Gotthard: live report di Lugano e foto esclusive
Uno degli ultimi concerti di Steve Lee, che entrera' presto nella storia del gruppo all'interno di un cd. ALSO IN ENGLISH.


Articolo a cura di Gaetano Loffredo - Pubblicata in data: 15/10/10

Fotogallery a cura di Donatella Lomma

SWISS HARLEY DAYS (Chapter 1)


Una Lugano agghindata a festa ci ha accolti nella canicola di sabato diciassette luglio 2010 per la giornata centrale degli Swiss Harley Days, manifestazione della durata di tre giorni dedicata all’emblema del motociclismo selvaggio, senza ombra di dubbio il marchio più ermetico.
Le ragioni che rendevano fondamentale la nostra trasferta ticinese erano due: assistere all’afflusso dei biker provenienti da tutto il mondo e… farlo ascoltando la colonna sonora perfetta, una qualsiasi setlist dei Gotthard che, dopo un decennio, tornavano ad esibirsi a casa loro.
I primissimi commenti di questo report sono da spendere in favore di un eccelso spirito organizzativo: forze dell’ordine, servizio sanitario, addetti alle pulizie, standisti e gli stessi motociclisti si sono uniti per garantire un appoggio costante alle decine di migliaia di spettatori che hanno invaso le piazze centrali di Lugano nonché la zona del lungolago e i parchi a ridosso del centro cittadino.


Supporto che comincia da lontano, dalle strade e autostrade che convogliano il traffico nella zona calda, circondata da parcheggi per tutti e per tutte le tasche. Noi decidiamo di sistemare il veicolo nella zona del polo fieristico, semideserta alle 15:00: ci attende una confortevole passeggiata attraverso il parco Ciani fino all’ingresso di Riva Giocondo Albertolli, dove si comincia a respirare l’aria di Milwaukee (Wisconsin), dove ha sede la casa costruttrice di motociclette.

Lugano sembra proprio il centro del mondo, i rombi di centinaia e centinaia di Harley Davidson irrompono di continuo in un pomeriggio rumoroso e colorato: Italia, Irlanda, Spagna, Francia, Stati Uniti, Canada, Australia e naturalmente Svizzera sono le bandiere più presenti e invadenti, così come lo sono lo stand della Coca Cola (non riuscirei a quantificare le migliaia di mini-lattine di Coca Cola Zero distribuite gratuitamente ai presenti) e quelli della Harley, presi letteralmente d’assalto dagli affezionati del gioiello americano. Archiviata l’esibizione delle sfavillanti motociclette (alcune davvero incredibili), gran parte dei visitatori si riversa in Piazza Della Riforma, teatro dei concerti che di lì a poco avrebbe assicurato la presenza dei beniamini Gotthard, pronti a rimpossessarsi della terra natia.


SWISS STORM (Chapter 2)


A scaldare la folla ci pensa prima il rock degli “Infrarossi” (cover band di Vasco Rossi) e poi il rockabilly dei “79ers”, ma a raggelarla è invece un temporale tanto corto nella durata quanto violento nel suo contenuto.

La piazza si svuota in un nanosecondo e la grandine prende il sopravvento, pochi valorosi decidono di restare nei pressi della transenna per non abbandonare la posizione privilegiata guadagnata nelle ore pomeridiane, la stragrande maggioranza della platea cerca un riparo di fortuna (i bagni chimici tra i luoghi più gettonati) e l’idea di un beffardo annullamento dello show deve essere balenata anche nelle menti degli stessi organizzatori.

Il concerto dei Gotthard, sospiro di sollievo, è stato solo ritardato e non appena il cielo si è acquietato la piazza è tornata a riempirsi fino a scoppiare: è questo il momento giusto per entrare in scena!


SWISS CONQUERORS (Final Chapter)


C’è tensione nell’aria, tensione positiva mista a quella della lunga attesa, i Gotthard tardano a salire le scalette che volgono al palco, con molta probabilità non vogliono concedersi il minimo errore derivante da un sound-check post tempesta, tutto è stato organizzato senza affrettare i tempi, infine, con discreto ritardo sulla tabella di marcia (sono le 23.20), i ragazzi si lanciano sullo stage accolti dal boato di Piazza Della Riforma, una location spettacolare che offre una visuale suggestiva: il palco inghiottito dagli edifici storici.
Gli occhi vitrei di Leo & Co parlano chiaro: esibirsi in una Lugano tutta per loro è il coronamento di una carriera di successi, non ricordo espressioni e volti così tanto segnati dall’emozione ma, tolto questo seppur importante aspetto, la professionalità, l’agonismo e il vigore sono quelli di sempre.

Il mattatore della serata ha un nome e un cognome: Leo Leoni. Mai visto così in forma, mai visto così padrone della situazione, mai visto così ispirato (date uno sguardo alle foto dell’evento e capirete). Lui la tensione l’aveva eccome, ma l’ha trasformata in energia pura: era ed è stata a tutti gli effetti la sua serata.


Il repertorio non si è discostato poi di molto dalle ultime uscite, una setlist completa (e non parziale come nel caso di alcuni festival recenti) incentrata sull’ultimo arrivato “Need To Believe” ma che non ha tralasciato alcune big del passato, tra le quali segnaliamo la sempreverde “Sister Moon”, la cantatissima “Top Of The World”, la deliziosa “Heaven” e la travolgente “Hush”.
L’ascolto è sempre stimolante, la jam acustica è una gioia per le orecchie, soprattutto nei delicatissimi momenti di “Angel” e di “One Life, One Soul”, poi è Lipservice a catalizzare l’attenzione con l’acclamata “Lift U Up” e il consueto finale di “Anytime, Anywhere”.
In mezzo quella che ormai non è più una sorpresa, la magnifica nota di colore dei bag-pipers elvetici “Lucerne Caledonians” sulle note di “Unconditional Faith” e un improbabile quanto esilarante duello Hena/Steve, quest’ultimo alle prese con una seconda batteria eretta nella zona del mixer al centro del parterre e a suo totale appannaggio. Steve dimostra di saperci fare anche dietro le pelli, anche se Hena… è Hena.

Due ore intense che sono volate via in un soffio, poi lo scroscio di applausi durante il saluto commosso dei sei eroi e la promessa di un ritorno che verrà, prima di un silenzio quasi irreale spezzato di nuovo dal rombo di motociclette, Harley Davidson, pronte a ripartire veloci alla ricerca di un’altra terra da conquistare. Un po’ come i Gotthard, no?

Per guardare il servizio fotografico cliccate qui




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