Rhapsody Of Fire (Alex Staropoli)
Con un nuovo, ottimo album in uscita, era quasi d'obbligo raggiungere Alex Staropoli per indagare l'attuale situazione dei Rhapsody Of Fire.
Articolo a cura di Stefano Torretta - Pubblicata in data: 12/01/16

Ciao Alex, benvenuto su SpazioRock. Sono passati ben tre anni dal vostro ultimo lavoro, "Dark Wings Of Steel". Come si sono tenuti occupati i Rhapsody Of Fire durante questo lasso di tempo?

 

Ciao, grazie per l'invito! Dopo la realizzazione e la promozione di "Dark Wings Of Steel" ho iniziato a lavorare sulle prime idee per ‘Into The Legend'. Avevo già scritto materiale, parte della suite ad esempio, anche se ancora non l'avevo estesa. A dire il vero mi ero ripromesso di non includere più un brano lungo in un nostro album, ma poi mi sono lasciato prendere dalla vena epica e dal fortissimo entusiasmo ed energia che ho vissuto durante tutto il processo lavorativo dell'album. Nel frattempo abbiamo fatto anche dei bei concerti in giro per il mondo, di cui gli ultimi due in apertura agli Scorpions, che sono stati la prima band che vidi dal vivo molti anni fa.

 

Parliamo del nuovo album in procinto di uscire, "Into The Legend". Ad un primo ascolto quello che si nota subito, rispetto al full-lenght precedente, è un maggiore uso delle parti orchestrali e delle voci liriche. Cosa ci puoi raccontare in merito?

 

Premetto che "Dark Wings Of Steel" è l'album che volevo fare in quel preciso momento, ma come già saprete ho una tendenza a lavorare su parti orchestrali in stile cinematografico, parti spesso complesse, ed è appunto ciò che ho voluto fare per "Into The Legend", un album molto più ricco di quegli elementi tipici che adoro e che hanno reso questa band famosa. Mi sono lasciato andare con orchestra, cori operistici, cori epici, cori di voci bianche, Baroque ensemble con strumenti originali, moltissimi ospiti solisti tra cui la soprano Manuela Kriscak, nonché una produzione meticolosa a partire dalla batteria, basso, chitarre, voce (e che voce!) ed ovviamente il mix. L'intera produzione è durata 7 mesi molto intensi e molto prolifici.

 

Per l'occasione vi siete avvalsi della collaborazione di una soprano d'eccezione, Manuela Kriscak. Come è nata questa partecipazione?

 

Roby De Micheli la conosceva e ci siamo presentati. Inizialmente avevo bisogno di alcuni semplici vocalizzi, ma dopo aver sentito la sua incredibile voce le ho chiesto subito se avesse voluto cantare altre parti e magari fare un duetto con Fabio. Descriverei questa esperienza fantastica! Una persona meravigliosa con cui lavorare in futuro.

 

Questo è anche il primo album che vede Alessandro Sala essere il bassista ufficiale. Come si è svolta la separazione da Oliver Holzwarth?

 

Alex Holzwarth è il batterista dei Rhapsody Of Fire praticamente da sempre e sapendo che Oliver non faceva più parte dei Blind Guardian (in sede live) gli ho offerto il ruolo di bassista nella band, ad occhi chiusi. Quando suonano assieme Alex e Oliver sono mostruosi, sia in studio che sul palco hanno un'ottima sintonia. Purtroppo dopo qualche tempo a livello personale non è andata cosi bene, ci sono stati momenti belli, divertenti ma altri meno e alla fine abbiamo deciso di andare ognuno per la propria strada. Alessandro Sala è un ragazzo d'oro oltre che un musicista talentuoso, speriamo che la relazione musicale duri a lungo, anche perché è il sesto bassista che cambiamo... Hahaha! (Ride, ndr)

 

Con "Dark Wings of Steel" eravate ripartiti dopo la conclusione della saga fantasy creata dalla band, Le Cronache di Algalord. Con questo nuovo album quali tematiche dobbiamo aspettarci?

 

Affrontiamo temi fantasy, momenti poetici, descrittivi a livello di immagini, ma non abbiamo più una saga, preferiamo fare album che non abbiano troppi legami a storie troppo strutturate. Tra l'altro ho chiesto a Fabio di scrivere i testi. Il risultato è molto bello e ricco, Fabio ha un tocco poetico-lirico nella voce e questa influenza si sente anche nei testi che scrive.

 

 

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A differenza delle vostre precedenti produzioni, in questo nuovo album l'utilizzo della lingua italiana è decisamente limitato, se non quasi completamente assente, giusto alcune strofe della conclusiva "The Kiss Of Light". Avete deciso di abbandonare uno dei vostri trademark?

 

In realtà il nostro brano lento "Shining Star" lo abbiamo fatto in 3 lingue, Inglese, Spagnolo e anche in Italiano, brano che sarà incluso nella versione per il mercato Giapponese. Avrete quindi la possibilità di ascoltarlo prima o poi, probabilmente in Italia suoneremo la versione in Italiano.

 

Il video del primo estratto dall'album, ovvero la title track "Into The Legend", risulta estremamente minimalista, solo voi della band in un ambiente scuro. Nessun castello, nessun elemento epico. Questioni di budget o stilistiche?

 

Volevamo fare un ‘performance video', quindi niente location, niente castelli, perlomeno non per ora. Abbiamo preferito che sia la musica a comunicare. Sinceramente mi piacerebbe fare un secondo videoclip, stavolta però in una location epica. Ci stiamo pensando.

 

Al momento vi sono ancora poche date dal vivo segnalate sul vostro sito, ma una salta immediatamente agli occhi, l'edizione 2016 della 70000 Tons Of Metal. Quali sono le vostre aspettative per questa crociera?

 

Sicuramente sarà interessante lasciare il freddo e l'inverno per i caldi mari tropicali, ma anche per la suggestiva location del festival, penso sia un festival davvero unico e sarà un onore parteciparvi. Abbiamo da poco annunciato il nostro ritorno in Giappone a Marzo 2016 e altre date si aggiungeranno presto. I Rhapsody Of Fire sono pronti ed hanno voglia di suonare i nuovi brani come ovviamente tutti i successi meno recenti.

 

L'anno scorso è uscito per la Magic Circle di Joey DeMaio un vostro live registrato nel 2005 ad Atlanta. Come mai ha visto la luce solo ora?

 

So che è stato rilasciato ma non so nulla a riguardo sinceramente.

 

rhapsodyoffireitw201502Ora che Fabio Lione si deve giostrare tra tre band di un certo peso, trovate che vi siano problemi a far combaciare gli impegni dei vari personaggi coinvolti nei Rhapsody Of Fire, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto dei tour?

 

Basta organizzarsi bene per non avere problemi.

 

Luca Turilli's Rhapsody e Rhapsody Of Fire. Con due album pubblicati a testa a seguito della separazione, come credi che si siano suddivisi i fan affezionati da anni alla band originale, per quanto ti è dato saperlo? Hanno proseguito a seguire tutte e due le band o si sono sparpagliati, secondo te?

 

Siamo due band molto differenti musicalmente e che lavorano sodo dando la precedenza alla qualità e alla passione. Penso che i fan e gli ascoltatori sappiano riconoscerci la serietà e l'impegno con cui lavoriamo da sempre, poi ognuno ha i suoi gusti ed è libero di ascoltare la musica che più gli piace, ascoltare chi gli dà più emozioni.

 

Rimanendo sempre in tema split, visto il momento economico mondiale non proprio favorevole e vista l'appartenenza ad un genere musicale ampiamente sovrappopolato, quanto credi che il pubblico senta il bisogno di avere ben due band che proseguono, seppure con distinte variazioni, il discorso iniziato anni fa con i Rhapsody?

 

Il mondo è pieno di band, tutti fanno album, tour, concerti, video, creano nuove ‘band' o cosiddetti ‘super gruppi' con musicisti spesso riciclati e non sempre all'altezza. Molti sentono che la fine è vicina. Il mercato sembra peggiorare ogni giorno e quindi tentano di aggrapparsi con le unghie a qualsiasi cosa pur di non finire dimenticati. Un poco li capisco, ma ci vuole dignità a mio parere. Per quanto riguarda i Rhapsody Of Fire, noi facciamo musica dal cuore, facciamo musica per passione, punto. Io non sto lì a pensare a cosa fanno gli altri sinceramente. Lo split era inevitabile. Non è stata una decisione presa dall'oggi al domani, Luca ed io ci abbiamo pensato e riflettuto parecchio, era solo questione di tempo. So bene che per alcuni non è facile da comprendere ma è successo in passato, succede oggi e succederà in futuro a band ancora più famose di noi di separarsi, perché alle volte va così, ci si deve separare altrimenti non c'è futuro per nessuno. Io sono una persona ed un musicista felice oggi. L'attuale line-up dei Rhapsody Of Fire è semplicemente fortissima ed affiatata sia in studio che in sede live, pronti a suonare ovunque e a dare il meglio di sé in qualsiasi situazione. Non vediamo l'ora di andare in tour ed incontrarvi tutti!




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