Anathema - Acoustic Tour
04/11/15 - Manchester Cathedral, Manchester


Articolo a cura di SpazioRock
Articolo a cura di Costanza Colombo e Alessio Sagheddu.
 
 

Era il 22 Dicembre 1940 quando la Cattedrale di Manchester arse sotto il blitz tedesco. 75 anni dopo, le stesse navate hanno nuovamente preso fuoco, stavolta pacificamente, nel vermiglio scelto dagli Anathema come tono portante della loro performance acustica.

 

Unico antagonista, di una serata altrimenti piacevole, tal Conrad Keely il quale timido arriva e altrettanto timido se ne va dopo aver costretto il pubblico a una parentesi catatonica durata un'abbondante mezzora. Resta un mistero come sia arrivato all'uscio dei fratelli Cavanagh, unica spiegazione è che servisse un sommeso opener acustico per non turbare il sonno eterno degli spettatori non paganti, quelli sepolti nella cripta.

 

Introdotti da "Milanò" dei Sigur Ros e "Because" dei concittadini The Beatles, Vincent, Danny e Lee Douglas prendono posto sul palco, mettendo a disposizione dei fan una dozzina dei loro successi, quelli stessi fan riunitisi a sperimentare la rivisitazione acustica del loro repertorio a partire da "Alternative 4".

 

Appena rientrati dall'Australia, tre membri su cinque della band Liverpooliana hanno tenuto banco tra lo schermo ligneo del coro e la composta marea nera che, silente, ha via via affollato la navata centrale della chiesa.

 

anathemalivereport2015intLa location, scelta come le altre di questo tour non soltanto per l'indiscusso fascino visivo ma piuttosto per la resa sonora, ha senza dubbio offerto la miglior cornice possibile per un evento che ha centrato l'obiettivo: emozionare. Con un tripletta d'apertura come "The Lost Song, Part 2", "Untouchable, Part 1 e Part 2" sarebbe stato difficile il contrario. La scaletta è poi proseguita, tra le altre, con una "Dreaming Light" interpretata da Lee, sorridente e precisa come solito e una all'unisono e una "Ariel" che, prima di venir cantata da Danny, ha avuto come intro un infelice rimprovero dello stesso ai danni dell'entusiasmo di un fan considerato fuoriluogo.

 

Nonostante le illustri "Distant Satellites" (dall'omonima ultima uscita) e la più toccante "Natural Disaster", vien da chiedersi che fine abbiano fatte tante altre tracce ("Lightning Song", tanto per dirne una) e perché gli siano state preferite ben 4 cover tra cui "Glory Box" dei Portishead e le due in chiusura.

 

Distanti solo una trentina di miglia dalla location dove il 7 Marzo ha registrato il DVD live "A Sort of Homecoming" la band, provata dal viaggio di rientro patria, ha svolto il proprio compito discretamente approfittando di giocare finalmente in casa come dimostrato dall'approccio diretto e familiare di un frontman stanco, ma non per questo da meno, durante le poche interazioni coi presenti.

 

Insolita ma apprezzatissima scelta di chiudere l'accoppiata "Tomorrow Never Knows" dei The Beatles e, per parcondicio, "Another Brick in the Wall Part 2" dei Pink Floyd grazie alla quale la band ha ripreso il coinvolgimento dei britannici, per i capelli, proprio all'ultimo tuffo.

 

Setlist:

1. The Lost Song, Part 2
2. Untouchable, Part 1
3. Untouchable, Part 2
4. Thin Air
5. Dreaming Light
6. Fragile Dreams
7. Ariel
8. Temporary Peace
9. The Beginning and the End
10. Glory Box (Portishead cover)
11. Anathema
12. Running Up That Hill (A Deal with God) (Kate Bush cover)
13. Distant Satellites
14. A Natural Disaster
15. Tomorrow Never Knows (The Beatles cover) (first time played live)
16. Another Brick in the Wall Part 2 (Pink Floyd cover)




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