SpazioRock presenta: Through Her Eyes #10
Con la scrittrice Costanza Colombo andiamo alla scoperta dei protagonisti dei Concept Album più emozionanti del rock


Articolo a cura di Costanza Colombo - Pubblicata in data: 01/06/14

    La decima puntata di questa rubrica è dedicata all'eterna lotta tra Bene e Male magistralmente concretizzata dagli Iron Maiden nel Concept Album “Seventh Son Of A Seventh Son”. In parallelo, follia ed ineluttabilità del destino affiorano rapaci in una fuga senza scampo tra le sconnesse e taglienti righe delle liriche di Dickinson & soci. Otto brani di (in)sano delirio dedicati a tutti coloro che ambiscono a quel senso di stupefacente meraviglia.

 

THROUGH HER EYES #10: SEVENTH SON OF A SEVENTH SON

    Incentrata sulla figura del “settimo figlio del settimo figlio”, la vicenda si apre con sua maestà il Diavolo che si manifesta in occasione della nascita del futuro chiaroveggente (Moonchild). Turbato fin da ragazzo da terribili incubi (Infinite Dreams), pur di trovare la chiave delle proprie ossessioni, il giovane si reca da un profeta (Can I Play With Madness). Inizialmente incapace di credere alle parole del vecchio, il protagonista comprenderà poi che il senso della propria esistenza è il raggiungimento di un equilibrio  interiore (The Evil That Men Do) tra i due antipodi che ne contendono i poteri (Seventh Son of a Seventh Son). Nonostante il prodigioso talento di cui è dotato, talento che lo rende capace di leggere il futuro di ogni sguardo che incontra (The Clairvoyant), il chiaroveggente non riuscirà mai a interrogare il fato riguardo al proprio destino. E' con una riluttante aspirazione alla reincarnazione che egli termina i suoi giorni, lasciando in sospeso una vita di cui non è mai riuscito a essere padrone. Non potendo essere altrimenti, a chiudere il cerchio ci pensa infine il Maligno che torna in scena per commentare beffardo la morte del protagonista (Only The Good Die Young).

 
"The seventh, the heavenly, the chosen one: il chiaroveggente"

 

    “Sette peccati mortali, sette vie di vittoria, altrettanti i Santi sentieri per gli Inferi. E' qui che inizia il viaggio, dimmi, qual è la meta: Inferno o Paradiso? Sette ripide discese giù per l'abisso e per ogni speranza intrisa di sangue. Tanti fuochi ardenti quanti i tuoi desideri.. raccontali a me, il non-nato, l'angelo caduto che osserva te, Babilonia, la troia scarlatta. Non osar salvar tuo figlio. Uccidilo ora e salva i più piccoli. Sii la madre del bambino nato strangolato, lasciati possedere dai demoni, Lucifero è il mio nome. E tu, figlio di Luna, ascolta il grido della mandragola, apri il settimo sigillo.. figlio di Luna, sarai presto mio.. prendi la mano che ti sto tendendo stanotte..”

    Un urlo ne lacerò la mente e l'uomo si svegliò tremante. Si sentiva soffocare dal gelido terrore d'addormentarsi ancora e ancora sognar quella voce. Oscura era la presenza che sarebbe tornata a perseguitarlo se avesse ceduto al sonno. Demoniache e adunche le mani che lo inseguivano mentre lui, pietrificato dall'incubo, ne cadeva vittima. Visioni e domande torturavano la mente in cerca d'identità.

 

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    Nelle tenebre, soltanto una sfera di cristallo riluceva nell'aura delle candele.
    “Rivelami chi sono, dimmi che sono libero, dammi la forza di reagire.” L'anziano interrogò la sfera ma, prima che potesse esprimersi, il giovane lo accusò che fosse soltanto un ciarlatano: “Non c'è niente là dentro!”
    “Sei troppo cieco per vedere -lo derise il profeta- ancora troppo cieco”.
    “Non mentirmi!”
    “Sii sincero, è la verità quella che cerchi, figliolo?” Il giovane annuì e l'altro continuò: “Lascia allora che t'insegni come fare ad acquisire la Vista -lo incitò il vecchio- sta a te giocare con la pazzia. Allenta i freni con cui trattieni il respiro della tua mente..”

    Folle era il vivere in bilico sulla lama di un rasoio. Il cercar equilibrio sul tagliente d'argento di quell'amore che feriva a fondo. Amore per Sua figlia, la donna dagli occhi arrossati dalla strage degli innocenti, lei per cui avrebbe sempre pregato, lei che non si sarebbe mai stancato d'invocare con quanto fiato aveva in gola, lei per cui si sarebbe dissanguato. Folle l'essere il settimo agnello destinato al sacrificio mentre il Libro della Vita gli si offriva senza più alcuna riserva. Il settimo figlio del settimo figlio che era spiato e conteso. Bene e Male ne osservavano la crescita, lo attendevano al bivio, entrambi intenti a manipolarlo per attirarlo al proprio fronte, per poterne sfruttare i poteri prima che fosse troppo tardi. Poteri che si rafforzavano ogni giorno di più, brucianti come quella fiamma che gli ardeva nel petto insieme al timore di non riuscir più a controllarli. Strisciante inquietudine per lui che era capace di leggere il destino di uno sconosciuto ma non il proprio. Lui che per anni aveva continuato a cercare la risposta che gli sarebbe stata  rivelata soltanto in punto di morte.
    

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    “Io, il demone nella tua mente ti violenterò stanotte. Ora che la luna è rossa e sanguinante, ora che il sole è arso e nero, ora che il Libro giace muto: è tempo che tu perisca, veggente. Misteriosa vittima d'un crudele inganno, soltanto un'altra innocente pedina dell'eterna lotta tra Cielo e Abisso. Non credi che la morte non sia altro che un secondo concepimento? Non è forse l'unico modo per congedarti infine dai tuoi sogni? Muori ora e, fino alla prossima volta in cui rinascerai, godi del tuo Peccato.”


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