Il 18 febbraio i Manic Sinners hanno pubblicato il loro primo lavoro “King Of The Badlands”, un debutto importante nella scena internazionale del melodic rock, anche se i membri dei Manic Sinners sono tutt’altro che esordienti. Adrian Igrisan (batteria/tastiere) è noto al grande pubblico come membro dei Cargo, una delle rock band più amate in Romania, Ovidiu Anton (voce) è stato vincitore della selezione nazionale per l’Eurovision Song Contest nel 2016 oltre che musicista attivo da diversi anni, mentre Toni Dijmarescu (chitarra/basso) è un musicista con all’attivo numerose produzioni in Germania. Un trio decisamente esplosivo. Conosciamoli meglio!

Ciao ragazzi, benvenuti su SpazioRock! Come state?

Ciao! Stiamo benissimo e siamo molto felici di pubblicare finalmente il nostro primo album “King Of The Badlands”! È bello che le nostre canzoni siano disponibili in tutto il mondo, grazie al supporto di Frontiers Music, che ha un ruolo fondamentale nella promozione del nostro tipo di musica.

“King Of The Badlands” segna il vostro debutto come Manic Sinners. Quanto tempo è durato il processo creativo?

Il songwriting ha richiesto circa 1 anno con tutti gli arrangiamenti, mentre per le registrazioni abbiamo avuto bisogno di un ulteriore anno. Ci è voluto molto tempo per finire questo disco. La cosa buona è che non abbiamo avuto fretta: Frontiers non ci ha messo pressioni. Secondo noi questo si percepisce durante l’ascolto: abbiamo curato ogni dettaglio.

Quale direste che è stata la sfida più grande durante il vostro lavoro su “King of the Badlands” e come l’avete superata?

La nostra più grande sfida è stata, ed è ancora, il fatto che ci separano quasi 2000 chilometri. Sai come finiscono alcune relazioni a distanza… Non è stato il caso di questo progetto, grazie al cielo! Abbiamo troppo rispetto l’uno per l’altro.

Se il vostro pubblico dovesse usare una sola parola per descrivere il vostro album, quale parola vorreste che fosse?

Senza tempo, questa sarebbe la parola. Ogni artista vuole che la sua musica superi la prova del tempo, dal punto di vista canoro e sonoro, che faccia la differenza, che significhi qualcosa per i suoi ascoltatori.

Quali sono i vostri riferimenti musicali?

Amiamo molte band della scena dell’hard rock melodico, come Whitesnake, Blue Murder, Dokken, Lynch Mob, Damn Yankees, Def Leppard, Mötley Crüe (Adrian venera il loro album eponimo del 1994), ma anche la roba più pesante, come Dio, Iron Maiden, Black Sabbath (specialmente gli anni di Dio e Tony Martin). Siamo grandi fan dei Ghost, che ci hanno emozionato come opener per i Metallica a Bucarest nel 2019.

I tre singoli “Carousel”, “Drifters Union” e “Down In Flames” hanno anticipato il vostro nuovo album. Cosa vi ha ispirato a sceglierli come singoli rappresentativi di “King Of The Badlands”?

Li abbiamo scelti insieme a Frontiers. Era fondamentale pubblicare un paio di canzoni che ci definissero e fossero rappresentative dell’intero album. Speriamo che abbiate ascoltato anche il nostro ultimo singolo “Under The Gun”, per il quale abbiamo pubblicato un lyric video. Il brano chiude un po’ il cerchio di “King of the Badlands”, che è impattante, melodico, ma anche tagliente.

Avete tutti esperienze pregresse molto consistenti nella scena musicale. Come vi siete trovati e cosa vi ha ispirato a debuttare come Manic Sinners?

I Manic Sinners sono un progetto che abbiamo creato prima di tutto per noi stessi, volevamo fare qualcosa di diverso dalle nostre band principali, suonare la musica che ci piace e divertirci molto. All’inizio pensavamo di pubblicare un EP di 5 brani per conto nostro, ma man mano che scrivevamo sempre più canzoni, abbiamo iniziato a pensare di fare un intero album. E il risultato di tutto questo lo state tenendo proprio ora in mano.

In un’intervista del 2021 per il quotidiano tedesco Saarbrücker Zeitung, avete dichiarato che vi incontrate e lavorate su Skype in una sorta di relazione a distanza. Questo era più dovuto alla pandemia e ora avete invece la possibilità di incontrarvi più frequentemente?

Grazie per aver citato quell’intervista, è assolutamente vero. Non ci vediamo molto spesso, Toni vive in Germania e Ovidiu e Adrian in Romania, in città diverse. Quindi abbiamo dovuto trovare un modo per comunicare durante tutto il processo. Skype non è l’unico modo che abbiamo per restare in contatto; ci mandiamo messaggi ogni giorno, e non solo sulla nostra musica.

L’Eurovision Song Contest si sta avvicinando. Data la passata esperienza di Ovidiu come vincitore della selezione nazionale dell’Eurovision nel 2016, siamo molto curiosi di sapere se darà un’occhiata all’edizione di quest’anno e se ha già un preferito!

L’Eurovision è un’esibizione interessante, ed è interessante da vedere perché trasmette molta libertà, mette in scena una diversity culturale senza confini, quindi si possono scoprire artisti molto interessanti. Per i musicisti è uno spettacolo da non perdere, e non è necessario avere un preferito, o vederlo come un concorso, ma come un bello spettacolo televisivo.

Grazie per il vostro tempo! Volete lasciare un messaggio ai vostri fan italiani e ai nostri lettori?

Grazie per l’opportunità di promuovere il nostro album e vi invitiamo a sostenere le nuove band e la grande musica. Sarebbe fantastico se voleste controllare anche le nostre canzoni, non rimarrete delusi. Ciao!

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