The Pineapple Thief (Bruce Soord, Gavin Harrison)
Bruce Soord e Gavin Harrison ci raccontano dell'imminente tour di "Dissolution" con ben 3 date in Italia!
Articolo a cura di Federico Barusolo - Pubblicata in data: 19/02/19
Ciao ragazzi, bentornati su SpazioRock.it! Come state?


Bruce: Benissimo. Abbiamo appena finito le prove quindi mi sto finalmente sdraiando.


Gavin: Io invece preparo una tazza di tè a Bruce.

 

Finalmente, è quasi giunto il momento di vedervi nel nostro Paese. L'ultima volta in Italia risale al 2015, ve lo ricordate?


B: Certo, era un festival in una piccola città vicino a Milano (Veruno, ndr.). È stata davvero una bella esperienza, il pubblico italiano è così vivace. Gavin non era con noi al tempo, quindi questa sarà la prima volta con la nuova formazione.


G: Comunque sono stato in Italia così tante volte che potreste dire che so parlare italiano perfettamente. E invece no, perché tutti parlano in inglese con me quindi le uniche parole italiane che conosco sono le parolacce. Mi***ia, Che P***e, eccetera...

 

Cosa vi aspettate stavolta dalle vostre date a Firenze, Roma e Milano?


B: Non lo so proprio! Però non vedo davvero l'ora. Quando suonammo per la prima volta in Italia (in un posto nella periferia Milanese) era credo il 2010, e non avemmo così tanto pubblico. Ma era comunque un pubblico fantastico. Quella volta condividemmo anche lo spogliatoio con una squadra di calcio locale.


G: So già che il pubblico sarà fantastico, ho suonato in queste città stupende tante volte.

 

L'ultima volta che abbiamo parlato con Gavin, ci ha rivelato la sua preoccupazione nel dover suonare pezzi come "White Mist" dal vivo. Ora, dopo la prima parte del tour, come sta andando con i nuovi brani?


B: Abbiamo appena finito le prove in vista della nostra partenza per l'Italia e mi sembra che stiamo suonando benissimo. Di base, i The Pineapple Thief sono una rock band, e quando Gavin suona picchia più di qualsiasi musicista con cui io abbia suonato. È fantastico, ma si concede un pochino di allenamento...


G: Le nuove canzoni sono venute fuori molto bene dal vivo. L'arrangiamento di un brano come "White Mist" è abbastanza difficile, ma abbiamo lavorato sodo durante le prove ed è uscito molto bene.

 

C'è un pezzo specifico che funziona meglio di quanto vi aspettaste dal vivo?


B: Sono tutti usciti molto bene, onestamente. Al momento mi piace molto suonare "Uncovering Your Tracks", probabilmente perché non l'abbiamo suonata lo scorso tour.


G: "Threatening War" è molto interessante da suonare e quando l'abbiamo suonata l'anno scorso il pubblico ha davvero apprezzato.

 

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Avete un nuovo chitarrista in formazione per il tour, George Marios. Come sta andando? Ci potete dire qualcosa in più su di lui?


B: Che è greco!


G: Un chitarrista molto talentuoso. Stavo mixando la sua band quando ci siamo trovati senza chitarrista per il tour, visto che Darran - che ha suonato nel "Your Wilderness tour" - aveva bisogno di concentrarsi sulla sua band, i Godsticks. Quindi abbiamo chiesto a George di venire alle prove ed era semplicemente perfetto. Conosceva già il nostro materiale. In realtà aveva già acquistato un biglietto per venirci a vedere a Londra, senza sapere che sarebbe finito per suonarci!

 

Sarete in tour con gli Ork. Cosa ne pensate di questo supergruppo e cosa vi aspettate da loro in termini di sinergia tra le band?


G: Sono molto curioso di sentirli. Ovviamente sono stato compagno di band sia di Colin Edwin che di Pat Mastelotto, quindi mi aspetto che abbiano un'ottima energia tra loro.


B: Non ho mai incontrato nessuno di questi ragazzi, quindi sono molto curioso di conoscerli assieme alla loro musica durante il tour. Quello che ho sentito sembra molto interessante, penso sarà un ottima unione.

 

Molti musicisti prog sono in qualche modo connessi con il mondo dei The Pineapple Thief, pensi che potrebbe essere interessante registrare qualche disco con degli ospiti in futuro?


B: Sono sempre stato restio a coinvolgere troppi ospiti nei The Pineapple Thief visto che sono dell'idea di mantenerla "una band". David Torn è stato ospite in "Dissolution" ed è andata bene. Poi il nostro amico Darran Charles ha suonato in "Your Wilderness" e ha anche partecipato al tour di quell'album. Ma, in generale, non è qualcosa che mi piacerebbe esplorare...

 

Mentre siete in tour vi viene mai qualche idea interessante per della nuova musica? Oppure separate nettamente i due processi?


G: Scrivere in tour non è mai stata una cosa che mi riesce benissimo. Una volta ho portato una grande tastiera con me in ogni hotel così da poter forse scrivere qualche pezzo, ma non successe mai. Il più delle volte non ne sono in vena. Ovviamente, piccole idee per le ritmiche mi possono saltare in mente mentre viaggio, ma quelle posso facilmente segnarmele da qualche parte.


B: Nemmeno per me ha mai funzionato finora. Ho sempre avuto quest'idea utopica di prendere la mia chitarra nel camerino e tirare fuori una canzone pazzesca. Ma nella realtà è tutto così movimentato...

 

Com'è stata l'esperienza di registrare un album dal vivo? Pensate che potrebbe succedere di nuovo in futuro?


B: La nostra apparecchiatura da tour ci rende molto facile registrare uno show, quindi sì, potrebbe succedere di nuovo...


G: Sì, è facile per noi registrare multitraccia ad ogni concerto. Siccome abbiamo la tecnologia necessaria per farlo, potrebbe anche succedere, ma sai solo alla fine del concerto se è stata una performance speciale o no.

 

Ok ragazzi, questa era l'ultima domanda. A voi l'ultima parola per salutare i vostri fan italiani.


B: (in italiano, ndr.) grazie per l'ascolto e ci vediamo presto!


G: Ciao


Grazie, a presto!

 

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