This is the moment you’ve been waiting for
Don’t call it a warning, this is a war
Sabato 11 febbraio, il sole su Milano. Ma qui andiamo oltre al mero dato meteorologico, perchè il sole altro non è che l’incarnazione dello stato d’animo di noi tutti, rassenerati, rincuorati, completamente immersi nel vivo di una giornata che aspettavamo da tempo e che ci siamo goduti a pieno, dal primo istante in fila fino agli ultimi, malinconici, attimi sul parterre del Mediolanum Forum tutto lacrime, ossa rotte e tanto amore.
Il ritorno dei Bring Me The Horizon in terra italica è uno degli ultimi rimasugli di quella macabra giostra di annullamenti e spostamenti che hanno martoriato e messo a terra il mondo della musica live: quale miglior modo, quindi, se non con questo Post Human European Tour per chiudere (quasi) definitivamente questi tre anni di buio e mancanza, una live experience che prende la pandemia e tutti i suoi residui tossici e li smembra dinanzi a noi, in un sacrificio di sangue e sudore atto a porre la lapide – si spera definitivamente – su uno dei periodi più duri della nostra vita.

Tocca agli Static Dress e ai Poorstacy iniziare ad imbevere di post-hardcore le molotov per riscaldare prima – e incendiare dopo – una platea che già inizia a trasformare i primi passi all’interno del forum in mirato moto da moshpit, allenamento che sveglia i muscoli atrofizzati, ora stanchi, ma sorridenti, condizione più che sufficiente per finire sotto le ruote della travolgente ora abbondante degli A Day To Remember che, tra grandi classici (“The Downfall Of Us All”, “All Signs Point To Lauderdale”), tirate alternative metal (“Paranoia”) e momenti acustici (“If It Means A Lot To You”), mettono su uno show di assoluto livello, un ottimo biglietto da visita capace di smuovere anche chi della band americana conosceva poco o nulla.
Ma il momento che tutti bramiamo è a qualche minuto di distanza da noi, l’enorme schermo che giganteggia sul parterre inizia ad animarsi, in cerca di batteri da distruggere e di circle pit da generare: i Bring Me The Horizon calcano il palco milanese e tutto si scioglie, le insicurezze cadono quando “Can You Feel My Heart” controlla ed accelera i nostri battiti, i cattivi pensieri si disintegrano con il groove di “Happy Song”.

È una live experience a tutti gli effetti, quella creata da Oli Sykes e compagine, un viaggio visivo e musicale che riporta on stage la potenza viscerale di un EP (“Post Human: Survival Horror”) partorito durante i tempi malati del coronavirus ed intriso di rabbia, ferocia e di costanti sguardi al passato, a livello musicale – un sound che riesamina la contaminata ruvidezza di “There Is A Hell…” – e, soprattutto, a livello emotivo: “Dear Diary,” ci da uno schiaffone per svegliarci dal torpore, “Teardrops” e “Parasite Eve” ci fanno saltare per aria, “Kingslayer” affonda spietatamente la spada nel fardello di negatività che ci si è incollato addosso.
La band dello Yorkshire compone una scaletta (identica per tutto il tour) che sviscera tutto il meglio fatto dal 2013 in poi, dall’iconico coro “We’re going nowhere” di “Shadow Moses”, urlato a pieni polmoni dall’intero forum, all’ipnotico riff con cui Lee Malia preannuncia le trame di “MANTRA”, il tutto certificato dalla perfetta amalgama di metal, pop e elettronica che cuce il caleidoscopico vestito sonoro dei Nostri. Spazio anche alle novità (“DiE4u”, “sTrAnGeRs”), trampolino per una delicata e toccante acoustic version di “Follow You” e per la forza emotiva di una “Drown” che fa cantare all’unisono tutti i settori della venue meneghina.

Encore di spessore, acceso dalle mitragliate di “Obey”, reso immortale da “Sleepwalking” e fatto esplodere dalla conclusiva “Throne”, un’apoteosi di voci che cura in qualche minuto tutte le ferite aperte che ci hanno graffiato pelle e spirito per anni.
Una serata straordinaria e assolutamente necessaria, quella regalataci dai Bring Me The Horizon, un’esperienza catartica e di connessione di anime, per esorcizzare i demoni e i fantasmi che ci perseguitano come ombre, ora rantolanti al suolo, senza più forza vitale. Perchè ora domina il sole, non solo su Milano, ma su tutte le nostre teste. Ora possiamo dirlo, stiamo bene.
Setlist
Can You Feel My Heart
Happy Song
Teardrops
MANTRA
Dear Diary,
Parasite Eve
sTrAnGeRs
Shadow Moses
Itch For The Cure (When Will We Be Free)
Kingslayer
DiE4u
Follow You
Drown
Encore
Obey
Sleepwalking
Throne