Out of Step Outtakes
NUOVE USCITERECENSIONI

Minor Threat – Out of Step Outtakes

And it doesn’t look that way to me
In my eyes

Per quanto sia comprensibile immaginare la faccia di chi si trova davanti un titolo del genere, purtroppo dobbiamo darvi una triste notizia: i Minor Threat non si sono riuniti. Che poi, non per forza è una triste notizia, no? Una delle più grandi band, forse la più leggendaria in assoluto della scena hardcore, la cui carriera è durata quasi il tempo di un battito di ciglia, ma il tempo sufficiente per lasciare un segno indelebile nella storia della musica. Sciolti da quarant’anni, mai tornati: e perché avrebbero dovuto farlo, del resto? Ad ognuno la propria risposta.

Ma quella che avete appena letto non è l’unica domanda che sovviene dopo l’ascolto di questa nuova uscita. 20 anni dopo “The First Demo Tape” – ultima pubblicazione ufficiale del gruppo –, ecco l’annuncio di questo “Out of Step Outtakes”, un EP per festeggiare il 40° anniversario del loro unico album in studio, appunto “Out of Step”. Una trovata commerciale della band o di qualche discografico? Viene difficile pensarlo. Come la maggior parte delle prime band hardcore, i soldi non sono mai stati l’obiettivo di quei giovani ragazzi, e anche se lo fosse stato, dobbiamo tristemente constatare il loro completo fallimento nel perseguirlo. Per confutare la seconda ipotesi, basta dire ciò: Dischord Records. La storica etichetta è ancora gestita dai suoi fondatori, Ian MacKaye e Jeff Nelson, perciò è un’opzione da escludere.

Appurato quindi che la scelta dei due artisti sia moralmente pulita, permane un solo elemento che potrebbe far esprimere un certo “meh”: la durata, 6 minuti e 31 secondi. Per quanto possa sembrare una simil-fregatura, tutto quanto era stato anticipato da MacKaye in persona. E le tracce in questione non sono affatto male, né gettano ombre sulle originali. E soprattutto, per chi conosce MacKaye e le varie formazioni in cui ha militato, sa benissimo che il classico box-set super mega deluxe a cifre galattiche non fa parte della sua filosofia. Soli 3 brani, è questo ciò che ci viene offerto in questo nuovo EP.

“In My Eyes” e “Filler” sono brani presenti nei primi EP del gruppo – “In My Eyes” e “Minor Threat”, rispettivamente – e nel 1983 vengono riregistrate, questa volta con una formazione a due chitarre invece che a una sola; tuttavia, non vengono scelte per la tracklist finale del disco. La prima ora suona meno abrasiva, più rotonda, forse proprio grazie alla nuova accoppiata Lyle PreslarBrian Baker; anche la seconda presenta un sound più rifinito, ma non meno aggressivo, e alcune piccole variazioni nel testo.

“Addams Family” invece è un titolo sconosciuto ai fan del gruppo di Washington, D. C., ma bastano pochi secondi per riconoscere “Cashing In”, il brano che chiude l’album originale. Quella che possiamo ora ascoltare è una demo allo stato primordiale, composta appena da una melodia molto corale di chitarre e basso, un ritmo simil-shuffle e un testo che si riduce quasi solo alla frase “There’s no place like home”.

Il disco è molto interessante e godibile e la qualità del suono è molto buona, grazie agli strumenti digitali di oggi. Ci saranno i detrattori che diranno: “Ma qualche demo in più potevate mettercela? Ditelo che aspettate i 50 anni!”. Ma non ci si dovrebbe stupire se invece questo è quanto. I Minor Threat sono stati, pace.

Tracklist

01. In My Eyes
02. Filler
03. Addams Family

Comments are closed.

More in:NUOVE USCITE

0 %