Certo, adesso portano venti anni in più sulle spalle, eppure, coloro che nel 1999 ebbero l'enorme fortuna di assistere a uno dei migliori concerti heavy metal della storia avranno molto da raccontare a figli, nipoti e parenti vari. In occasione dell'anniversario di quella mirabile esibizione tenutasi in due serate e che vide protagonisti assoluti degli Iced Earth all'apice della propria forma, la Century Media decide di ristampare "Alive In Athens" con l'aggiunta di un brano, "Colors", al tempo escluso dalle registrazioni. Da una parte la creatività e la precisione ritmica di Jon Schaffer, dall'altra la voce miracolosa di Matt Barlow: il perno sul quale allora ruotava il gruppo statunitense si rese interprete di una prova energica e dal pathos eccezionale, priva di cali di tensione e momenti di stanca.
Nonostante l'album ancora oggi desti qualche sospetto in merito a un'eccessiva definizione "da studio", resta indiscutibile l'estrema perizia esecutiva mostrata dal vivo dalla band tutta; permettersi, poi, una scaletta da brividi che pochi al mondo riescono a vantare, agevola la mimesi empatica con le scatenate vedette sul palco. I nostri estrapolano davvero l'essenza da una cinquina di dischi i cui soli titoli fanno accapponare la pelle dall'emozione: dall'esordio omonimo a "Night Of The Stormrider", da "Burnt Offerings" a "The Dark Saga", sino a "Something Wicked This Way Comes", il power/thrash atmosferico e oscuro del combo viene declinato on stage in ogni sua singola sfumatura. Difficile operare una cernita, ma "Burning Times", "Vengeance Is Mine", "Melancholy (Holy Martyr)", "Dante's Inferno" e l'intera suite "Something Wicked" rappresentano i brani indimenticabili di una performance straordinaria.
Come veri e propri dei, gli Iced Earth due decadi orsono si issarono sulla cima dell'Olimpo musicale, lasciando ai posteri una testimonianza esemplare delle loro qualità: e non poteva che essere l'Ellade la terra scelta per l'eroico tripudio.