Abbiamo fatto due chiacchiere con Ville Malja e Jussi Ylikoski, cantante e chitarrista dei finlandesi Moon Shot, per parlare del nuovo album “The Power“, uscito il 26 aprile per Reaper Entertainment.

Ciao e benvenuti su SpazioRock! Prima di tutto, grazie per il vostro tempo per questa intervista e congratulazioni per l’uscita del vostro secondo album “The Power”. Potreste dirci di più sui temi e le ispirazioni che vi hanno guidato nella creazione di questo nuovo disco?

Jussi – Grazie, per noi è un piacere chiacchierare con voi! Parlando dell’album, per me la guida principale era semplicemente seguire la mia ispirazione per ogni canzone e lasciare che il flusso creativo prendesse il suo corso in modo naturale. Non mi è mai piaciuto seguire troppe regole quando scrivo canzoni, perché spesso sono solo limitanti: lascio semplicemente che l’ispirazione prenda il sopravvento.

Ville – Grazie per averci ospitati! Per quanto riguarda il processo creativo che seguiamo noi Moon Shot, cerchiamo sempre di trasformare in musica momenti puri e sinceri della nostra vita. Personalmente, leggo molto e raccolgo idee un po’ ovunque: trovo molto stimolante mettere insieme elementi old school e mixarli con qualcosa di contemporaneo e moderno. Penso al processo creativo come a un incrocio stradale: ci sono un sacco di veicoli diversi che passano; vecchi, nuovi, rossi e neri, e tu osservi e cerchi di catturare l’essenza di quelli in quel momento in cui ti trovi. Penso che questo sia fondamentalmente il lavoro di un artista. Basta saper osservare e pensare!

I vostri singoli “Yes!” e “Shadow Boxer” hanno ottenuto grande popolarità e sono rimasti nelle classifiche radio per diverse settimane. Come avete reagito a questa reazione positiva da parte del pubblico?

Jussi – È stata una reazione meravigliosa, che è andata oltre ogni mia aspettativa. Restare in classifica per così tanto è stato qualcosa di straordinario, e mi ha dato una botta di fiducia non indifferente! Significa che faccio bene a fidarmi ancora del mio istinto creativo…

Ville – Sapevamo che c’era molto potenziale radiofonico nelle nostre canzoni, soprattutto nei singoli che abbiamo scelto per anticipare l’album, ma ritrovarci in classifica per così tanto ci ha ugualmente sorpreso parecchio. È difficile poi parlare della risposta effettiva del pubblico, perché non abbiamo ancora iniziato il tour, ma presto riprenderemo con gli show dal vivo e siamo molto curiosi di vedere quanti nuovi fan arriveranno dopo averci sentiti in radio!

Vorrei saperne di più sulla canzone “Blackened Spiral”. Sembra essere un pezzo particolarmente significativo per voi; potreste dirci quali messaggi ed emozioni volevate trasmettere con questo brano?

Jussi – “Blackened Spiral” è una delle canzoni forse più pop di tutto l’album. Abbiamo deciso di parlare della morte e di come affrontarla, con un testo abbastanza oscuro e a tratti pesante, ma abbinandolo a un mood positivo e sonorità allegre. Un mix che, secondo noi, dà vita a un pezzo molto bello e commovente.

Ville – Mentre scrivevamo questa canzone ho perso un mio amico molto stretto, a causa di un cancro. È una cosa successa molto velocemente, in pochi mesi, ed è ancora difficile affrontarla…. ma quando ho sentito la demo di Jussi per questo pezzo, è stato come se il testo uscisse da solo dalla mia testa. All’inizio ero un po’ spaventato, temevo fosse un po’ troppo onesto e pesante per una canzone rock; ma alla fine abbiamo capito che quando senti davvero quello che stai cantando, il pubblico lo percepisce e riesce a starti vicino, soprattutto durante i live!

Come è stato lavorare con il regista Sami Joensuu per i vostri video? C’è un particolare processo creativo che avete seguito per integrare l’azione dal vivo con le animazioni e l’intelligenza artificiale?

Jussi – Per me è un grande privilegio lavorare con Sami, è un regista di livello mondiale e una bellissima persona. Il processo creativo di tutti i video nasce dalla sua mente e dal supporto del suo team.

Ville – Sami è come una quinta gamba del tavolo per noi quando si tratta della parte visiva della band; è con noi dal primo giorno e ha ora diretto tutti i nostri video. L’idea di utilizzare materiale AI nel video di “Blackened Spiral” è arrivata da lui, e noi siamo stati prontissimi ad accogliere la sua proposta.

Parlando del processo creativo all’interno della band, come avete sviluppato il sound di “The Power”?

Jussi – Penso che il sound provenga principalmente dalla mia esperienza come cantautore, e dalla quantità di suoni e produzioni che ho sperimentato nel corso degli anni. Non mi piace ispirarmi al sound di altre band, perché mi confonde le idee: va sempre a finire che creo qualcosa che non mi appartiene, che suona come qualcos’altro, e non è quello che vogliamo fare con i Moon Shot. È fondamentale anche lo stile di Ville e dal suo senso del ritmo, oltre che dalla sua bravura con la scrittura dei testi.

Parlando del vostro percorso artistico, quali sono stati i principali sviluppi o cambiamenti che avete notato tra il vostro primo album e “The Power”? Come pensate di aver evoluto il tuo suono e la tua identità?

Jussi – Per “The Power” abbiamo mantenuto lo stesso processo di scrittura e produzione di “Confession”, e anche lo stesso team. Penso che questo ci abbia permesso di concentrarci ancora di più sulle canzoni e sulla produzione, perché non abbiamo dovuto imparare nuovi modi di lavorare. Possiamo dire di aver “coltivato” il flusso di lavoro che già conoscevamo, dandoci così la possibilità di concentrarci sulla creatività e crescere molto in questo senso.

C’è una particolare canzone in questo album che pensate rappresenti al meglio la direzione artistica dei Moon Shot? Se sì, perché?

Jussi – È difficile sceglierne solo una, perché il nuovo album ha molte sfaccettature. Ma la mia preferita è “Ride Faster”: ha alcuni elementi epici e un’atmosfera che mi sento molto vicina. L’introduzione con il loop di chitarra, che porta al ritornello, è un piacere per le orecchie per me, e penso faccia capire a chi ascolta qual è il nostro stile musicale.

Ville – Per me è la traccia di apertura dell’album, “Life Is a Killer”. Ci sono elementi monumentali, progressioni drammatiche e testi intimi e onesti: un ottimo mix di cosa sono i Moon Shot.

Come pensate che il pubblico reagirà a “The Power”? Ci sono messaggi o emozioni specifiche che vorreste veicolare ascoltando questo album?

Jussi – Spero che chi ci ascolta proverà la stessa eccitazione e gioia che ho provato io quando ho scritto queste canzoni. Penso che ogni canzone abbia il suo sound caratteristico, ma per me sono tutte speciali e coinvolgenti: spero davvero che sarà così per tutti.

Ville – Difficile dirlo! Penso che “The Power” riuscirà a far provare diversi stati d’animo a chi ci ascolta, dall’euforia alla malinconia. È questo il bello!

Guardando al futuro, quali sono i vostri prossimi obiettivi come band dopo l’uscita di “The Power”? Ci sono nuove sfide che vorreste affrontare o nuove direzioni musicali che state esplorando?

Jussi – Abbiamo molti concerti in programma in tutta Europa, ma pensiamo sia troppo presto per dire qualcosa su una qualsiasi direzione musicale futura.

Prima di salutarci, ho una domanda veloce sulla promozione dell’album. Ho notato che state facendo alcuni concerti in Finlandia e Germania, state pianificando qualcosa in tutta Europa dopo l’estate?

Jussi – Abbiamo molti concerti in Europa in programma per novembre e dicembre, principalmente in Germania, però. Ma visiteremo anche altri paesi. Consigliamo sempre di tenere controllato il nostro sito web, su cui aggiorniamo sempre le date dei nostri live.

Grazie ancora per il vostro tempo. Speriamo di vedervi presto in Italia!

Jussi – Grazie! Speriamo di venire presto in Italia per suonare un po’ di rock’n’roll!

Ville – Ci piacerebbe suonare “The Power” in Italia nei prossimi mesi, speriamo di vederci presto!

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