Richie Faulkner, chitarrista dei Judas Priest ha recentemente parlato dei progressi delle varie sessioni di songwriting del loro nuovo album, seguito del precedente “Firepower” del 2018.

A tal proposito ha infatti dichiarato:

È ancora in corso. Ed è stato rallentato molto a causa, ovviamente, della pandemia. Volevamo riunirci, come abbiamo fatto in ‘Firepower’, e registrarlo insieme, ma, ovviamente, i lockdown e tutto il resto hanno rallentato quel processo. Alcuni di noi vivono negli Stati Uniti, alcuni di noi vivono nel Regno Unito, quindi stare insieme si è rivelato un po’ difficile negli ultimi due anni. Ora tutto si sta aprendo, è un po’ più facile, ma ora siamo in viaggio, quindi abbiamo un ciclo di tour da fare. Quindi, se possiamo, potremmo essere in grado di farlo tra i cicli di tour.

Riguardo la data di uscita, i fan dei Judas Priest dovranno attendere ancora un po’, Faulkner infatti ha confermato che non c’è ancora una data di uscita, in quanto le canzoni ci sono ma devono essere ancora registrate completamente tranne per le parti di batteria. Ha infatti detto, nella nuova intervista con il podcast “Metal From The Inside”: “Non abbiamo una data di uscita. Non è finita. Abbiamo le canzoni, ma dobbiamo registrarle. Abbiamo registrato la batteria. Non so se questo è stato ancora detto“.

Per quanto riguarda la direzione musicale del nuovo materiale della band, il mese scorso è stato chiesto a Faulkner se il prossimo album della band sarà più “progressive” del precedente “Firepower”. Faulkner ha risposto:

Sì, il metallo c’è. Ma ecco il punto: abbiamo fatto del nostro meglio per non replicare nulla di ciò che abbiamo fatto. Da ‘Rocka Rolla’ fino a ‘Firepower’, ogni disco ha avuto un carattere distintivo. Ed è difficile perché i fan dicono: “Vogliamo un altro “Painkiller”, ‘Vogliamo un altro ‘British Steel'”. Ed è, tipo, ‘Amico, l’abbiamo già fatto’. I fan sanno che siamo una band che è sempre piena di avventure e di nuove cose, quindi, sì, questo ha probabilmente alcuni elementi più progressive che non abbiamo mai veramente approfondito prima. Ed è emozionante, perché, ancora una volta, dà a noi e ai nostri fan un’altra opportunità di vedere un lato diverso di Priest. Ma è ancora metallo. C’è solo di più. Ci sono più note di prima”.

Ha poi aggiunto riguardo il nuovo album:

È diverso da ‘Firepower’, ma il sicuramente… Puoi sentire da dove proviene. Non è nemmeno ‘Firepower 2’… È difficile dire qualcosa in questi giorni senza che le persone pensino… Se dico che è come una continuazione di “Firepower”, la gente pensa che sia “Firepower 2”. Ha il suo carattere, ha le sue gambe e non vediamo l’ora di rilasciarlo al mondo quando sarà finito.

Il prossimo lavoro della band vedrà inoltre la band riunirsi con il team di produzione di “Firepower” composto da Andy Sneap, Tom Allom e Mike Exeter.

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