Rhapsody Of Fire (Luca Turilli)
I Rhapsody Of Fire, dopo l'arresto forzato della loro attività, danno alla luce il terzo capitolo della "Dark Secret Saga", "The Frozen Tears Of Angels". SpazioRock è orgoglioso di presentarvi un'emozionante intervista ad una delle due colonne portanti della band, Luca Turilli. Buona lettura!
Articolo a cura di Gaetano Loffredo - Pubblicata in data: 03/05/10
Ciao Luca, "The Frozen Tears Of Angels" è veramente un ottimo disco. Quanto avete dovuto attendere per poterlo pubblicare?


Ciao Gaetano e grazie per il complimento. Il disco era già pronto all'incirca un anno fa, l'abbiamo riscritto partendo da zero proprio per il fatto di avere avuto molto tempo a disposizione, ovvero quattro anni, tra la vecchia e la nuova release. Abbiamo cercato di rimodellare alcuni vecchi pezzi rimasti nel cassetto, pezzi che non ci convincevano più di tanto a causa del suono tipico di album quali "Symphony Of Enchanted Lands Part 2" e "Triumph Or Agony", dischi registrati in un arco temporale ristretto, poiché suonati dalla stessa orchestra. Ai tempi abbiamo praticamente organizzato la produzione dei due dischi in un lasso temporale unico. Per questo capitolo della saga, invece, l'intenzione era quella di proporre qualcosa di completamente diverso; per questo abbiamo resettato ogni cosa.


Luca, conoscendoti so per certo che, con tutto il tempo che avete avuto per preparare "The Frozen Tears Of Angels", potreste addirittura aver posto le basi per il disco successivo...


Hai voglia (ride, ndg). Ora che siamo sotto contratto con la Nuclear Blast siamo tutti più tranquilli, è stato una sorta di miracolo. Avremmo potuto firmare per quest'etichetta già ai tempi del deal con la SPV, poi è successo quello quello che è successo. Grazie al fatto di aver firmato per una label che non si focalizza sui tempi legati al mercato discografico (e ti posso assicurare che tutto questo è terribile per un artista creativo) possiamo pianificare qualunque cosa.


A proposito di quello che hai appena detto, ricordo che i tuoi due ultimi dischi solisti erano stati messi per lungo tempo in stand-by nella speranza che qualcuno un giorno ti autorizzasse alla pubblicazione...


È vero. Poi capita, come nel caso del nuovo album dei Rhapsody Of Fire, che passino gli anni e che sopraggiunga la voglia di aggiungere o togliere qualcosa. È un processo fisiologico, non credi?


Certo. Continuando il discorso inerente alla Nuclear Blast: i programmi cambieranno non soltanto a livello discografico ma presumo anche a livello di concerti.


Certamente! Ora grazie alla Nuclear Blast saremo in costante attività, tra release, tour e tutto ciò che ne consegue. E' quello che avremmo dovuto fare per tanti anni e che in qualche modo ci è stato impedito. Quello che supporterà "The Frozen Tears Of Angels" sarà il più grande tour mai intrapreso finora. Ora studieremo il piano con la nostra agenzia live di Amburgo; riceviamo migliaia di offerte ma quelle serie e valide saranno in tutto una ventina. Riceviamo offerte da mille euro, ma con questi soldi non possiamo nemmeno permetterci di pagare il batterista. Partiremo verso settembre/ottobre ed i festival estivi del 2011 rappresenteranno la parte conclusiva del lungo tour. Il piano è più o meno questo.


Tornando un secondo alla causa che avete intentato con Magic Circle ti chiedo: il tempo che avete perso per pubblicare il nuovo album, in qualche modo vi ha forse danneggiato economicamente? Tenendo conto, tra l'altro, del crollo del mercato discografico...


Beh, penso proprio di sì... La prova del nove sarà proprio il nuovo disco. Capiremo tutto a due settimane dall'uscita del disco, in base alle classifiche, ma soprattutto in base ai dati di vendita reali. Ci interessa sapere quanta gente si ricorda dei Rhapsody. Devo dirti che la stampa italiana ci ha accolto e supportato in maniera incredibile già ai tempi di "Legendary Tales"; per la prima volta ho sentito l'amore degli italiani verso una band italiana e questo è stato fantastico!


E' cambiato questo rapporto nel tempo?


No. In realtà è stata una sorpresa, non ce l'aspettavamo nemmeno. Abbiamo sempre pensato alla gente e non pensavamo che la stampa ci avrebbe supportato in questo modo. Se ben ricordi, abbiamo discusso al telefono di come funziona la psicologia del giornalista: sembra quasi che un giornalista porti al successo una band grazie alla sua recensione, poi, quando questa diventa mainstream e di conseguenza piace a tanti... viene quasi la tentazione di prenderne le distanze. E' normale, è psicologia; mi piace studiarla, come ti ho detto più di una volta in passato. Noi siamo contentissimi, pensando a come andavano le cose tre anni fa... Questo è un sogno che si avvera.


E' vero, e ancora oggi concordo con te su questo argomento. Torniamo al disco: tu e Alex mi siete sembrati molto liberi in fase di songwriting. Qualcuno ha paragonato "The Frozen Tears Of Angels" ai primi due album, ma per quanto mi riguarda non è così: c'è un ritorno alla velocità ed una presenza meno corposa dell'orchestra. I numerosi mid tempo del passato erano una sorta di "consiglio disinteressato" di Joe De Maio o un'influenza dei Manowar?


Beh, adesso mi è difficile dirlo (ride, ndg), ma i Manowar erano certamente una nostra influenza. Non posso nasconderti che l'epicità di dischi come "Into Glory Ride" ci abbia influenzati e non poco, soprattutto quando alla chitarra c'era Ross The Boss. Si poteva notare già da "Power Of The Dragonflame", anche perché poi Fabio si propone in modo epico nei mid tempo. Pochi sanno, e l'ho accennato prima, che "Symphony Of Enchanted Lands Part II" e "Triumph Or Agony" sono stati praticamente prodotti nello stesso momento e quindi la casualità a portato più canzoni lente sul secondo e ed alcune tracce più veloci sul primo. Noterai un flashback lirico in "Triumph Or Agony": ho dovuto crearlo appositamente, ed è stato l'unico caso in cui la musica è stata concepita prima dei testi... È stato una sorta di "trucco artistico" per giustificare il tutto, un prequel per giustificare due o tre brani. In parole povere, consideriamo quei due album come una produzione unica, perché le cose sono andate effettivamente in questo modo.


Interessante, c'è dell'altro?


Considera che ai tempi di "Triumph Or Agony" c'è stata, per la prima volta da parte di un'etichetta discografica, la richiesta di produrre un pezzo più commerciale. Cosa che a noi non piace affatto. Sto parlando di "Silent Dream"; se provi a togliere quel brano dalla tracklist del disco, questa sembra già più omogenea. Ad ogni modo, non rinneghiamo assolutamente niente di quanto abbiamo prodotto finora.


rhapsody_of_fire_intervista_2010_03Il tuo disco preferito resta "Symphony Of Enchanted Lands Part I"?


Non più. Quattro di noi preferiscono "The Frozen Tears Of Angels", Dominique (Lerquin, ndg) è ancora legato a "Symphony Of Enchanted Lands Part I", che al momento occupa la seconda posizione nella mia classifica personale. Ti confesso che il nuovo album è più sentito all'interno della band anche perché a differenza dei suoi predecessori è stato interamente prodotto da me e da Alex senza il supporto di Sascha Paet, che l'ha soltanto mixato. Per noi questa è una vittoria, oggi abbiamo soltanto bisogno di un tecnico per le registrazioni. Al resto pensiamo noi...


L'aggressività del nuovo disco, in fondo, non è forse un riflesso della situazione che si è venuta a creare con la Magic Circle?


No, tutto era già stato deciso. Non so se l'avevo anticipato proprio a te nell'intervista di supporto a "Triumph Or Agony". È stata la particolarità di questo capitolo della saga a suggerirci di proporre pezzi più aggressivi. Ad ogni modo, per noi questo è un nuovo inizio; anche se dovessimo tornare a comporre un album orchestrale, lo faremmo sicuramente in modo diverso. Abbiamo scoperto di avere molte novità in serbo; quando stiamo per pubblicare un album, siamo già proiettati verso il suo successore. Abbiamo bisogno di pensare a nuove idee per differenziare i nostri lavori.


Come mai l'argomento è così importante per voi?


Componiamo tutto a tavolino, non siamo la classica band che scrive i propri pezzi in sala prove. A mio modo di vedere non tutto si può fare in sala prove. Considera poi che il nostro batterista abita in Germania, il batterista e il bassista sono francesi, gli altri tre membri italiani. Tuttavia non agiremmo in questo modo nemmeno se avessimo le possibilità di farlo. Siamo una band che lavora a tavolino, altrimenti non sarebbe possibile proporre un album come "Symphony Of Enchanted Lands". Una produzione alla Dream Theater, con cambi di tempo e trucchetti vari, può nascere tranquillamente in sala prove, ma non si può dire lo stesso di una saga.


Quanto manca alla chiusura della saga?


Non lo so, siamo arrivati a metà probabilmente. Tutto dipenderà dalla mia voglia di parlare di un argomento piuttosto che di un altro, magari riprendendo il filo del discorso nei due dischi successivi, piuttosto che limitarmi a trattarlo in un singolo episodio.


Quest'affermazione mi fa dedurre che la musica dei Rhapsody Of Fire sia quasi tutta improntata sui testi...


Assolutamente sì. L'unica eccezione riguarda il prequel del quale ti ho parlato poco fa.


Per quanto mi riguarda, però, trovo che "The Frozen Tears Of Angels" abbia un punto debole: la suite finale non raggiunge il livello delle suite pubblicate in passato...


Quest'ultima canzone, ti assicuro, ci commuove ad ogni ascolto. È un tributo ai Crimson Glory e al loro cantante, Midnight (prematuramente scomparso, ndg). All'interno del brano, infatti, è presente un richiamo alla loro "Eternal World". E' giusto che ognuno abbia i propri gusti e le proprie preferenze; noi stessi abbiamo, all'interno della band, preferenze su brani totalmente diversi.


Punto forte, invece, "Danza Tra Fuoco e Ghiaccio", la nuova "Where Dragons Fly"... Un brano che pochi conoscono perché non è mai stato pubblicato su un full length e che presto inserirei in nuovo disco...


All'estero dicono "Reign Of Terror", in Germania invece la pensano come te. "Where Dragons Fly", invece, ancora oggi non possiamo usarla a causa dei diritti detenuti da Limb Music. Ti assicuro però che ci abbiamo fatto un pensiero, anche perché è una delle nostre canzoni preferite.


A proposito di fuoco e ghiaccio, so che sei un estimatore di Tolkien...


Sì, nel senso che adoro il film, ma non ho mai letto il libro...


Allora presumo che non possa chiederti di G.R.R. Martin e delle sue "Cronache del Ghiaccio e Del Fuoco"...


Purtroppo non lo conosco, il titolo è una coincidenza.


Molti gruppi del vostro settore hanno pubblicato un disco interamente acustico. Voi che avete tutte le credenziali per farne uscire uno, ci avete mai pensato?


Ci abbiamo pensato, e anche in questo caso entrerebbe in gioco la questione dei dei diritti sulle canzoni vecchie. Dobbiamo prima capire se possiamo utilizzarle e riarrangiarle in chiave acustica.


Hai ancora il sogno di produrre una colonna sonora per un film hollywoodiano?


Sì, ma in un certo senso mi è passata la voglia (ride, ndg). All'epoca volevamo intraprendere due carriere separate; avevamo in programma un meeting con un personaggio famoso di Hollywood, di non ricordo nemmeno il nome. Gli addetti ai lavori mi poi hanno spiegato come funzionano le cose da quelle parti: non esiste libertà artistica in quel campo, e quella che abbiamo coi Rhapsody Of Fire non può levarcela nessuno. Pensa che la Nuclear Blast, prima di farci firmare il contratto, ci ha chiesto di poter ascoltare una nostra canzone per scongiurare il rischio di un eventuale cambio di genere. Si sono fidati e ci hanno proposto un contratto per due dischi più l'opzione sul terzo: ormai nessuno può più rischiare, né noi né la casa discografica.


Stavo pensando che, ora, potreste addirittura riaprire il discorso "Rhapsody In Black"?


Con Nuclear Blast sì, possiamo farlo. Non ha niente a che fare col black metal, sia chiaro, anzi, se ci tieni a saperlo te lo spiego. Con la parola "black" ci riferiamo ad argomenti più seri che vogliamo affrontare attraverso allegorie e metafore. Niente a che vedere col fantasy, si tratta di grida di rabbia rispetto a quello che ci circonda. Parliamo di culture diverse, di abusi sulle donne... Per noi che siamo molto emotivi, è una cosa tremenda e sentita, anche la composizione è molto particolare. Tornando alle liriche, abbiamo pensato di parafrasare - un po' come succedeva per Dante, con le dovute proporzioni - i testi di ogni brano. Potremmo, ad esempio, mettere delle note accanto ai testi per rendere più facile la loro interpretazione. Tanto per intenderci, il testo di "Emerald Sword" ha un significato molto particolare che non tutti sono riusciti a comprendere.


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A questo punto devi spiegarci quel "For The King, for the land, for the mountains..." che più o meno tutti cantiamo da quando siamo ragazzini...


Ho preso ad esempio proprio quel pezzo, perché chi critica i Rhapsody a volte lo fa a sproposito. Pensate per un attimo se quel ritornello cantasse di architravi, di sculture marmoree... questi temi non si incastrerebbero con la melodia, giusto? Contano soltanto le emozioni che ci sono dietro, la sofferenza. Non vogliamo che le cose suonino in maniera artificiale, quindi non peschiamo parole inserendole a caso nel brano. Non ho mai parlato di questi argomenti, sono abbastanza intimi, ma mi fa piacere parlarne con te. Pensa che quando abbiamo fatto il tragitto per venire qui a Milano, col nuovo disco in macchina, mentre ascoltavamo l'ultimo brano, ci siamo quasi commossi per le emozioni che ci trasmette. La possibilità di fare questo lavoro ci rendere veramente felici.


I testi sopra ogni cosa...


Il messaggio dei testi è più importante di tutto ciò che mi riguarda. Anzi, preferisco che si parli il meno possibile di me. Io sono una persona umile, piena di difetti, ma il messaggio per me è una vittoria, è sopra ogni cosa.


Senti, cosa mi sai dire della tua carriera solista e di quella di Alex?


Alex sta ancora lavorando al suo primo disco solista. Io non posso continuare a lavorare a quattro progetti diversi e sto pensando a qualcosa di particolare. Quasi odio il mio nome, è una condanna, perché non posso fare uscire nulla che non sia etichettato col mio nome. Per occuparmi di un progetto che con il metal c'entra poco, una sorta di Nightwish con influenze gotiche, non ho potuto creare un nuovo monicker; sono stato costretto ad optare per Luca Turilli's Dreamquest. Quel disco ha avuto un buon successo, ma non è stato immesso sul mercato in modo corretto perché non aveva niente a che vedere con i Rhapsody Of Fire. Comunque, abbiamo tantissima carne sul fuoco, e per il prossimo anno ci saranno delle sorprese.


Tornando a "The Frozen Tears Of Angels", mi pare che abbiate abbandonato quel suono barocco che vi distingueva nei primi due dischi...


Sì, anche perché sono sempre più intrigato dal collegamento tra il lato sinfonico e quello elettronico, preponderanti in alcune colonne sonore, come quelle di "Matrix" e "Resident Evil". Posso rivelarvi che il clavicembalo che tanto amate sarà presente nel prossimo disco e che non rinunceremo mai alla nostra componente folk .


Ultima domanda prima dei saluti Luca: che ne pensi dei Nightwish di "Dark Passion Play"? Quelli senza la tua adorata Tarja, tanto per intenderci...


Beh, io sono fan di Tuomas Holopainen. Il disco è buono, ma li preferivo con Tarja.


Bene così Luca, grazie per l'ennesima intervista fiume e... ci si vede in tour!


Grazie a te Gaetano, ai tuoi colleghi qui presenti Stefano, Donatella, Marco e Fabio, a SpazioRock e a tutti i vostri lettori. Ci rivedremo in tour!

Pictures by Donatella Lomma
Questions by Gaetano Loffredo
Special Thanks to: Stefano Risso, Fabio Petrella, Marco Caputo, Alessandra Leoni, Marco Belafatti, Alex Staropoli, Luca Turilli & Girlfriend, Pamela & Kizmaiaz Promotion, Art Hotel Navigli (Milano).




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