Foto copertina: Andreas Rager

Dopo ben nove anni di silenzio discografico, ma non di assenza dal vivo date le partecipazioni a numerosi show, le leggende del crossover austriaco Kontrust tornano in pista con un nuovo full length intitolato “madworld“, giocosi come sempre. Abbiamo avuto la fortuna di avere ai nostri microfoni Manuel Haglmüller e Julia Ivanova, rispettivamente mastermind e vocalist del gruppo, che ci hanno raccontato il trascorso di questi ultimi anni, i cambiamenti di line-up e la direzione musicale verso cui il gruppo si sta muovendo.

Ciao ragazzi! Sono Ludovica di SpazioRock, benvenuti. Come state innanzitutto?

Manuel: Piacere di conoscerti, sono Manuel dei Kontrust. Sto bene, grazie.

Julia: Sto bene anch’io, siamo stati solo molto molto impegnati nelle ultime settimane prima della pubblicazione dell’album con i preparativi, le prove, i video. Abbiamo avuto anche alcuni concerti tra cui un pre-release show e… bum! (fa un gesto di “mind-blowing”, NdR)

Immagino! Come avete accennato, avete recentemente pubblicato il vostro nuovo album, “madworld”, tramite Napalm Records, perciò congratulazioni! Visto che è passato quasi un decennio dal vostro precedente lavoro in studio “Explositive”, su una scala da 1 a 10 come descrivereste limpazienza e le aspettative che avete provato nell’attesa che il pubblico potesse finalmente apprezzarlo nella sua interezza?

Manuel: Sicuramente 10. Ne siamo davvero entusiasti, perché anche per noi è stato un tempo molto lungo, con la pandemia nel mezzo che ovviamente ci è costata 3 anni e… sì, non vedevamo l’ora che fosse finalmente disponibile. Siamo stati molto impegnati negli ultimi anni, ci siamo concentrati principalmente sui tour e in realtà abbiamo suonato i più grandi concerti di sempre durante questo periodo. Ovviamente è passato un po’ di tempo prima che pubblicassimo un nuovo album in studio e i fan sono stati molto pazienti con noi, il che ne siamo molto grati. Ora era proprio giunto il momento.

Julia: 100! (ride, NdR) Contavamo i giorni prima che venisse finalmente pubblicato il nostro album, soprattutto prima del pre-release show in cui le persone hanno ascoltato la maggior parte del nuovo materiale per la prima volta, è stato un momento in cui eravamo nervosi ma anche febbricitanti. Ci sono le stesse grandi aspettative per la prossima stagione/anno, che sarà anch’essa ricca di concerti, festival e altre belle tappe, cosa che potrebbe accadere alla band con il nuovo album. I fan non vedevano l’ora di ricevere finalmente del nuovo materiale, molti di loro pensavano che la storia della band fosse finita anni fa e invece… siamo vivi!

Come ha detto Manuel, in quest’ultimo decennio avete partecipato a diversi e grandi festival così come a spettacoli più intimi, ma per quanto riguarda il lavoro in studio? Ci sono canzoni in questo nuovo album che derivano da demo degli anni passati, oppure no?

Manuel: Se ricordo bene, c’era una sola parte che ora è in una canzone che esisteva già nel 2018/19, ma il resto del materiale è completamente nuovo. Ho iniziato a scrivere il materiale due/due anni e mezzo fa, quindi durante il periodo del Coronavirus: un tempo sufficiente per scrivere canzoni, ma oltre a questo, come hai detto, siamo stati molto in tour negli anni passati – con l’eccezione ovviamente della pandemia -, siamo stati in tutta Europa nei più grandi concerti che abbiamo fatto finora e in realtà è stato un grande momento. Ma ora era decisamente il momento di pubblicare un nuovo album in studio.

Siete tornati con uno spirito rinnovato e una nuova formazione con Julia e Joey (Sebald, NdR), rispettivamente alla voce e alla batteria. A Manuel: in che modo questo “vento di cambiamento” ha aiutato questa ripartenza, e quali sono stati i principali cambiamenti nel processo compositivo rispetto alla vostra discografia precedente? E a Julia: qual è il tuo “bagaglio musicale”, l’esperienza che hai portato nei Kontrust?

Manuel: Prima di tutto, siamo molto contenti e molto fortunati di avere Julia e Joey a bordo, lavorare con loro è stato incredibilmente divertente e molto produttivo. Come puoi vedere, siamo molto felici ed entusiasti del risultato, e soprattutto con Julia in studio ci siamo divertiti moltissimo perché ha un colore di voce fantastico che copre una vasta gamma, il che ci ha dato anche l’opportunità di scrivere canzoni per andare più lontano e più in profondità che mai e raggiungere nuove dimensioni musicalmente parlando. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno per una parte particolare o una canzone particolare, Julia fa il lavoro e lo fa perfettamente, ed è stato davvero un processo fluido in studio, il che è stato fantastico per noi. All’inizio ovviamente ci è voluto un po’ di tempo per metterci in moto ed iniziare a lavorare, ma questo non era legato a Julia e Joey, fondamentalmente è perché ho dovuto “risvegliare” un po’ gli altri ragazzi dato che erano ancora in modalità Corona… un po’ pigri diciamo. Una volta saliti tutti a bordo abbiamo navigato, e raggiunta la rotta abbiamo esclamato “E’ fatta!” (ride, Ndr)

Julia: Grazie Manuel. Per quanto riguarda la mia domanda, l’esperienza che ho avuto prima di entrare nei Kontrust è enorme alle mie spalle, perché canto professionalmente probabilmente da vent’anni. Quindi in tutto questo bagaglio, come hai detto tu, ho collezionato negli anni stili diversi, ho avuto esperienza nel lavorare con il jazz, la musica pop, ovviamente la musica rock. Ho lavorato anche molti anni in un ristorante: è davvero difficile quando parli per sei ore al giorno senza fine settimana liberi, e la tua voce risulta inevitabilmente allenata. Ovviamente ho portato tutto questo pacchetto nei Kontrust, tutte queste variazioni della voce che ho raccolto nel corso degli anni sono disponibili ogni volta che i ragazzi ne hanno bisogno in una parte delle canzoni, nella produzione, qualunque cosa possa essere utile in un certo senso. Lo stare con loro arricchisce anche me ovviamente. A volte durante la registrazione o le prove, inizi a realizzare: “Ok, è qualcosa di nuovo che la mia voce può fare“, includi di più quest’aspetto e, facendo pratica, diventa come un qualcosa di nuovo a livello vocale. Si cresce sempre, e questo è davvero figo.

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Photo Credit: Andreas Rager

Il titolo dell’album “madworld” riflette perfettamente i folli tempi moderni in cui viviamo. Avete sempre avuto questo atteggiamento giocoso ma provocatorio nelle vostre canzoni, con suoni onomatopeici che sono in “contrasto” (scusate il gioco di parole) con la pesantezza della musica e dei temi. Può questo riassumere l’essenza della vostra musica, intrattenere e far riflettere allo stesso tempo?

Manuel: Esatto, penso che tu abbia praticamente centrato l’obiettivo. Questo è in realtà ciò che Kontrust rappresenta: creiamo uno stile molto colorato, musica colorata con stili diversi, diversi elementi inclusi in tutto ciò, che alla fine riassume anche ciò che è Kontrust. E ovviamente i testi e la musica non sono solo sciocchi e divertenti, ma la maggior parte delle volte contengono messaggi seri dietro. Molte persone in realtà non lo capiscono, ma va bene, si godono semplicemente la musica in sé per sé. Non siamo sempre troppo critici, è anche importante mantenere la moderazione, godersi la vita e divertirsi, non farsi pressare da ciò che è il mondo e in che tipo di stato è il mondo in questo momento. Ma penso che sia in realtà una combinazione perfetta per noi, quindi è stato dato a “madworld” il titolo – che parla da solo – di essere un altro grande album che trasmetta ciò che il nostro nome rappresenta.

E per quanto riguarda il processo compositivo, ci sono differenze rispetto ai lavori precedenti? Riesci a descrivercelo brevemente?

Manuel: Sì, ci sono molte differenze in realtà. Innanzitutto “madworld” è il primo album completamente autoprodotto. Quindi abbiamo creato completamente quell’album mettendo in pratica le nostre idee. E anche il processo stesso di scrittura delle canzoni è stato un po’ diverso: in questo caso, la maggior parte delle idee sono venute da me, che come ho detto ho iniziato a scrivere già ai tempi del Corona. Siamo partiti da questo, con tutto il resto degli strumenti, e poi i testi in cima. Principalmente quando scrivevo il materiale, lo programmavamo prima, cosa che in realtà non facevamo molto in passato, e abbiamo messo anche le nostre nuove influenze nell’album: ci sono molti più elementi elettronici ad esempio. C’è uno stile davvero unico che combina tutti i vecchi e famosi elementi dello stile Kontrust ma ha anche queste nuove influenze allo stesso tempo. E si possono sentire chiaramente le differenze quando si fa il paragone con i nostri vecchi album.

Sì, ho notato questa maggiore presenza di elettronica (sintetizzatori, drum machine). Questa scelta deriva anche dalla sperimentazione?

Manuel: Sì, sperimentazione molto intensa ovviamente, perchè scrivere canzoni richiede tempo ovviamente. Ma è stato principalmente perché ascoltavo molti artisti diversi: non solo nel genere rock/metal che ascoltiamo tutti ad esempio, ma ho davvero esplorato molta musica elettronica e anche un po’ di roba pop o hip hop, e ho spiegato le ali nel momento in cui ho raccolto le mie influenze da tutti i tipi di generi. O anche dalle situazioni quotidiane: senti del rumore in sottofondo, ti torna in mente e poi provi a tirarne fuori qualcosa, e questo ha funzionato molto bene.

Julia, puoi descriverci il tuo contributo vocale a questo album?

Sì, in realtà non sono stata così coinvolta nel processo di scrittura delle canzoni perché sono più un’interprete che una creatrice. In realtà per me è davvero difficile creare qualcosa da zero, ed è stato davvero utile per me sapere che i ragazzi avevano già degli schizzi sulle canzoni future, idee per registrare qualcosa per i vocalizzi, qualcosa per i testi. Soprattutto nelle mie linee vocali, che sapevo sarebbe stata la mia parte da cantare, l’ho potuta migliorare secondo la mia visione, come pensavo sarebbe stata meglio, quindi il mio lavoro principale era già in studio durante il processo di registrazione. Non è stato così difficile passare giorni a creare alcune linee vocali, le idee erano già buone dall’inizio. Non è stato difficile per me trarre qualcosa da me stessa: ad esempio quando ho fatto il ritornello della canzone “the end” la linea vocale del ritornello è la mia parte e l’ho creata sulla base di una mia idea, ma alla fine è venuta fuori una melodia completamente diversa, e questo è uno dei miei pezzi preferiti. Ho messo la voce e i ragazzi in studio mi hanno aiutata nel capire come usarla e in quale direzione, di che cosa avevano bisogno poiché suonasse in un modo o in un altro, ed esclamavo “Okay, così? Fatto, ok, andiamo a registrare”.

Spaziate dal folk metal al dance pop, fino al reggae, quindi l’etichetta “crossover” associata al vostro nome viene naturale. Quali sono le vostre principali influenze, in termini di artisti e band che ammiriate sinceramente e da cui trai ispirazione? Ci dicevi Manuel che stai ascoltando alcuni artisti e gruppi che al giorno d’oggi usano più basi elettroniche e cose del genere.

Manuel: Il terreno comune per tutti è ovviamente la musica rock e metal, quindi penso che ci siano un sacco di band là fuori che tutti noi amiamo ascoltare, ad esempio sul tour bus quando ascoltiamo musica insieme: è sempre presente, è come se ci capissimo l’un l’altro in base a questa. Ma ovviamente ognuno ha anche le sue preferenze o generi che ama ascoltare per conto proprio, che vanno dal pop al jazz alla musica classica, alla musica elettronica, qualsiasi tipo di stile in realtà. Quindi siamo sei persone con sei gusti diversi, e tutti riassumono ciò da cui è influenzato il nostro stile. Ad esempio i miei gruppi rock/metal sono Korn, Rage Against The Machine, Soulfly e simili. Ma durante il processo di scrittura delle canzoni ho ascoltato molto anche Imagine Dragons, Stromae, Rag’n’Bone Man o Enter Shikari… Ce ne sono davvero tanti, troppi per nominarli tutti.

Julia: A me piace di più il rock old school. Certo, conosco alcuni gruppi di oggi, ma la mia ispirazione numero uno da sempre è Freddie Mercury con i Queen, ma anche Tina Turner, Christina Aguilera,… Come cantanti scelgo le migliori voci del mondo per esercitarmi ed imparare qualcosa. Ricordo che ho iniziato ad allenare la mia voce con questi cantanti, sono diventati la mia base, e ora ad esempio mi piace molto Lady Gaga. Quindi non sai mai dove e di chi ascolterai qualche nuova melodia o brano che adorerai davvero. Inoltre adoro qualcosa della danza austriaca, ed il jazz ovviamente. Troppi nomi da elencare. Queste influenze emergono quando fai musica.

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L’attaccamento alle vostre origini è sempre emerso nella vostra musica. So che Julia non è austriaca, da dove vieni di preciso?

Sono nata in Russia, ma 11 anni prima di trasferirmi in Austria vivevo da sola nell’Ucraina occidentale e ho davvero amato questo Paese. Posso dire di me che sono una ragazza che vive in Austria, con passaporto russo ma con il cuore ucraino, quindi è un mix davvero enorme.

Un bel mix davvero. Come band, indossate tutti i tradizionali costumi alpini che esibite ai concerti. Quindi come dicevo il legame col mondo austriaco è molto forte: si può ascoltare in uno dei vostri nuovi brani “lederhosen overkill” che penso sia la mia canzone preferita, c’è questa tipica vibe tanz metal alla Rammstein che viene arricchita dall’uso dello jodel. Quanto incide la cultura della vostra terra natale nella musica che create?

Manuel: Penso che ci abbia influenzato principalmente a partire dal video “Bomba” che abbiamo pubblicato 13/14 anni fa, che è stata una specie di svolta per noi e ha diffuso il nostro nome in tutta Europa almeno. I pantaloni di pelle che usiamo sono diventati una specie di marchio di fabbrica, le persone ci riconoscevano da questo; ora la canzone “lederhosen overkill” è una specie di omaggio a questo. D’altro canto ovviamente è anche un po’ un peso, perché innanzitutto i pantaloni di pelle non sono proprio comodi da indossare, soprattutto sul palco a luglio/agosto quando siamo ai festival e ci sono 45 gradi. Ovviamente ci piacciono ancora, come si può vedere anche nel video di questa canzone.

Julia: Se posso aprire una parentesi sullo jodel, in realtà non l’avevo mai eseguito prima. Sono solo al primo livello, dovrei imparare, però è stata un’esperienza molto divertente!

Ho notato attraverso i vostri social media che avete condiviso spoiler su questo nuovo full length, pubblicando in anteprima tutti i testi, così come bloopers e outtakes. Quanto è importante per voi, come singoli e come gruppo, avere questo tipo di rapporto stretto e genuino con i fan?

Manuel: È estremamente importante per tutti noi. Non solo utilizziamo i vantaggi dei social media per entrare in contatto con i fan in ogni momento, ma lo facciamo anche dopo gli spettacoli, andiamo tra il pubblico o li incontriamo almeno al merchandising, si fa qualche piccola sessione di autografi e una chiacchierata con loro. È sempre bello, non solo per loro ma anche per noi, ci divertiamo molto.

Julia: Concordo. Anche a me piace stare a contatto con la gente, anche se personalmente posso risultare un po’ statica agli stand del merchandising, come a dire “Okay, non so cosa fare…“. Non ho tanta esperienza come i ragazzi, sono qui in Austria da non da così tanti anni quindi non parlo benissimo tedesco, e ad alcune persone piace parlare in dialetto ma non riesco a capire bene cosa vogliono (ride, NdR).

Come ha menzionato Julia prima, avete tenuto uno spettacolo a Vienna. È l’anticamera di un tour? Sta bollendo qualcosa in pentola a livello promozionale?

Manuel: C’è molto da fare dietro le quinte, i lavori sono in corso. Stiamo lavorando per la prossima stagione e penso che sarà di nuovo una di successo per noi, ma per ora non posso fornire troppi dettagli. Però sì, ci dovrebbero attendere delle cose belle in futuro.

Stiamo giungendo alla fine dell’intervista. Vorreste lasciare entrambi un messaggio finale ai vostri fan italiani e ai nostri lettori?

Manuel: Decisamente. Non vediamo l’ora di tornare in Italia. Siamo stati in Italia un paio di volte ed è sempre stato fantastico. E ovviamente riceviamo da lì ancora moltissime richieste per suonare, quindi non vediamo l’ora. Fino ad allora, streammate le canzoni, guardate i video, acquistate l’album e goditevi la musica che creiamo!

Julia: Non sono mai stata in Italia perciò non vedo davvero l’ora di visitare questo bellissimo Paese e ovviamente suonare lì dei grandi concerti, incontrare gente. Cosa posso dirvi, ragazzi…ascoltate i Kontrust!

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