Sono in tutti i negozi, nei centri commerciali, in ogni programma TV o radio, ovunque esista la filodiffusione, anche tra le corsie del supermercato più sperduto. Quando Mariah Carey, Michael Bublé e gli Wham! uniscono le forze e si insinuano prepotenti nei nostri ascolti, non può che essere arrivato il Natale. Se durante le feste ciò che vi manca è un po’ di rock, e se poi anche “Mistress For Christmas”, “Thank God It’s Christmas” e “Jingle Bell Rock” hanno perso d’interesse, questa selezione è decisamente quello che serve per trascorrere un Natale alternativo.

01. The Flaming Lips – “Christmas At The Zoo”

Immaginate una canzone di Natale prodotta da Phil Spector, suonata dai The Pretty Things e cantata da Julian Casablancas. Il risultato di questo mix indie-psichedelico potrebbe essere proprio “Christmas At The Zoo” dei The Flaming Lips, un inno natalizio in pieno stile naif che nel 1995 fu incluso nell’ottimo “Clouds Taste Metallic”. Rintocchi di campane su chitarre distorte fanno da sfondo a questa storia dai connotati animalisti e un po’ disneyiana. In una vigilia senza neve, Wayne Coyne e soci decidono di aprire le gabbie per liberare gli animali nello zoo ma inaspettatamente le creature scelgono di rimanere dove si trovano perché, seppur infelici, sentono di non poter trovare salvezza altrove. I The Flaming Lips creano così una allegoria per riflettere sul significato della vita o hanno semplicemente esagerato con il marsala nello zabaione?

02. Lacuna Coil – “Naughty Christmas”

Si gioca in casa con i Lacuna Coil, che nel 2016 hanno augurato buon Natale a modo loro con “Naughty Christmas”. La canzone si basa sulla leggenda dei Krampus, uomini-caproni affamati di bambini “cattivi” che vagano per le vie dei paesi facendo suonare i campanacci e le catene che si portano appresso. Non c’è da scherzare con Cristina Scabbia e compagni.

03. King Diamond – “No Presents for Christmas”

Basta una risata demoniaca a King Diamond dei Mercyful Fate (al suo debutto solista nel 1985) per fare a pezzi i classici natalizi accennati in “No Presents For Christmas”. Con tutta l’irriverenza di cui è capace, Diamond, alias Kim Petersen, scatena una tempesta di riff su cui inizia a cantare strofe contro il vecchio Babbo Natale che probabilmente quell’anno gli ha portato solo carbone. Un mix di recitazione teatrale misto a un divertente sketch comico in pieno stile King Diamond.

04. Joni Mitchell – “River”
 
Natale è anche tempo di riflessione e non è detto che debba essere per forza una ricorrenza gioiosa. Lo sapeva bene la cantautrice canadese Joni Mitchell quando nel suo capolavoro del ’71 “Blue” ha incluso la traccia “River”. Sebbene non si tratti di un brano prettamente da festa, è diventato negli anni un classico natalizio contemporaneo godendo di diverse reinterpretazioni. La rottura con Graham Nash è raccontata tra le righe di un Natale in cui tutti sono indaffarati per le feste ma non c’è felicità nel cuore della giovane cantante, solo voglia di fuggire via. Un’emozionante ballata dove il pianoforte attinge copiosamente da “Jingle Bells” e la voce di Joni Mitchell raggiunge vette stellari.

05. Type O’ Negative – “Red Water (Christmas Mourning)”

Un intro che sembra quasi una marcia funebre mette in luce il lato più triste del Natale, quello che mette in luce lo scarto fra le aspettative e la realtà. Peter Steele canta di una tavola imbandita per sette mentre i commensali sarebbero dovuti essere undici, con riferimento al padre (deceduto proprio la mattina di Natale) e ad altri tre familiari che hanno lasciato questo mondo. Mentre si prova a processare il dolore della perdita, il “vino rosso” che annaffia i banchetti serve per “scacciare” i fantasmi del passato. Due sono i riferimenti ai classici natalizi: un accenno di tastiere che riproduce “Carol of the Bells” e poi “God Rest Ye Merry Gentlemen”, sovrastato dal rumore di una bufera di neve ululante, un ornamento che cade dall’albero di Natale e una ragazza che piange. “Red Water” non è la tipica canzone di Natale. Non è celebrativa. È un’elegia della mancanza che negli anni, con la morte di Peter Steele, ha acquisito sempre più significato.

06. Tankard – “Fuck Christmas”

Con questa esplosione diretta di punk-metal bellicoso, i teppisti del thrash metal più eccentrici della Germania sferrano una dura critica al dilagante sfruttamento aziendale durante le festività natalizie, trattando un punto politico abbastanza serio anche mentre capeggia un titolo irresistibilmente accattivante e squillanti campanelli suonano a festa insieme ai riffoni di chitarra. Incluso nel settimo album, l’omonimo “The Tankard” del 1995, “Fuck Christmas” è un brano che parla anche a chi per il Natale non ha mai avuto una particolare simpatia.
“E comunque era nato ad Agosto…”

07. Bad Religion – “Angels We Have Heard on High”

Pubblicato nell’autunno del 2013, questa raccolta di nove canzoni presenta una varietà di inni e standard natalizi che rendono quasi tutti lode a una divinità in cui la band non crede. Ma perché uno dei gruppi più atei del panorama musicale (come il nome stesso lascia intuire) dovrebbe registrare un EP di classici natalizi? Quando era appena un ragazzo, Greg Graffin frequentava il coro della scuola in cui era solito cantare brani dalla radio e, quando era stagione, canti natalizi. La selezione di canzoni all’interno di questo disco è stata debitamente eseguita durante i saggi scolastici. Stavolta il ragazzo è cresciuto e ha composto arrangiamenti più che raffinati, dove il senso di controllo della band è totale nonostante il fatto che “Christmas Songs” sia stato registrato da musicisti di stanza in tre diverse parti degli Stati Uniti. Ed è interessante considerare che il 20% dei proventi dell’EP sono stati devoluti ad una associazione per aiutare le vittime di pedofilia da parte del clero (SNAP). Con un ironico gioco delle parti, i Bad Religion catturano lo splendore della musica tradizionale cristiana pur non condividendone gli ideali religiosi, ma incarnandone perfettamente lo spirito.

08. Sum 41 vs. Tenacious D – “Things I Want”

Difficile pensare a una collaborazione tra Sum 41 e Tenacious D ma non così tanto se si pensa all’elemento che li accomuna: la goliardia. E quale occasione migliore che prendersi gioco del Santo Natale? Così è nato il brano “Things I Wanted”, incluso nel CD “Kevin & Bean Present Swallow My Eggnog” pubblicata dall’emittente radiofonica losangelina KROQ. In un delirio heavy metal à la Iron Maiden, Jack Black canta: “Voglio tutti i diritti d’autore dei Beatles, voglio eliminare la Florida dalla mappa, voglio il top speedo di Pamela Anderson / So di essere stato cattivo ma vi garantisco che me lo merito”. Al disco del 2001 realizzato per scopi benefici hanno preso parte anche Gorillaz, Jimmy Eat The World, Weezer a molti altri.

09. KoRn – “Jingle Balls”

Una versione di “Jingle Bells” come non l’avete mai sentita realizzata da un’altrettanta insolita versione dei Korn, con il chitarrista Brain “Head” Welch alla voce. Registrata durante le sessioni di “Follow The Leader” nel ‘99, il brano è stato inserito nella versione australiana del singolo “Wake Up” per poi approdare definitivamente nella versione bonus di “Issues”. Questa versione death metal del classico di Natale renderebbe festoso anche il metallaro più incallito.

10. Ronnie James DioTony Iommi, Rudy Sarzo, Simon Wright – “God Rest Ye Merry Gentlemen”

Un ritorno ai gloriosi tempi di militanza nei Black Sabbath. Il leggendario Ronnie James Dio interpreta un classico della tradizione natalizia sui fraseggi ispiratissimi di Toni Iommi rendendo questa versione epica dall’inizio fino alla fine. Estratta dalla raccolta “We Wish You A Metal Xmas… And A Headbanging New Year”, questa interpretazione heavy metal di “God Rest Ye Merry Gentlemen” vede coinvolti anche l’ex bassista dei Quiet Riot Rudy Sarzo e l’ex batterista degli AC / DC e Dio, Simon Wright. È quasi un miracolo di Natale come il brano sia stato trasformato da canto polifonico in una melodia schiacciante con il minimo riarrangiamento rendendo l’idea di una maestosa aria operistica.

… e se questi 10 brani non sono abbastanza, ecco una playlist alternativa, tutta per voi!

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