Da un guppo come i Motorhead sappiamo sempre cosa aspettarci; storicamente poco propensi a spostare le coordinate del proprio sound, Lemmy e soci riescono quasi sempre a dare un tocco di fascino e particolarità ad ogni capitolo della loro storia. Si ripresentano alla grande negli anni ‘90 con un lavoro come “1916”, dimostrando che con l’età e gli innesti giusti è possibile dare al songwriting un certo spessore; lo fanno di nuovo, a distanza di due anni, con “Bastards”, un disco oscuro e rabbioso che segue l’altalenante “March Or Die”, tentativo andato a vuoto di consolidare il pubblico delle nuove generazioni.
Ultima release con la formazione a quattro elementi, con “Bastards” i Motorhead tornano fare la voce grossa grazie ad un’attitudine decisamente “straight”: l’ etichetta non è più la EMI, bensì l’ indipendente ZYX, e già dal titolo (autobiografico, a detta dei diretti interessati) si capisce che Lemmy non ha alcuna intenzione di andare in pensione. Come il capo di una gang dei bassifondi, sputa fuori testi al veleno che si distaccano dai clichè e affrontano temi come rabbia, guerra, rivolte civili (quella di Los Angeles, dove Lemmy si è trasferito in quegli anni, è storia di quei giorni). Si susseguono senza respiro sfrenati rock n’roll sanguigni e abrasivi, come l’opener “On Your Feet, On Your Knees”, la feroce e oscura “Burner” (per la quale fu girato anche un video rarissimo…buona caccia su YouTube!), la marziale “Death Or Glory”. I ritmi si assestano in parte con “Born To Raise Hell”, spassoso boogie rock inserito nella colonna sonora del film “Airheads”, dal chorus irresistibilmente caciarone. Sulla falsariga della title track di “1916” e di “I Ain’t No Nice Guy” da “March Or Die”, Lemmy rompe gli schemi motorheadiani con un’altra ballad, la toccante “Don’t Let Daddy Kiss Me” che affronta il tema dell’incesto. L’altra metà del disco riparte con il rock n’roll di “Bad Woman” e i consueti temi cari alla musica del diavolo, seguito da solidi midtempo come “Liar”, “Lost In The Ozone” e “We Bring The Shake”.
I vibranti accordi della conclusiva “Devils” chiudono il capitolo forse più eccitante prodotto nei Nineties dal combo britannico. Per motivi legati alla distribuzione, il disco non ebbe il riscontro commerciale sperato. Un motivo in più per rendere giustizia a un lavoro archiviato troppo in fretta come uno dei tanti nella sterminata discografia di Lemmy e soci.
Motörhead
Bastards
1992, ZYX Records
Hard & Heavy
01. On Your Feet, On Your Knees
02. Burner
03. Death Or Glory
04. I Am The Sword
05. Born To Raise Hell
06. Don't Let Daddy Kiss Me
07. Bad Woman
08. Liar
09. Lost In The Ozone
10. I'm Your Man
11. We Bring The Shake
12. Devils
02. Burner
03. Death Or Glory
04. I Am The Sword
05. Born To Raise Hell
06. Don't Let Daddy Kiss Me
07. Bad Woman
08. Liar
09. Lost In The Ozone
10. I'm Your Man
11. We Bring The Shake
12. Devils
- Recensione di Motorizer
- Recensione di The Wörld Is Ours - Vol. 2: Anyplace Crazy as Anywhere Else
- Recensione di Aftershock
- Recensione di The World Is Yours
- Recensione di Bomber
- Recensione di Bad Magic
- Recensione di Clean Your Clock (CD/DVD)
- Recensione di Under Cöver
- Recensione di Motörhead
- Recensione di 1979 Boxset
- Recensione di Louder Than Noise... Live In Berlin
- Recensione di No Sleep 'Til Hammersmith (40th Anniversary Edition)
- Motörhead (Mikkey Dee) - 30/12/12
- Motörhead (Phil Campbell) - 01/09/17
- Sziget Festival Day 1 - 10/08/11
- Motörhead - European Summer Tour 2014 - 24/06/14
- Parola di Lemmy
- Lunga vita a Lemmy. Lunga vita al Rock
- ANTEPRIMA: Guarda un estratto dal nuovo dvd live "Clean Your Clock" dei Motorhead
- Lemmy Kilmister: "Born To Lose, Live To Win"
- Ace Of Spades (40th Anniversary Box Set)
- 16/06/21 : Mötorhead: in uscita la graphic novel ufficiale "The Rise Of The Loudest Band In The World"
- 07/10/20 : Motorhead: guarda l'unboxing video di Henry Rollins
- 23/07/20 : Motörhead: in arrivo uno speciale boxset celebrativo per i 40 anni di "Ace Of Spades"