Sonata Arctica European Tour 2016
20/10/16 - Alcatraz, Milano


Articolo a cura di Costanza Colombo

TWILIGHT FORCE


Non capita tutte le sere di varcare la buia soglia dell'Alcatraz e ritrovarsi sospesi nel violetto di un altrove fantastico. A dare il meritato benvenuto alle prime file, di nero vestite, è stato infatti il sapphire dragon sovrano indiscusso del palco (e dell'immaginario) dei Twilight Force. Investiti della sacra quest di conquistare cuore e attenzione del pubblico, prima di uno dei più attesi appuntamenti della stagione, i prodi svedesi si sono battuti con valore, tornando a casa con le bisacce colme di gloria. Alla presenza scenica, curata fin nel minimo dettaglio (basti citare i costumi feat. orecchie a punta, mantelli, spadone e sfera di cristallo), si somma non solo l'evidente entusiasmo dei soggetti in questione, trasmesso senza riserve al pubblico, ma anche perizia tecnica, assoli a rotta di collo e acuti che avrebbero spaccato i timpani a Campanellino.

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Questi gli ingredienti della riuscitissima (almeno per gli estimatori del genere) formula magica già anticipata dall'uscita di "Heroes Of Mighty Magic". A tal proposito si segnala la travolgente resa live di "Battle Of Arcane Might" e "Flight Of The Sapphire Dragon". La line-up si è quindi dimostrata capace, anche dal vivo, di strizzare l'occhio al folklore, sul sottile confine tra magia e ironia, offrendo un power metal movimentato e frizzante, a volte quasi recitato. C'è stato infatti chi si è radunato intorno ad un falò immaginario acceso sul palco oppure chi è saltato a suonare in spalla al frontman senza che ciò ne compromettesse la prova. Trangugiato l'ultimo sorso di pozione, il parterre si è tramutato in un prato brulicante (e saltellante) di cavallette e folletti. La morale della fiaba si riassume nella reazione alla domanda del frontman: "Can we just play here every day?" la cui unica risposta possibile è quindi: "Yes, we'd love that!"

 

Setlist:

Battle of Arcane Might
Forest of Destiny
Enchanted Dragon of Wisdom
Riders of the Dawn
Powerwind
Flight of the Sapphire Dragon
There and Back Again
Gates of Glory
The Power of the Ancient Force
Knights of Twilight's Might  


SONATA ARCTICA


Sebbene, grazie alla più organica proposta di "The Ninth Hour", la band finnica sia uscita da quel limbo a cui le due pubblicazioni precedenti l'avevano in qualche modo relegata, soprattutto nell'ottica dei fan della prima ora, la scelta della setlist proposta all'Alcatraz rispecchia, ancora una volta, quanto i Sonata Arctica continuino ad allontanarsi dalla tradizione, prettamente power metal, privilegiando brani più recenti e sopratutto ritmi meno sostenuti. Dei più movimentati cavalli di battaglia sono stati infatti proposti soltanto "Fullmoon" e "Don't Say A Word" rispettivamente in settima e ultima posizione suscitando, inevitabilmente, il maggior coinvolgimento del pubblico. Perfino dell'intramontabile "Silence" sono state proposte soltanto la ballad "Tallulah", risultata nel sing-along da contratto, e, come promesso da Tony Kakko durante la nostra precedente video-intervista, "The Power Of One", senza dubbio uno dei momenti più intensi della serata. Niente di pervenuto dal povero "The Days Of Grays" mentre dell'imprescindibile "Winterheart's Guild" è stata offerta la sola opener incastonata, ad accelerare il ritmo, tra la sognante "Among The Shooting Stars" e la tanto autocritica quanto lenta "We Are What We Are". Peccato sia mancata la vivacità di un brano come "Rise A Night" che, almeno su disco, sembrava confezionata apposta per un live.

 

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Nonostante i Sonata Arctica odierni si confermino un'altra band rispetto a quella degli anni che ne fecero storia e fortuna, i finnici hanno comunque saputo tener banco con la perizia propria di scafati professionisti. A voler trovare il pelo nell'uovo, la band è apparsa statica, confidente che bastassero le melodie e il carisma di Kakko a creare atmosfera e coinvolgimento. Ad ogni modo, in parallelo alle rispettive release, la prova offerta da questo tour dimostra un innegabile miglioramento rispetto ai due precedenti. Grande assente, anche secondo i canoni dell'approccio attuale, la doppietta "White Pearl, Black Oceans" - Part I e II per cui, a quanto pare, si dovrà attendere un'ulteriore, e già ampiamente pubblicizzata, data italiana nei primi mesi del 2017.


Chiudendo un occhio sulla netta differenza nella reazione a certi brani piuttosto che altri, la sensazione generale, a fine show, è che i Sonata possano contare sul sostegno di un'affezionata e soddisfatta fan-base; che poi questa sia (anagraficamente parlando) costituita più da Pariah's children che da black sheep è qualcosa che a quanto pare non turba minimamente i nostri beniamini finnici.


Setlist:


Closer to an Animal
Life
The Wolves Die Young
In Black and White
Tallulah
Fairytale
FullMoon
Among The Shooting Stars
Abandoned, Pleased, Brainwashed, Exploited
We Are What We Are
The Power of One


Encore:
I Have The Right
Don't Say a Word




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