each other. The lyrics of each song give the listener ideas about the thoughts the Archon is having in each “chapter” of his life. This album, in my opinion, focuses on self-discovery for the “Archon”, more than anything else.

The cover of the first album was by Oleg Shcherbakov, an artwork capable of perfectly translating the meaning of the album. What can you tell us about the cover of “II” instead?

In this second artwork cover by Oleg Shcherbakov, I see the Archon realizing his strength and feeling the readiness to overcome his own fears and truly help the people of Earth to bring their concerns to the divinites. I see even more strength and forcefulness within the Archon. I think Oleg did another brilliant job on this cover. 

The sound of the album is prog/power/AOR with references to Savatage, Secret Sphere and Circle II Circle. But what makes Archon Angel so different and recognizable in your opinion?

I agree. I think the pure variety in our songwriting sets this band apart. Never have I worked with the number of writers we have in regards to Archon Angel albums.  We have several writers, at any given time, working on the Archon Angel music. I handle the vocal arrangements and melodies, my wife Katherine writes the lyrics, Aldo handles compositions, Alessandro Del Vecchio, our drummer Marco Lazzarini, Andrea Burrato, Simone Mularoni, Andrea Piccardi, Antonio Agate, Pete Apenborg, and for the first time since our Circle II Circle days, Christopher Caffery (on the song “Quicksand”), have all contributed in some ways to the writing of this album. It’s an amazing process that really makes for the strongest music we have made to date, in my opinion.

For “Fortress” a video was shot, set in the middle of nature. Where was it filmed? And what did you feel moving in that outdoor location?

I really like outdoor video shoots. It goes back to my first video “Edge of Thorns”, with Savatage.  We went out in the Florida nature, and shot in the woods, bringing a little piece of FL to the world.  With “Fortress”, we shotmy part on a old closed railroad trail and bridge over the Broad River in my hometown of Columbia, South Carolina. This was good for the representation of the Archon as he now resides in a castle as his “Fortress”, where he can absorb all of the necesssary vibrations and inspiration for his duties. He also still has human feelings. So this is now a careful balance for him, balancing his human and super-human feeling in his new role. It was amazing how our video director Andrea Burrato was able to match the terrain where we shot my parts, with the terrain where the band guys shot their parts in Italy. To me, it looks like it was all shot at the same place!!

One of the best tracks is definitely “Away From The Sun”, which, thanks to its cinematic flavor, could be in the soundtrack of an adventure movie. What do you think of this impression? And which film would you adapt this song to?

I really like this song as well! Great choice!! It utilizes an Egyptian scale in it’s composition.  This is what we would call an “exotic” scale in Western music, as this is not one of the commonly uses scales for writing music in our Western culture. For this reason alone, I really appreciate this song.  It’s one of my favorites on the album. I agree that is could be a soundtrack to something out there. I would have been of great use in one of the action scenes of the new “Indiana Jones” movie (he laughs, n.d.r.)!!  Any movie that had scenes near the pyramids of Egypt could use this song!!

If I told you that Jon Oliva would be proud of “Lake Of Fire”, what would your reaction be? Excited, surprised or doubtful?

I would defnitely be excited to hear this. Maybe even a little surprised. Jon is like a superman of composers.  He just seems to come up with amazing material at all times. I have never seen this man with writer’s block. It’s just not in his musical vocabulary. He’s always inspired by something. 

Zak, you were a member of Savatage in one of their most complex periods, recording four albums of various levels with the band. What can you tell us about those exciting moments? And among “Edge Of Thorns”, “Handful Of Rain”, “Dead Winter Dead” and “Wake Of Magellan”, which one are you most fond of and why?

That’s always one of the toughest questions. Probably the most magical times were in the “Edge of Thorns” period, starting when I joined the band in the summer of 19992. We still had Criss Oliva gracing the world with his playingand artistry at his height. And we had a great rock radio hit with the title track playing on more than 50 rock radio stations in the U.S. at over 500 spins each. It was truly a magical time for the band. When I look back on it now, it seems like a dream to have all of that going on at one time. A European tour with Overkill, followed by a U.S. tour. But in October of 1993, we had the huge, unspeakable tragedy of losing Criss. And the dream took many turns after that.  But it was still a dream decade. All of the those albums hold a special place in my heart, and they all still hold their own with our audience today. 

As you mentioned before, you also guested on “Angels Of Apocalypse” and “Return To Eden”, two of the four albums by Timo Tolkki’s “Avalon”. What kind of experience was it for you? Has it enriched you musically?

These were great albums to be a part of. Timo is an amazing artist. It’a always enriching to work on his music. I learn something from everything I do. With Timo’s music, it’s always so well arranged and thought out. Every person who is playing on Timo’s albums is always top notch talent, so I look at it as a challenge to be as good as I can be at the time and to learn and grow from each opportunity. 

Circle II Circle’s latest album dates back to 2015. When will we have the pleasure to hear the successor of “Reign Of Darkenss? Is there any reason for this long absence?

That’a a great question and one without an easy answer. CIIC had a proud career of thirteen years and seven albums. Every band member, throughout the lineup changes, was a pivotal part of the history and music of the band.  It took everyone to carry it on that long. There came a time when the members just started pursuing other adventures.  When I joined T.S.O. full-time in 2015, that really curbed the amount of time I could dedicate to CIIC, and it deserved full attention to be able to carry on the way we would have ewanted it to. I never say never, so there is a possibility that CIIC could do another album someday. For now, all members have other projects going currently, but if the right opportunties came along, it could be possible to carry on. 

Is there a tour planned for the new Archon Angel album? Or because of your many commitments, you will play only in festivals and things like that?

It would most likely be festivals first, I think. We’re still a relatively new band, and the way the tours have gone since the pandemic, we would have to look at what it the most feasible means to play live. We will be looking at all possibilites and opportunites.

Thank you for your time, Zak. Would you leave a message to your Italian fans and our readers?

Thank you so much Giovanni. I’d like to say to all of our Italian fans – THANK YOU!!  We thank you for being there and taking the time to listen to the songs.  We really hope you enjoy the songs as much as we enjoyed making the albums. We hope to see you soon over there!