Il Music Of The Spheres World Tour è la tournée mondiale dei Coldplay per promuovere il loro ultimo album dal medesimo titolo e con lo scopo ambizioso di sostenere la battaglia per ridurre le emissioni di anidride carbonica nel mondo. Il tour prevede esibizioni in varie località del mondo e la band tra le diverse tappe europee ha scelto di toccare anche Napoli il 21 giugno. La città che aspettava da tempo di ospitare un evento di rilievo mondiale ha risposto con enorme entusiasmo, tanto da determinare il sold out nel giro di pochissimo tempo e la decisione di aggiungere una seconda data il 22 giugno.

Ad ospitare l’evento è la magnifica cornice dello Stadio Maradona, che si è riempito di persone di ogni fascia d’età, pronte ad acclamare la band capitanata da Chris Martin. I fan si sono accampati fin dalla mattina negli spazi intorno al Maradona, in attesa di poter conquistare i posti più ambiti a ridosso del palco. I varchi di accesso allo stadio si sono aperti alle ore 17.00 ed il concerto è iniziato alle ore 19.15 con l’apertura di Laila Al Habash, seguita dal gruppo synth pop scozzese Chvrches.

I Coldplay salgono sul palco alle ore 21.30, acclamati dal pubblico ed in un gioco di luci colorate che coinvolge tutta la platea sulle note di “Higher Power”. Tra palloncini che volano in aria ed effetti speciali di ogni tipo, Chris Martin si mostra fin da subito un ottimo showman: balla, corre da una parte all’altra dividendosi tra ben tre palchi diversi, parla agli spettatori, coinvolge il suo pubblico. Il cantante chiama perfino sul palco una giovane fan facendola accomodare accanto a sé al pianoforte e suonando per lei “Trouble”, richiesta proprio dalla ragazza.

Non mancano i momenti di grandissima intensità. Uno di questi si raggiunge sicuramentedurante l’esecuzione di uno dei pezzi più struggenti del gruppo, la ballad “The Scientist”. Martin invita il pubblico a cantare con lui e tutto lo stadio si unisce in un coro agitando i braccialetti colorati, dati in dotazione ad ogni spettatore, che cambiano colori a seconda delle canzoni eseguite, creando giochi di luci e colorandosi all’unisono di giallo durante “Yellow” oppure formando dei cuori rossi sulle tribune per “Human Heart”. Spettacoli pirotecnici, coriandoli e fuochi d’artificio fanno da padroni per tutta la durata dello spettacolo. La band riesce addirittura a riproporre il sistema solare attraverso degli enormi palloni diffusi per lo stadio, chiama sul palco una bambola per duettare con il frontman ed indossa caschi colorati in stile robot.

Altro momento particolarmente emozionante è l’omaggio di Chris Martin a Napoli. Dopo aver spesospeso parole d’amore verso la città partenopea, sforzandosi a parlare in italiano e definendo il popolo napoletano come “le persone più belle”, il cantante esegue una sua personale versione del classico di Pino Daniele “Napule È”, solo, sul palco centrale insieme alla sua chitarra acustica, mentre tutto lo stadio intona insieme a lui le parole. La forza dei Coldplay risiede forse proprio in questa capacità di creare un sentimento di unione e ad uscirne vincitori non sono soltanto loro ma anche la città di Napoli, che si spera possa continuare ad ospitare grandi eventi del genere.

Dopo l’attesissima “Fix You”, che commuove l’intera platea, arriva il momento del grande finale. A chiudere una scaletta di ben due ore e più è “Biutyful”, seguita dai saluti della band, che si inchina al proprio pubblico, abbandonando poi il palco tra gli applausi e mentre i fuochi d’artificio illuminano il cielo notturno di Napoli. Un finale in grande stile, accompagnato dalla promessa di tornare presto nel capoluogo campano per una prossima data.

Nonostante lo spettacolo stupefacente si è comunque sentita l’assenza in scaletta di classici come “In My Place” (suonata la sera precedente ed esclusa per lasciare posto a “Every Teardrop Is a Waterfall”), “Speed Of Sound”, “The Hardest Part”, “Talk” o “Shiver”. La band ha difatti preferito puntare maggiormente sui pezzi più recenti, scontentando così i fan di vecchia data. Sebbene lasciare fuori dalla scaletta pezzi del genere sia stata davvero una scelta discutibile, è indubbio che i Coldplay siano una band che vada vista dal vivo almeno una volta nella vita. In fin dei conti sono tra le band più influenti degli anni 2000 e hanno fatto un po’ da colonna sonora, volenti o nolenti, a chiunque sia nato in quegli anni.

Setlist

Act I. Planets
Higher Power
Adventure Of A Lifetime
Paradise
The Scientist

Act II. Moons
Viva La Vida
Something Just Like This
Trouble
Every Teardrop Is A Waterfall
Yellow

Act III. Stars

Human Heart
People Of The Pride
Clocks
Infinty Sign
Hymn For The Weekend
Aeterna
My Universe
A Sky Full Of Stars

Act IV. Home

Sunrise
Green Eyes
Don’t Panic
Napule E’
Humankind
Fix You
Biutyful

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