Amorphis
Forging The Land Of Thousand Lakes

2010, Nuclear Blast
Gothic

Recensione di Davide Panzeri - Pubblicata in data: 07/07/10

Per la carriera della maggior parte dei gruppi metal (ma non solo) esistono due tappe fondamentali: la prima è la registrazione di un album live, la seconda è la produzione di un DVD. I finlandesi Amorphis giungono a piè pari su entrambe le caselline, ponendovi il loro timbro di presenza con un live album ed un DVD congiunti. Dopo quasi vent’anni di onoratissima carriera è finalmente giunto il momento di gustarsi, per chi non li avesse ancora visti dal vivo, le loro performance on stage. Per quello che ci riguarda, siamo qui a commentare “Forging The Land Of Thousand Lakes”, album composto dalle tracce estrapolate direttamente dal DVD. Lo show registrato è quello tenutosi il 20 novembre 2009 al Club Teatria di Oulu (Finlandia), dove gli Amorphis suonarono come gruppo spalla dei connazionali Stratovarius.

La tracklist, composta da ben sedici brani, è incentrata ovviamente sull’ultimo album pubblicato dalla band, “Skyforger”, qui rappresentato da ben cinque canzoni. Quel che salta subito all’orecchio è l'incredibile pulizia sonora (pure troppa per un live, a dire il vero). Gli strumenti sono calibrati e mixati alla perfezione, anche se la potenza scaturita dal live album qui non è minimamente paragonabile alla versione studio. Meno evidente, ma persistente, è invece la non sontuosissima prestazione di Tomi Joutsen alla voce. Deficitario e sottotono nelle parti pulite (prendiamo per esempio l’opening track “Silver Bride”), recupera egregiamente nelle parti growl (“Majestic Beast”, tanto per dirne una). Oltre ai nuovi pezzi vengono ovviamente proposte vecchie glorie, vere e proprie chicche del passato, talvolta relegate a condividere tempo e spazio con altre canzoni (vedi “Magic And Mayhem”, in coppia con la sontuosa “Black Winter Day”), o riunite in un lungo medley come nel caso dei brani estratti da “Elegy”. Rimango sempre un po’ interdetto di fronte a queste operazioni: da una parte è bello poter riascoltare brani di repertorio che da tempo non venivano eseguiti, ma dall’altra è brutto vederle riprodotte per pochi minuti e per giunta non nella loro interezza. Chiude l’album la sempreverde ed eterna “My Kantele”, emozionate come da tradizione, che in coppia con “House Of Sleep” risveglia gli animi degli astanti, i quali, a dirla tutta, si impegnano nel non farsi sentire praticamente per tutta la durata del disco. Sono davvero freddi questi finlandesi e questa caratteristica va a incidere sulla resa finale del prodotto: il concerto sembra risultare vuoto, pochi scambi di battute tra band e pubblico, pochi incitamenti e poca emozione in generale.

Spero che il DVD possa smentirmi, con il desiderio che il discorso di poco fa sia solo il risultato della mancanza di una controparte visiva. Per il resto, questo “Forging The Land Of Thousand Lakes” si presenta come un prodotto appetibile solo ai fan della band; per tutti gli altri invece, è consigliato l’acquisto del DVD.



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