Iced Earth
Festivals Of The Wicked

2011, Century Media
Heavy Metal

Recensione di Marco Somma - Pubblicata in data: 21/09/11

Lo abbiamo atteso cosi a lungo, rincorrendo le notizie sulle date di pubblicazione, da essere spinti a cominciare a dubitarne. Certo non siamo di fronte ad un caso “Chinese Democracy”, ma che il buon Jon Schaffer, leader indiscusso degli Iced Earth, questa volta abbia voluto farci aspettare non c’è alcun dubbio. Il risultato di tanta attesa è solo in parte all’altezza delle aspettative. “Festivals Of The Wicked” si rivela un prodotto ricco di alti e bassi, segnato da scelte spesso discutibili, che mette a dura prova tanto il fan più accanito quanto il recensore più critico.

Non ci vuole poi molto perché un box-set come questo possa fare gola, tre concerti, ripresi nella loro interezza, un documentario on the road, un cd live con il meglio di quanto si possa estrarre dai tre concerti di cui sopra e per non farsi mancare nulla qualche videoclip e una manciata di foto tanto per gradire. Ah, quasi dimenticavo, una bella bandierona con il buon Seth Abominae armato di chitarra come ciliegina sulla torta. Possiamo star sicuri che i sostenitori duri e puri della band avranno pane per i loro denti, meno sicuro è che questo pane sia davvero tanto fresco e saporito quanto fragrante. Cominciamo con il mettere in chiaro il primo punto fondamentale, qui di fresco c’è ben poco. Le performance più recenti risalgono a quasi tre anni or sono. Non che la cosa sia necessariamente un problema, la musica si sa non ha età. Detto questo non resta che valutare queste performance.

In tutti e tre i concerti scelti dal buon Jon, l’esecuzione da parte degli strumentisti è ai limiti dell’umano. Come di rito Schaffer si rivela una macchina trita riff, ponendo una base ritmica granitica e totalmente priva di sbavature. Non c’è che dire neppure sul lavoro al basso, della chitarra solista o alle pelli. La band mette in scena un’ottima selezione di pezzi, andandoli a pescare in vent’anni di carriera, senza perdere mai di vista né tecnica né intenzione. Tutto ciò potrebbe e tutto sommato riesce a bastare per considerare i propri soldi spesi bene, ma a onor del vero c’è anche qualcosa che non va, e sfortunatamente si tratta del lavoro dei vocalist che non sempre si rivelano all’altezza. Molti di voi staranno già pensando che in effetti uno dei tre concerti vede al microfono il meno popolare Ripper Owens, che di certo non si sarà distinto… ma qui casca l’asino. L’umile Ripper, umile perché è evidente che le pose da rock star non sono proprio nelle sue corde, fa invece il suo lavoro con straordinaria padronanza, donando ad ogni pezzo vita oltre ad una buona dose di furia. Certo il suo è uno stile singolare, peculiare solo quanto la sua timbrica, che comprensibilmente può non piacere, ma si dovrebbe essere sordi per non riconoscere la straordinaria qualità del lavoro fatto dall’ex Judas. Un cantante incredibilmente dotato, un contorsionista dell’ugola con una carica unica. Insomma se volete andarvi a cercare il baco non lo troverete di sicuro nella sua performance. Peccato che una volta ancora la fortuna non abbia voluto sorridergli e lo vocalist storico sia tornato a reclamare il proprio posto in scuderia.

Mosso da tutta una serie di motivi più o meno validi (per conoscerli vi rimando al documentario presente nel secondo DVD), Schaffer decide di allontanare Owens in favore del vecchio amico Barlow e il gioco è fatto. Dai locali semivuoti si ritorna ai palazzetti gremiti. Peccato che il successo di pubblico non corrisponda necessariamente alla qualità dell’offerta. Come Sansone, Barlow, privato della sua folta criniera, sembra aver perso lo smalto che ne aveva fatto una delle migliori voci del genere. Certo la presenza scenica c’è ancora tutta, animale da palcoscenico lo è rimasto, ma di tutte quelle armoniche che è stato? Salvo rare eccezioni udibili solo a concerto inoltrato con la voce scaldata al massimo e con il minor numero di acuti possibile, Barlow ci fa dono di una prestazione spaventosamente sotto tono. A tratti la voce si fa stentata, incerta e priva di corpo, soprattutto quando deve raggiungere quelle tonalità più alte e graffianti che ne hanno fatto la fama. Anni di canto selvaggio, poche cure per la propria ugola, forse hanno fatto il danno anche se è difficile valutare con precisione quali siano le vere cause del declino. Quel che è certo è che anche la scelta dei pezzi in scaletta non lo aiuta minimamente. La trilogia di Gettysburg si rivela uno scoglio troppo duro, le corde vocali del nostro impattano malamente e lo stesso vale per gli altri cavalli di battaglia di Owens come la fulminante “Ten Thousand Strong”. Mosso probabilmente dall’orgoglio Shaffer non rinuncia a portare in scena anche i pezzi più recenti della discografia della band, anche se il pubblico probabilmente non ne avrebbe sentito più di tanto la mancanza, e a farne le spese è l’uomo al microfono. Peccato! Peccato almeno per i fan, non certo per le tasche della band a cui l’operazione ha comunque reso bene.

Nel complesso “Festivals Of The Wicked” si rivela quindi come un una pietra preziosa per i fan, purtroppo però non priva di imperfezioni e tagliata in modo discutibile. Nel frattempo le cose in casa Iced Earth sono cambiate di nuovo, Barlow è riuscito dal gruppo (manco fosse Frusciante) ed un giovane ma promettente Stu Block ne ha assunto l’impegnativo ruolo… A noi non resta che goderci queste testimonianze di quanto è stato ed incrociare le dita per il futuro.



Disc I - Live at Metal Camp Open Air 2008

01. Dark Saga
02. Vengeance Is Mine
03. Burning Times
04. Declaration Day
05. Violate
06. Pure Evil
07. Watching Over Me
08. Ten Thousand Strong
09. Dracula
10. The Coming Curse
11. I Died For You
12. Travel In Stygian
13. A Question Of Heaven
14. Melancholy (Holy Martyr)
15. My Own Savior
16. Iced Earth

- Documentary

Disc II - Live at Rock Hard Festival 2008


01. Dark Saga
02. Vengeance Is Mine
03. Burning Times
04. Declaration Day
05. Violate
06. Pure Evil
07. Watching Over Me
08. Ten Thousand Strong
09. Dracula
10. The Coming Curse
11. Travel In Stygian
12. A Question Of Heaven
13. Melancholy (Holy Martyr)
14. My Own Savior
15. Iced Earth

Live at Wacken Open Air 2007

16. Burning Times
17. Declaration Day
18. Violate
19. Vengeance Is Mine
20. Ten Thousand Strong
21. The Hunter
22. Stormrider
23. A Charge To Keep
24. My Own Savior
25. Prophecy
26. Birth Of The Wicked
27. The Coming Curse
28. Iced Earth

Bonus Video Clips & Pictures

29. Ten Thousand Strong
30. When The Eagle Cries
31. The Reckoning (Don't Tread On Me)
32. Declaration Day
33. Framing Armageddon
34. Photo Slideshow

CD

01. Dark Saga (Llive at Metal Camp Slovenia 2008)
02. Vengeance Is Mine (Llive at Metal Camp Slovenia 2008)
03. Burning Times (Llive at Metal Camp Slovenia 2008)
04. Declaration Day (Llive at Metal Camp Slovenia 2008)
05. Prophecy (Live at Wacken Open Air 2007)
06. Birth Of The Wicked (Live at Wacken Open Air 2007)
07. The Coming Curse (Live at Wacken Open Air 2007)
08. Ten Thousand Strong (Live at Wacken Open Air 2007)
09. Travel In Stygian (Live at Rock Hard Festival 2008)
10. Dracula (Live at Rock Hard Festival 2008)
11. A Question Of Heaven (Live at Rock Hard Festival 2008)
12. Iced Earth (Llive at Metal Camp Slovenia 2008)

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool