Rhapsody Of Fire: il track by track di "Into The Legend"
In attesa dell'uscita del nuovo album della band, prevista per il prossimo 15 gennaio per AFM Records, SpazioRock è lieta di presentarvene un esclusivo track by track!


Articolo a cura di Stefano Torretta - Pubblicata in data: 08/12/15

In attesa dell'uscita del nuovo album dei Rhapsody Of Fire, prevista per il prossimo 15 gennaio per AFM Records, SpazioRock.it è lieto di presentarvi in anteprima un track by track della nuova fatica della band, "Into The Legend". A tre anni dal precedente "Dark Wings of Steel" i Rhapsody ritornano con un album caratterizzato da una forte unità stilistica, andando così un po' a tralasciare le divagazioni sperimentali presenti nel precedente full length tornando alle origini!

 

In Principio: intro dell'album, crea l'atmosfera giusta con cui immergersi nella nuova creazione dei Rhapsody Of Fire. Cresce lentamente per lasciare poi spazio all'orchestra ed ai cori lirici. Introduzione che trasuda epicità da ogni poro.

 

Distant Sky: brano veloce, molto diretto, incentrato sui riff taglienti della chitarra di De Micheli. L'interpretazione di Lione si colloca a metà strada tra il cantato e la declamazione, e viene supportata durante i ritornelli dai cori lirici.

 

Into The Legend: title track e primo singolo estratto, il brano ha già avuto modo di farsi ascoltare anche grazie al video rilasciato qualche tempo fa. Elementi folk caratterizzano l'apertura del brano, anche se poi purtroppo vengono completamente abbandonati. Viene lasciato al coro lirico il compito di introdurre l'ambientazione. La batteria di Alex Holzwarth gioca un ruolo predominante mentre la chitarra viene tenuta in disparte. Con il ritornello il brano si apre alla melodia e alle atmosfere sognanti. Solo nella seconda parte della canzone viene lasciato spazio alla chitarra di De Micheli che prende decisamente il comando con una serie di riff azzeccati.

 

rhapsodyspeciale201502Winter's Rain: atmosfere epiche per un brano dalla velocità contenuta. Lione si inserisce tra gli arpeggi di chitarra, riuscendo a delineare grazie a poche battute un racconto mitico. Il ritornello lascia ampio spazio alle voci liriche, soprattutto quelle maschili, che si accostano ad un Lione dalle tonalità più basse del solito. Orchestra e coro si disputano la parte centrale della canzone, dando vita ad un brano giocato più sui sentimenti e le sensazioni che sui riff di chitarra.

 

A Voice In The Cold Wind: apertura lasciata nuovamente agli strumenti folk che si trasforma in un vivace brano da taverna, con Lione che si svela menestrello sulle note di un flauto. I ritornelli con Lione e i cori lirici si distaccano pesantemente dall'atmosfera creata dagli strumenti folk, rendendo questa dualità un po' stridente. Molto azzeccato invece l'assolo di flauto che viene poi ripreso dalla chitarra.

 

Valley Of Shadows: ritorna la velocità, ritorna l'ottimo lavoro della chitarra di De Micheli che incalza la batteria di Holzwarth. Cantato lirico e strofe in latino conferiscono quella giusta aura di epico in salsa medievale. A metà brano prende nuovamente il sopravvento l'accoppiata orchestra + coro lirico, come già sentito in "Winter's Rain", ma gli innesti operistici riescono a donare tutt'altro risultato a questa canzone, risultando accattivanti e non ripetitivi. Ottimo lavoro svolto nel tentativo di differenziare pur mantenendo la stessa formula.

 

Shining Star: una mesta chitarra, accompagnata dagli archi, apre questo brano lento e dal minutaggio contenuto (per gli standard dei Rhapsody Of Fire). Lione sognante e dolce che piano piano si innalza sulle ali della musica e di tonalità. Non una ballad ma un brano epico che consente di mettere in bella mostra le doti vocali di Lione.

 

Realms Of Light: dopo i toni pacati e dolci del precedente brano, si riparte a viaggiare con velocità più sostenute, anche se di poco, in questa canzone che si segnala per rallentamenti ed accelerazioni. Brusco cambio a metà del brano per lasciare spazio agli strumenti che si mettono in mostra uno dopo l'altro, con un interessante avvicendamento tra la chitarra di De Micheli e le tastiere di Staropoli.

 

 

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Rage Of Darkness: la velocità aumenta ancora di più. Chitarre taglienti e Lione che si lascia andare a note elevate durante i ritornelli. Brano sostenuto che si inserisce nella tradizione dei Rhapsody Of Fire. Seconda parte che presenta nuovamente riff di chitarra veloci ed elaborati.

 

The Kiss Of Life: lunga suite che si apre con strumenti folk. Il brano cresce lentamente con l'ausilio dell'orchestra e l'introduzione dei cori lirici crea il tono epico. Un riff ipnotico libera il campo per un Lione gran maestro sacerdote che cattura l'attenzione dell'ascoltatore. Una brusca interruzione sei minuti dentro il brano apre ad una chitarra acustica che introduce l'unico cantato in italiano presente nell'album. L'ultimo terzo del brano riprende i caratteri epici dell'inizio, creando una sensazione di circolarità che ben si adatta al ritmo ipnotico che pervade tutta la canzone

 

Il preascolto del nuovo disco dei Rhapsody of Fire è oggettivamente andato oltre le nostre più rosee aspettative: appuntamento al 15 gennaio per una valutazione definitiva in sede di recensione. I fan possono cominciare il countdown che li separa da Into The Legend con chiaro ottimismo.




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