I Children of Bodom nei loro sedici anni di carriera sono stati definiti in tutti i modi possibili: da ragazzi prodigio a salvatori del metal, da band innovativa a formazione ormai bollita. Probabilmente ognuna di queste affermazioni ha le sue buone ragioni, ma ci vorrebbe un saggio per riuscire a parlarne in maniera completa, fatto sta che dopo la cocente delusione di “Relentless Reckless Forever” la band finlandese si trovava di fronte ad un bivio: o confermare le voci che li davano ormai senza idee ed inevitabilmente destinati al declino o sorprenderci dimostrando che le qualità che hanno reso celebri Alexi Lahio e soci hanno avuto solo un momentaneo quanto fisiologico calo.
Che qualcosa nella mente del carismatico chitarrista finlandese si sia smosso lo si evince subito dalla potente opener “Waste of Skin”, ma non aspettatevi rivoluzioni copernicane nel sound della band, anzi. Messi da parte i virtuosismi fini a se stessi e le forzature melodiche che hanno caratterizzato la discografia recente della band, il brano di apertura di "Halo Of Blood" fa tornare la mente al passato ed in particolare a “Hatebreeder” per un brano ricco di melodia e con tastiere e chitarre in decisa evidenza. Il tasso di ispirazione del disco è alto, anzi addirittura altissimo in alcuni passaggi come la stupenda title-track ed il singolo “Transference”. Citazione a parte merita la stupenda “Scream For Silence” che si configura semplicemente come uno dei brani migliori mai scritti da Lahio. Il disco scorre via che è un piacere, sempre ricco sia nel suono quanto nelle sfumature, che vanno dal prog, al thrash, al death melodico; un perfetto mix di quanto ha reso grande il gruppo, senza mai una pausa e con un livello compositivo medio di assoluto spessore. Ovviamente non viene messa da parte la tecnica, ma che fortunatamente non risulta fine a se stessa, ma diviene un fortissimo valore aggiunto.
Con “Halo of Blood” i Children of Bodom non ci regalano un semplice disco di ottima fattura, ma riescono nel difficile compito (vista in particolare la qualità dei primi lavori della band) ad esprimersi ai loro massimi livelli regalandoci un disco di rara intensità, uno dei migliori mai scritti dal combo finlandese. Un piccolo grande capolavoro che ci regala brani destinati a divenire dei veri classici nella discografia dei Children of Bodom.
I Children Of Bodom tornano ai fasti del passato e regalano ai fan un altro classico
Recensione di Marco Ferrari - Pubblicata in data: 30/05/13 
01. Waste Of Skin
02. Halo Of Blood
03. Scream For Silence
04. Transference
05. Bodom Blue Moon
06. The Days Are Numbered
07. Dead Man's Hand On You
08. Damage Beyond Repair
09. All Twisted
10. One Bottle And A Knee Deep
02. Halo Of Blood
03. Scream For Silence
04. Transference
05. Bodom Blue Moon
06. The Days Are Numbered
07. Dead Man's Hand On You
08. Damage Beyond Repair
09. All Twisted
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