Ciao Chrigel, è un piacere riaverti su SpazioRock.it! Come stai?
Tutto bene, impegnato, direi! Mi sto dedicando molto alle interviste, per esempio (ride NdR). Ma anche a molte altre cose. Stiamo ancora lavorando molte ore al giorno, ogni giorno, per preparare tutto il materiale promozionale, cose di questo tipo, insomma.
"Evocation I" è stato pubblicato otto anni fa, vi ci è voluto un bel lasso di tempo per realizzare la seconda parte del progetto. Perchè ora?
Perchè no? Ho scritto il concept di "Evocation" otto anni fa e già da allora era stato pensato diviso in due parti. Ci eravamo anche già detti di non metterci troppa fretta per la creazione della seconda parte, a cui ci saremmo dedicati al momento giusto, ed è esattamente quello che è successo dopo qualche anno. In realtà, ho iniziato a lavorare sulla seconda parte un bel po' di tempo fa, quindi già subito dopo la pubblicazione di "Origins" sapevamo che il disco successivo sarebbe stato questo, "Evocation II". Non so spiegarti il motivo preciso, semplicemente sentivamo che fosse la cosa giusta da fare.
Quindi lo split con Anna, Ivo e Merlin non ha influenzato in nessun modo la scelta?
No, per niente. Come ti dicevo, già dalla pubblicazione di "Origins" sapevamo che questo sarebbe stato il nostro disco successivo. La decisione di lavorare su "Evocation II" era già stata presa tempo prima, più di anno prima dello split.
E che altre conseguenze ha avuto lo split su di te e sulla band? Come siete arrivati alla nuova line up?
Lo split è stato di certo un momento molto difficile, sia per me che per Anna, Ivo e Merlin. Quello che cerchiamo di fare è di prendere comunque questa esperienza nel modo più positivo possibile. Uno split del genere non è mai una cosa facile da affrontare, soprattutto dopo tanti anni insieme. Siamo stati in giro insieme per dieci anni, abbiamo passato la maggior parte delle nostre vite insieme. È quasi come lasciarsi, o qualcosa di simile. Non è stato facile emotivamente, né tanto meno è stato facile per noi come band, come musicisti. Ma devo anche dire che cose di questo tipo, momenti di crisi eccetera, devono essere visti come occasioni, se li si usa come tali. Ed è quello che abbiamo cercato di fare. Guardandomi indietro, posso dire che è stato qualcosa di grandioso. È stato un momento davvero doloroso, l'anno scorso è stato un anno molto pesante, onestamente. Ma ora, un anno e mezzo dopo, penso che sia i Cellar Darling che gli Eluveitie abbiano sfruttato questo avvenimento come un'opportunità, posso dire che il risultato è stato qualcosa di positivo per entrambi. Per tutto l'anno scorso abbiamo cercato nuovi musicisti che diventassero membri permanenti, siamo stati molto fortunati con Michalina, Jonas e Alain, rispettivamente ghironda, chitarra e batteria. La cosa è che quando Anna, Ivo e Merlin hanno lasciato la band, avevamo già fissato delle date, festival, anche un tour. Da una parte eravamo tutti d'accordo sul fatto di non voler cancellare nemmeno una data, perchè pensavamo che non fosse colpa dei fan il fatto che noi avessimo fatto questa scelta. I fan avevano già comprato i biglietti, volevano un nostro concerto, quindi quello era ciò che avrebbero avuto. Allo stesso tempo, però, ci siamo anche detti di non volerci mettere addosso troppa pressione, perchè comunque l'idea era quella di trovare dei nuovi membri che fossero i più adatti a noi, alla band, e da subito ci siamo concessi tutto il tempo necessario a trovarli. Quindi abbiamo deciso di cercare dei turnisti che venissero in tour con noi da subito e così abbiamo trovato Michalina, Honas e Alain, in modo molto veloce. Loro hanno suonato con noi durante le date estive, mentre noi continuavamo a cercare. Ad un certo punto ci siamo chiesti perchè lo stessimo facendo, perchè, dal punto di vista musicale, sono tutti e tre estremamente bravi a suonare, sono musicisti incredibili e, anche dal punto di vista personale, la chimica tra di noi è stata ottima da subito. Dopo qualche mese ci siamo detti che era inutile continuare a cercare, perchè quei tre ragazzi erano già perfetti per noi. Al che, abbiamo chiesto loro di suonare con noi in modo permanente, e per nostra grande fortuna hanno accettato. È stato un finale davvero positivo per noi. Per quanto riguarda la voce, abbiamo continuato a cercare per molti mesi, abbiamo sentito un centinaio di cantanti che venivano da tutta Europa, poi ad un certo punto, attraverso Jonas, siamo entrati in contatto con Fabienne. Ci ha sconvolti con la sua voce, quando l'ho sentita cantare per la prima volta non ci potevo credere. Nonostante tutto quello che ci è successo, per noi è stata una sorta di rinascita, come si suol dire, è stato come tornare ai primi anni della band. Si percepisce anche dalla musica, non lavoravamo insieme in modo così intenso su un album da "Slania" o da "Spirit", credo. Anna, Merlin e Ivo hanno avuto un'esperienza simile. Li sento ogni tanto, sono molto felice di come stiano andando le cose anche a loro. Anna, soprattutto, è una bomba di creatività, è sempre sull'orlo di esplodere. Sono contento, il loro disco ("This Is The Sound") è fantastico, quello che hanno fatto con i Cellar Darling è fantastico. Quindi, per farla breve, è stato un momento difficilissimo, ma è la dimostrazione che possono nascere cose bellissime anche da un evento triste. Questo è quello che successo e siamo molto felici del risultato.
E noi lo siamo per voi! Tornando propriamente alla musica, vorrei chiederti quanta e che tipo di ricerca c'è dietro i tuoi testi, dal punto di vista puramente storico.
L'accuratezza storica è fondamentale per me. Forse esagero anche, forse sono un po' nerd a riguardo. Però, penso che se decidi di avere a che fare con la storia, devi farlo con correttezza, soprattutto nei confronti delle persone che l'hanno vissuta. Negli Eluveitie, il lavoro di scrittura dei testi degli album e dei concept prende almeno lo stesso tempo della scrittura della musica e almeno lo stesso impegno. C'è molto lavoro dietro, soprattutto lavoro scientifico. Già dai primi anni degli Eluveitie, lavoro con diversi ricercatori di tante università europee. È iniziato tutto quindici anni fa, quindi ti posso dire che ormai siamo amici, è una sorta di rete di ricercatori di università di tutta l'Europa che lavorano per i dischi degli Eluveitie. Tutto ciò che scrivo è sempre basato su studi e ricerche molto approfondite, c'è molto lavoro scientifico dietro.
E per quanto riguarda le parti strumentali, invece?
Non la definirei propriamente ricerca, ma il concept musicale, chiamiamolo così, è basato allo stesso tempo su puro melodic death metal e su pura musica folk celtica. La musica celtica è fondamentale per la band, sono cose inscindibili. Suono questa musica da tantissimi anni, sono stato nella scena folk per molto tempo e purtroppo ora non ho più abbastanza tempo per questo. Ma in passato ero molto attivo in questo ambito. Quando suoni questo tipo di strumenti, ti ritrovi a suonare con musicisti in giro per pub e bar, soprattutto in Gran Bretagna e in Irlanda, solo per il gusto di suonare queste melodie antiche. Con il tempo, ne conosci centinaia, è normale. Quindi non c'è ricerca. Sono melodie che sono state tramandate così, suonandole insieme, per secoli. Suonare queste cose è come parlare. Tu parli italiano, non ci devi pensare, lo fai e basta, non devi metterti a fare ricerca su quali lettere usare, o su che verbi usare. Lo sai e basta. L'hai fatto per tutta la vita. È la stessa cosa che succede suonando folk celtico, se passi tutta la vita a suonare questo genere. Con il tempo diventa una sorta di lingua, non hai bisogno di stare a cercare le note, le suoni e basta, è qualcosa di intrinseco.
State già lavorando su nuovo materiale con la formazione completa in "elettrico"? Penso che i fan stiano aspettando soprattutto questo.
Non so cosa risponderti (ride NdR). La risposta è sì. Potremmo uscire a breve con qualche sorpresa, ma ovviamente non ti voglio dire altro. Per adesso posso dirti questo.
Ok, mi accontento di questa risposta! Ora avete in programma ancora qualche estiva, siete anche stati in Italia per il Metal For Emergency a Filago lo scorso 5 agosto.
Si è trattato di un concerto grandioso, è stato anche per un'ottima causa, e voi eravate tantissimi! Ci piace sempre suonare in Italia.
C'eravamo anche noi, era impossibile perdere un evento simile. Grazie per questa intervista Chrigel, a presto!
Grazie a voi!