Il cantante dei Disturbed, David Draiman ha commentato “l’affair Spotify” dopo che la piattaforma di streaming è finita al centro di polemiche da parte del mondo musicale e non solo.

Per Draiman senza l’avvento delle piattaforme musicali di streaming l’industria musicale sarebbe crollata da anni. 

“Tutti quelli che attaccano Spotify, vecchi o giovani che siano, dovrebbero ricordarsi di due piccole cose chiamate pirateria e siti bittorent!”

David Draiman ha continuato il suo attacco in altri tweet:

“Prima che lo streaming diventasse quotidianità, gli artisti e tutta l’industria musicale erano sull’orlo del precipizio. Perché? Perché i capi delle etichette discografiche si rifiutarono di guardare al futuro quando due giovani Sean Fanning e Sean Parker, coloro dietro la start-up Napster, si avvicinarono a loro proponendo un nuovo modo per approcciare i consumatori, a livelli mai visti prima, e li hanno travolti.

Fanning e Parker hanno fatto in modo che Napster proponesse contenuti gratuitamente. Anche i siti di pirateria seguirono presto questa nuova percezione della musica libera. Gli artisti hanno sofferto, l’industria musicale ha sofferto e quasi collassata.”

Draiman vede lo streaming come la luce che ha riportato la musica e gli artisti in vita dopo i momenti difficili. Le piattaforme come Spotify hanno reso nuovamente fiorente l’industria musicale rendendo la pirateria obsoleta facendola quasi del tutto sparire.

“Spotify potrebbe avere sicuramente un tasso di loyalty superiore ma ciò non toglie che, senza lo streaming, non ci sarebbe più un’industria musicale. E gli artisti che si lamentano dopo aver venduto il loro intero catalogo.. liquiderebbero il loro patrimonio.”

I “cattivi” della vicenda sono le case discografiche che non hanno saputo cogliere l’occasione nel momento in cui gli era stata proposta la prima volta.

Spotify

Il caso Spotify è nato quando il podcaster Joe Rogan nel suo podcast “Joe Rogan Experience” ha iniziato a usare insulti razzisti e la piattaforma è stata accusata di divulgare informazioni false portando diversi artisti tra cui Neil Young a ritirare la propria musica.

 

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