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“How will I survive in this world gone mad?”

Il viscoso indie folk d’oltralpe ha riversato il suo carico di malinconia nella conca aquilana, un folk alternativo e insieme irresistibilmente catchy, che ad un ascolto più attento costringe a confrontarsi e far pace con l’enorme ed irrisolvibile impiccio di essere umani ai tempi dell’Antropocene.

L’aspro sole di montagna cederà lentamente il passo ad un vento pungente sulle rovine sparse dell’antica città vestina di Peltuinum, tra Prata d’Ansidonia e San Pio delle Camere (AQ), e tutto già sembra ironicamente emblematico. Avventori provenienti da ogni regione stendono i teli sulla piana brulicante di grilli, e vengono invitati ad aprirsi all’esperienza, “in ogni senso”.

Black Sea Dahu live paesaggi sonori 2023

Questo lo slogan scelto dal progetto Paesaggi Sonori per il 2023, nel presentare una rassegna che ospiterà nomi del calibro di Trentemøller e Niccolò Fabi in location abruzzesi d’eccezione, luoghi di alto interesse storico e naturalistico, e che oggi accoglie la poliedrica creatura di Janine Cathrein, i Black Sea Dahu.

È un simpatico stambecco leggendario che risale i pendii, facilitato da due zampe più corte, ma conduce in un abisso oscuro in cui rifugiarsi; è una band, ma suona come un’orchestra; è voce di tutto ciò che esiste suo malgrado ma continua a mantenersi in vita, arrendendosi alle forze centripete, per tornare alla terra.

Black Sea Dahu live paesaggi sonori 2023

Una formazione straordinariamente coesa, la cui sintonia ci viene restituita ad ogni nota con estrema vividezza espressiva. La voce calda ed androgina di Janine ci introduce nella foresta con le sue “White Creatures”, e dolcemente ci accompagna in un viaggio nel viale dei ricordi, ad infrangere le barriere che ci separano dal passato burrascoso di “Take Stock of What I Have”. 

Suona come una mazurka “Glue”, e la demenza della nonna è la stessa dell’umanità sull’orlo del precipizio, in attesa di essere colta da un inaspettato seppur fugace momento di lucidità. Nessuno ce la fa da solo, e ce lo ricordano le tracce successive: dopo “One and One Equals Four”, “Transience” ed “Orbit” sono vere e proprie suite orchestrali che aprono una fase più corale, più concitata ma non meno intima, e in cui si sentono più distintamente la formazione classica della band e le influenze neo soul. 

Black Sea Dahu live paesaggi sonori 2023

I Black Sea Dahu ci narrano di amori come condanne, perdite e mancanze, legami inevitabili che come trottole girano non solo su se stesse ma anche tutt’intorno, scagliandosi senza risposte e senza interrogativi contro ogni ostacolo che incontrano, finché non si arrendono alla gravità. 

A questo punto il massaggio percussivo di “Mind Power” è il richiamo a sentire sotto la pelle la nostra innocenza, a rivendicarci il nostro santo diritto a sentire ed immaginare. Un profondo senso di appartenenza e convivialità espresso nella struggente “In Case I Fall For You”, ma anche in “Rhizome” e “My Guitar Is Too Loud” per ricordarci che si appartiene prima di tutto alla propria casa fatta di gesti e ricoperta di epidermide; e certo, ogni tanto si può uscire a prendere una boccata d’aria.

La cornice del Peltuinum

And in the end, you are the ties you made”: “Human Kind” chiude con un crudele bagno di realtà questo incredibile viaggio, che ha lasciato ogni tipo di traccia interiore ed ha attraversato in lungo ed in largo tutti i sensi fino a generarne una sintesi, un senso del sentire con il quale troviamo noi stessi, e che speriamo di continuare ad avvertire, seppur debolmente ed in modo intermittente, una volta andati via.

Andiamo via con la sensazione di esserci redenti, noi che abbiamo cercato il mondo di qua e di là quando il mondo siamo stati sempre noi, io e te, qualunque sia la differenza. Protetti oggi da mura millenarie di mattoni, di alberi e di crinali, e domani da paesaggi ignoti ma da esperire, in ogni senso.

Finale del concerto dei Black Sea Dahu al tramonto

Setlist:

White Creatures
Take Stock Of What I Have
Glue
One and One Equals Four
Transience
Orbit
Mind power
In case I fall for you
Rhizome
I am my mother
My guitar is too loud
Human kind

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